completo...e scusate se è venuto fuori un mezzo poema...
Ore 8 suona la sveglia, ma come ai bei tempi mi dico "10 minuti ancora..." e cosi arrivano le 8.15, ma visto che mi aspetta una giornata in moto e non la professoressa di latino, mi alzo volentieri e mi catapulto a fare colazione, ottima e abbondante, forse troppo...i bomboloncini li ho digeriti dopo 4 passi, non i miei però.
Carico la moto e sono pronto a partire, per dove? Già, mi sono scordato di dirvi che ieri a cena mi sono guardato la cartina con calma e le previsioni meteo per oggi e domani. Purtroppo danno brutto per domani e quindi ho convenuto che fosse saggio tornare a casa in giornata per evitarmi la pioggia. Quindi le soluzioni sono due:
-Cortina, Bolzano, Stelvio, Gavia, Crocedomini, Lago d’Idro, Lago di Garda, casa, ricovero ospedaliero
-Cortina, Passo Giau, e poi si vedrà...
Onestamente volevo farmi male, ma un messaggio di mia moglie inconsapevolmente mi ha salvato:
"Stai via anche domani notte?
"No, danno brutto in montagna, credo di tornare in serata"
"Peccato! (Nda: giuro che il peccato sembrava vero...
), vedi tu, se torni in serata potremmo andare fuori a mangiare..."
"Ok, credo comunque di tornare, vada per mangiare fuori..."
Risultato, seconda opzione più razionale, ma tutta da improvvisare...Salgo in sella, faccio marcia indietro in leggera salita, impreco la madonna del Diapason, e parto...Cortina, Giau (motociclisticamente parlando è più divertente la salita da Selva piuttosto che la salita da Cortina), Alleghe e poi decido di tagliare a destra per Falcade.
A questo punto San Pellegrino o Valles? Valles, il primo l'ho fatto e voglio vedere il secondo e di conseguenza si profila anche un buon itinerario per il rientro: Passo Manghen e Val Calamento, poi Val Sugana e quando arriverò a Levico vedrò.
A passo Valles mi bevo un te e digerisco metà dei bomboloni, l'altra metà non so quando l'ho digerita, e proseguo per Predazzo; nel frattempo pensando alla pioggia del giorno dopo, alzo lo sguardo e vedo dei bei nuvoloni alla mia sinistra e noto le prime goccioline sul casco...c@@@o, ma non era domani la pioggia? Faccio mente locale...l'antipioggia ce l'ho, i copriguanti anch...no, quelli no, quelli non li ho presi su! vabbè sosta tecnica alla coop di Predazzo a prendere dei guanti di gomma xxl. Entro nel supermercato e dopo un destra-sinistra, eccoli, belli gialli e larghi, dovrebbero andare. Arrivo alla moto e li provo sopra i guanti...si, lasciamo perdere, li usiamo per emergenza, sotto i guanti o peggio che vada al posto dei guanti (per la cronaca saranno il regalo a mia moglie per ricordo delle Dolomiti Estate 2017).
Via che si riparte con i guanti di Mastrolindo nella borsa serbatoio…ricapitolando, la direzione è Passo Manghen, quindi a Molina giro a sinistra e decido che una volta al rifugio mi fermerò a mangiare; sono le 11.30 circa, sono all’imbocco della salita e più o meno ci sta, poi ho il ricordo di un signore che girava la polenta in un paiolo sotto un portico accanto al rifugio che mi sprona ancora di più a spegnere il motore una volta su.
Arrivo al rifugio dopo una bellissima salita e noto che il portico non c'è più, ha lasciato spazio all'ampliamento del rifugio. Comunque la polenta la fanno ancora, visto che insieme ad una braciola e a dei bei funghi hanno allietato il mio palato e soddisfatto i miei sensi.
Bene, direi che sono soddisfatto della scelta, dopo aver salutato i miei vicini di tavolo tedeschi con il cappuccino finale di ordinanza, decido di partire! Come c@@@o fanno a finire con il cappuccino lo sanno solo loro...comunque siccome non lo devo digerire io, non mi preoccupo più del dovuto.
Parto e dopo l’altrettanto bella discesa verso la Valsugana, imbocco la superstrada verso Levico e penso:" Dove vado?". Ripensando alla salita verso Serrada ricordo di aver visto l'insegna passo della Borcola e ricordo anche che ne avevo sentito parlare bene, ma ieri quella deviazione mi avrebbe portato fuori strada e non l'avevo considerata. Oggi è un’altra storia e decido di seguire quel cartello; dopo Levico esco dalla superstrada alla prima indicazione per gli altipiani del Vezzena e salgo...porca eva che salitina, tra gallerie e asfalto messo malino, non voglio pensare chi se la fa nei weekend.
Rifaccio al contrario un pezzo di strada di ieri fino a Terragnolo e giro sinistra per il Passo della Borcola. Bella stradina che inizialmente taglia le piccole frazioni e poi sale in mezzo al bosco sino alla malga Borcola. Ci vuole un caffè, quello che non ho preso al Manghen per lasciarlo in dote ad altri passi, e devo dire che ne è valsa la pena...non tanto per il caffè, ma per la ragazza che me l'ha servito! Forse e dico forse avrei digerito anche un cappuccino. Oh sono sposato io...e padre anche...via via, si prosegue.
Discesa del Borcola, praticamente 18/19 tornati in sequenza, che mi incitano all'autoflagellazione visto che tra un pensiero ed un altro ricordo che è da qualche km che mi fanno male i tendini della mano lato frizione e mi dico "Per forza, sei una mezza sega o forse stai invecchiando..."; si vabbè saranno anche tutte e due le cose, ma a forza di tirare la frizione mi fanno male e quindi mi fermo a controllare se c'è una posizione della leva più comoda. Smanetto un po’sulla ghiera e forse miglioro la situazione statica, ma oramai l'indolenzimento c'è e rimane! Amen, proseguo verso Posina e decido di fare il colle Xomo.
Arrivo a Posina e aspetto di vedere sulla mia destra il cartello, non lo vedo, raggiungo Fusina (o Fusine) e mi perdo nei miei pensieri che incorniciano il male al polso: “Che sia meglio fare una strada più rettilinea?” Ah sicuramente...intanto vedo il cartello Arsiero e rientro nel mio corpo, qualcosa non torna. Ma lo xomo dov'è? Sguardo veloce alla cartina e mi accorgo che la strada parte dal centro di Posina.
Torno indietro a cercare quella strada e la trovo. Il cartello stavolta si vede, provo a vedere se dall'altra parte c'è, ma non lo trovo, sarà più indietro o forse non c'è, fa lo stesso...poco male. Via per lo Xomo, che tra l'altro è scritto colle e non passo, ma ai fini pratici non cambia un casso...
Salita e discesa da ricordare, suggestiva e anche un filo rischiosa; anche qui non invidio chi se lo fa la domenica, io non lo farei. Sono circa le 4, se voglio andare a cena con mia moglie devo accelerare...alla discesa dello Xomo giro a destra per Pian delle Fugazze e poi a sinistra per il passo di Campogrosso. Arrivo così a Recoaro Terme e i ricordi vanno alle due o tre vacanze che ho fatto con i miei nonni da piccolo, ma, molto spesso, i ricordi sono ben più splendenti della realtà; vedo infatti un Recoaro un po' dimesso e me ne dispiaccio, ma del resto se penso alla sorte di parecchi luoghi termali come Boario, Salsomaggiore etc convengo come non sia l'unico a non essersi saputo adattare ai tempi.
Ora devo decidere se a Valdagno prendere a destra per andare verso la Lessinia o proseguire per Montecchio e imboccare l'autostrada, ma qualcosa mi suggerisce la risposta; il male al polso e l'orario mi fanno propendere per la seconda, ma con il senno di poi era meglio la prima, ad occhi chiusi...e a polso stretto. Sulla mia strada stavolta trovo: traffico indecente, caldo, smog, lavori in corso e non so cos'altro! A proposito, chi è quel genio che sta ripianificando la viabilità intorno l'entrata dell'autostrada A4 di Montecchio? Spero che sia una situazione temporanea, perché c'è da spararsi a farla tutti i giorni...per passare una precedenza bisogna tirare i dadi e sperare di fare 12! Comunque entro in autostrada e dai nervi che mi ha fatto venire la situazione e dal rammarico di non essere passato per la Lessinia, tiro la prima, la seconda e la terza...poi vedo che mi passa una bmw rt 1200 e un casco fluo con la visiera nera si gira verso di me…”Oh, già mi girano per aver deciso di entrare in questo casello, anche tu ti ci metti?” Lui va e guarda lo specchietto...vado ancora a tutta per qualche secondo...lui davanti fa lo stesso e guarda ancora nello specchietto e io a sempre a quei 10 metri che avevamo all'inizio. Poi, invece di guardare nel mio di specchietto, guardo il contachilometri e vedo i 170, mi dico che possono bastare, lo saluto mentalmente (se mi leggi
), ritorno ai più consoni 130 e grazie al traffico sogno la Lessinia ancora per qualche minuto.
Dopo qualche decina di minuti esco finalmente dall'autostrada, altre tre decine e arrivo a casa, accarezzo la mia xt, la ringrazio, scarico, faccio la doccia e mi preparo... un'ora dopo arriva mia moglie.
Porca P@@@@@a ci stava anche la Lessinia!!!!