Posto l'ultimo capitolo del report da casa oramai siamo arrivati.
La risalita della costa Atlantica è stata veloce sull'asfalto tanto che arriviamo a Pto Piramides nella Penisola Valdez in anticipo sulla tabella di marcia.
Mentre percorriamo i km di avvicinamento a Penisola valdez notiamo un'incremento di moto locali generalmente custom.
Al campeggio di Piramides scopriamo il perchè.
Siamo giunti nel pieno dei una motoconcentracione , un motoraduno . Ci sono una harley dell'organizzatotore ,Julio ,di cui facciamo conoscenza , molti custom giapponesi,qualche stradale, pochissime enduro stradali,tra cui un vecchio gs 1150, e un nuovo gs 800, un supertenerè, ma molte moto locali di piccola cilindrata tra cui spiccano molte ... gilera 150.
Ci colpiscono la preparazine custom molto "tamarre" delle moto che ben si accompagna al look "pesante" dei proprietari.
Facciamo amicizia e foto con Nano il in sella ad un vecchio e vissuto custom Yamaha ,il sosia perfetto del Che con tanto di basco e tatuaggi di ordinanza.
Ci invita lungo il viaggio di rientro a fare tappa a casa sua.
Ormai si è sparsa la voce che siamo italiani e siamo tempestati di domande , e così tra discorsi col nostro improbabile spagnolo ,passa il pomeriggio, tra un choripan e una birra .
Alla sera sul palco dopo i saluti di rito iniziano a suonare le ( e sottolineo l'uso del plurale) bands
La prima di rockabilly con tanto di contrabbasso inizia intorno alla mezzanotte,
l'ultima delle innumerevoli ( scusate ,ma ho perso il conto...) inizierà il suo primo pezzo metall alle 6,30 del mattino( e permettetemi di sottolineare seietrenta del mattino!)
Verso le otto freschi come roselline di maggio, smontiamo le tende, che avevamo avuto l'accortezza di montare a non più di 20 mt dal palco.
Facciamo il giro sui 200 km di ripio della Penisola Valdez a salutare leoni marini foche e pinguini .II vento vedrà di laciarci un ricordo forte degli ulltimi km facendoci faticare non poco per evitare cadute proprio negli ultimi tratti in cui cavalcavamo il nosto amato-odiato compagno di strada, il ripio.
Torniamo al campeggio di Pto Piramides dove salutiamo Julio e gli ultimi reduci della motoconcentracione.
Consumiamo un rapido panino dal nero(fuori e dentro) baracchino ambulante,preparatoci da una figlia di italiani che non parla in italiano ma piemontese perchè sua madre di Cuneo morta sette anni fà le parlava così.Si commuove quasi alle lacrime quando le rispondiamo in piemontese....
Si riparte ,ci rimangono circa 700 km da percorere in un giorno e mezzo.
Nel pomeriggio incontriamo il primo di fortissimi temporali che dopo penisola Valdez ci hanno colpito a ripetizione.
In più di una occasione abbiamo dovuto fermarci per la potenza dell'acqua e del vento e ripararci accucciati sottovento al riparo dell'unica cosa disponibile, la moto.
A 200 km dall' arrivo ,a Chimpay sulla ruta 22 che ci portava a Neuquen.crolla un pezzo dell'unica strada asfaltata
Ci avvisano a un distributore di Lamarque dove ci eravamo fermati per asciugarci e scaldarci ,che non si può proseguire , l'alternativa su asfalto è di farsi 600 km in più. Come dire che per andare da Torino a Verona devi passare da Firenze.....
Piste su ripio ce ne sarebbero ma non se ne parla perchè la pampa è allagata in molti punti , rischiamo di metterci nei guai seri in mezzo al nulla.
Io sono cmq ottimista ,e non mi preoccupo più di tanto, penso che si passerà , si deve passare.
Decidiamo di farte la cosa più logica, proseguire sino all' interruzione di Chimay senza tentare deviazioni.
Posto di blocco , la polizia ci ferma e ci dice che si passerà ...forse domani ora "es impossibile",dobbiamo dormire lì.
"forse domani?"ma noi abbiamo il volo "manana la manana" ( domani domattina) alle sei!
Dopo un breve colloquio sotto la fitta pioggia convinciamo il poliziotto che ci fà passare e ci dice di tentare a nostro rischio e pericolo.Facciamo un paio di km e troviamo le ruspe al lavoro.Nella notte i temporali fortiisimi avevano portato via un pezzo di asfalto, ma riusciamo a passare senza problemi in mezzo ai lavori.
E' fatta , lo sapevo che saremmo passati , a costo di fare un pezzo in mezzo alla pampa ,saremmo passati.
Facciamo gli ultimi 200 km trovando due incidenti con macchine ribaltate a causa del fango e sabbia portata sull'asfalto dalle pioggie ma arrviamo a indenni a Neuquen dove ritroviamo il sole del tardo pomeriggio.
Lasciamo le moto , senza pagare danni da cadute, se non una tanichetta per la benzina che ho perso e ho sostituito on the road con una bottiglia da 3 litri di Coca Cola( funziona benissimo...)
Domani ci aspettano 2 giorni di voli e saremo finalmente a casa.
Con questo chiudo il report e saluto e ringrazio tutti coloro che ci hanno seguiti, aiutati, incoraggiati,che si sono interessati a noi nei tragici giorni del terremoto in Cile...
Alla prossima......
.....presto spero
GRA