Appena il tempo di smontare strutture ed allestimenti,e la MotoGP lascia la Catalogna per far rotta verso le colline toscane del Mugello. Il Gran Premio d'Italia, settima prova della stagione, chiuderà questa convulsa prima fase del campionato prima della lunga pausa imposta dal rinvio dell'appuntamento del Kazakistan. Una volta archiviato il Mugello, infatti, il mondiale dei prototipi riaccenderà i motori solo il 30 Giugno, per il Gran Premio d'Olanda ad Assen. Anche il round appena vissuto a Barcellona non ha risparmiato colpi di scena ed emozioni, confermando gerarchie tecniche già note e soprattutto indicando chiaramente quelli che saranno i tre piloti destinati a giocarsi il titolo.
DUCATI - BAGNAIA, DALL'INFERNO AL PARADISO IN 24 ORE
La casa di Borgo Panigale ha superato a pieni voti il difficile esame del Montmelò, un tracciato non privo di criticità, soprattutto per la presenza di un asfalto vecchio e dal grip particolarmente scarso. Colmato il gap patito da Aprilia lo scorso anno, e dopo essere stata battuta nella Sprint Race, Ducati ha monopolizzato il podio nella gara lunga della domenica. Protagonista assoluto, nel bene e nel male, è stato ancora una volta il campione del mondo, Pecco bagnaia, caduto e risorto come ormai spesso gli succede. Un pilota capace di resettarsi e reagire in questo modo, ha certamente le stimmate del fuoriclasse assoluto, ma resta il limite di una propensione ad errori talvolta sconcertanti. Le condizioni erano senza dubbio cfitiche, e la conferma è venuta dalle cadute di tutti e tre i piloti che si sono trovati al comando della gara Sprint, ma certo gettare via una vittoria ormai acquisita e 12 punti cruciali, a nove curve dal traguardo, è imperdonabile. Nella serata di sabati Bagnaia, masticando amaro, sembrava puntare ad evitare rischi per portare assolutamente a termine la gara della domenica, ma evidentemente l'accontentarsi non è nelle sue corde, e sarebbe servito a poco in ottica di classifica. Dunque, partenza all'attacco, seguita da una fase di controllo e studio dei rivali, poi l'attacco decisivo a Martin, sferrato proprio nella famigerata Curva5, quella rivelatasi fatale il giorno prima. Prova di forza e di rabbia, certamente la risposta migliore, e una pezza gigantesca ad una situazione molto complicata. Va da sè che occorrerà lavorare per evitare il ripetersi di errori che potrebbero rivelarsi fatali, contro due avversari che non mollano nulla. Martin ha confermato la sua maturazione, accontentandosi di un quarto posto nella Sprint Race e della piazza d'onore nella gara lunga, restando saldamente al comando della classifica generale. Grandissima prova anche quella di Marc Marquez, per di più su un tracciato sempre digerito a fatica. Ancora una volta, pessime qualifiche lo hanno obbligato a partire dalle retrovie, ma il fenomeno di Cervera ha saputo reagire con due fenomenali rimonte che hanno fruttato altretanti podi. Un Marquez aggressivo, velocissimo ma anche concreto, che non spreca nulla ed accumula punti, dunque pienamente in corsa per il successo finale. Un fine settimana da dimenticare per Enea Bastianini, visibilmente e comprensibilmente poco sereno, così come per Alex Marquez, letteralmente demolito dal confronto con il fratello, e Marco Bezzecchi. Note più positive invece per Fabio Di Giannantonio, capace di un quinto posto nella gara lungam suo miglior piazzamento da inizio stagione. Infine Franco Morbidelli, che conferma i suoi progressi in prova senza poi concretizzare in gara, ma è chiaro che la situazione sia complicata anche per lui. E' ormai questione di ore la chiusura del tormentone sul pilota destinato ad affiancare Bagnaia il prossimo anno, con Martin e Marquez che potrebbero anche restare entrambi, con Jorge nel team ufficiale e Marc in Pramac.
APRILIA - BICCHIERE MEZZO PIENO PER IL CONGEDO DEL CAPITANO
Un fine settimana certamente intenso, quello vissuto dalla casa di Noale a Barcellona, iniziato con la conferenza stampa di Aleix Espargaro, che ha annunciato il suo ritiro a fine stagione. Una decisione che era ormai nell'aria, seguita a quella del fratello Pol, e presa probabilmente nel momento migliore possibile, quando ancora il pilota è veloce e competitivo. La vittoria nella gara Sprint, sulla pista di casa e davanti ai propri fans, è stata il suggello perfetto, con il piccolo rammarico del podio sfumato per un soffio la domenica. Certo Aprilia non ha ribadito a Barcellona quella superiorità esibita lo scorso anno, ma il bicchiere resta mezzo pieno, anche per via dell'ottima prova di Raul Fernandez, che però dispone ancora della moto 2023, una cosa questa che si presta a diverse interpretazioni. Paginna da archiviare invece per Maverick Vinales, irriconoscibile per tutto ilfine settimana, così come per Miguel Oliveira,, ma per quest'ultimo non si tratta certo di una novità. Il prossimo congedo del Capitano Aleix obbliga Aprilia alla ricerca di un sostituto, e si punta ad un top rider. Chiaro che si aspettano le decisioni di Ducati, ed i nomi dei papabili sono sostanzialmente due, quelli di Jorge Martin o Enea Bastianini.
KTM - SI FATICA A CONCRETIZZARE
Nuovo fine settimana al disotto delle aspettative, quello vissuto a Barcellona dalla casa austriaca. Una situazione difficile da decifrare, con un potenziale certamente elevato ma che pare immancabilmente dissolversi in gara. La conferma è quella del talento di Pedro Acosta, a podio nella Sprint Race e nuovamente tradito dalla foga nella gara lunga. Il ragazzo continua ad imparare e migliorare, e di fatto è già diventato il riferimento, l'uomo su cui puntare. E' praticamente già fuori dalla lotta per il titolo Brad Binder, abbonato ad errori in serie e ormai lontanissimo in classifica generale, così come Jack Miller, dal quale è difficile aspettarsi un'inversione di tendenza. Sono gli stessi dirigenti di Mattighofen a parlare di una stagione finora inferiore alle aspettative sia per i due piloti ufficiali che per Augusto Fernandez, dunque lecito aspettarsi qualche cambiamento per il prossimo anno.
YAMAHA - SEGNALI INCORAGGIANTI, MA LA STRADA E' LUNGA
Guardando ai freddi numeri, non ci sarebbe certo da gridare al miracolo, ma in una situazione di grave difficoltà come quella patita dai costruttori giapponesi, anche piccoli segnali possono risultare significativi. La condizione di grip scarso, tipica del tracciato di Montmelò, lasciava presagire il peggio, ma il lavoro svolto e le novità introdotte hanno sortito qualche effetto positivo. La nuova aerodinamica ha convinto ed è stata deliberata ed utilizzata da entrambi i piloti, così come qualche progresso è arrivato dall'elettronica. Sicuramente il Mugello, visti anche i recenti test effettuati, si presenta come un'occasione più favorevole, e forse chiarirà meglio il reale livllo raggiunto.
HONDA . SITUAZIONE INVARIATA, NONOSTANTE LE NOVITA'
Niente di incoraggiante da segnalare per la casa di Tokyo, reduce anch'essa dai test privati del Mugello nel corso dei quali si sono viste diverse novità. Un'ennesima aerodinamica rivista, un settore questo in cui Honda pare capace solo di copiare soluzioni altrui con scarsi risultati, ed un nuovo impianto di scarico, alla ricerca di miglioramenti nell'erogazione. Anche sul piano delle prestazioni velocistiche, un tempo fiore all'occhiello del costruttore giapponese, il gap nei confronti della concorrenza è notevole, probabilmente accentuato dai cronici problemi di trazione e grip al posteriore. Insomma difficile commentare il momento attuale di Honda, senza doversi immancabilmente ripetere ad ogni occasione.
IL CIRCUITO DEL MUGELLO
L'impianto sorge nelle vicinanze di Scarperia nello splendido contesto naturale delle colline toscane. Inaugurato nel 1974, fu costruito per sostituire il tracciato stradale omonimo, non più utilizzato per la sua eccessiva pericolosità. L'Autodromo Internazionale ugello è dal 1984 di proprietà della Ferrari che si impegnò in una profonda ristrutturazione mantenendone però lodevolmente inalterato l'andamento originario.
La pista è lunga
5245 metri, si percorre in senso orario e comprende
15 curve , 9 a destra e 6 a sinistra oltre ad un rettilineo, quello del traguardo, che misura più di un chilometro e dove le MotoGP più veloci superano i 350 chilometri orari. E' un circuito di tipo misto veloce caratterizzato da numerose 'esse', quasi tutte da seconda marcia che premiano la guida fluida e precisa. Se è vero che il lunghissimo rettilineo esalta le caratteristiche di potenza del motore, è indubbio che il tracciato nel suo insieme richieda soprattutto una ciclistica molto rigorosa ed efficace.
UN GIRO DI PISTA
Il circuito non concede respiro nemmeno sul lungo rettilineo dei boxes che si affronta uscendo in terza marcia dalla curva
Bucine. Il rettifilo stesso nel primo tratto è in leggera salita, qui si scaricano tutte le marce transitando in sesta piena sul famoso 'scollino', il punto in cui il manto stradale inizia a scendere. I piloti si spostano quindi sulla destra per limitare gli effetti dello scollinamento stesso che non di rado provoca il 'decollo' della ruota anteriore. Appena superato questo tratto critico si affronta la violentissima staccata della
San Donato, la curva più lenta del tracciato. La San Donato è una destra di ritorno a 180 gradi, che si percorre dopo aver scalato fino alla seconda. Da questo punto la pista inizia a salire e si mantiene la seconda marcia fino alla prima esse, la
Luco/Poggio Secco, una sinistra/destra che rappresenta anche il punto più alto di tutto il tracciato. In uscita dalla Poggio Secco via in accelerazione verso la seconda esse, la
Materassi/Borgo San Lorenzo, una sinistra destra da seconda molto delicata nelle fasi di inserimento e di uscita dove si sfrutta tutta la pista per guadagnare velocità verso la C
asanova/Savelli. E' questa una nuova esse stavolta destra/sinistra, più veloce e scorrevole che si percorre in terza per lanciarsi verso le
curve dell'Arrabbiata, due svolte a destra da terza marcia che sono le più impegnative della pista. L'
Arrabbiata 1 rappresenta il punto più basso del tracciato, si mantiene la terza per salire verso l'
Arrabbiata 2 che ha raggio variabile e che soprattutto è cieca, i piloti l'affrontano senza vederne l'uscita. Superato questo tratto da cuore in gola ecco arrivare la violenta staccata per la
Scarperia/Palagio, una destra/sinistra da seconda che porta al tratto finale del circuito. Dopo un breve allungo nuova staccata per la curva del
Correntaio, un ampio tornante destro a 180 gradi da percorrere in seconda . E' questo un punto molto delicato perchè il tornante stesso è in discesa e si affronta con grande inclinazione, dunque risulta critico per la tenuta dell'anteriore. E' necessario cercare di uscire veloci per affrontare al meglio le successive
Biondetti 1 e 2, una sinistra/destra molto veloce da fare in piena accelerazione per portarsi all'ultima curva, la
Bucine, un lungo tornante a sinistra che si percorre in terza marcia, fondamentale soprattutto in caso di arrivo in volata. Il suo andamento particolare permette infatti traiettorie diverse e non di rado chi si ritrova secondo alla Bucine, sfruttando una buona percorrenza e la scia di chi lo precede riesce a spuntarla visto che la linea del traguardo è piuttosto lontana.
ONBOARD LAP - SIMON CRAFAR (BMW M1000RR)
https://www.youtube.com/watch?v=tdw8g_OcTkM
SCARICA RACE GUIDE MICHELIN
ORARI TV
Il Gran Premio d'Italia sarà trasmesso in diretta da SKY e TV8 con i seguenti orari:
Programmazione SKY Sport MotoGP HD
Venerdì 31 Maggio
FP1 MotoE: 8:25-8:45
FP1 Moto3: 9:00-9:35
FP1 Moto2: 9:50-10:30
FP1 MotoGP: 10:45-11:30
FP2 MotoE: 12:25-12:45
FP2 Moto3: 13:15-13:50
FP2 Moto2: 14:05-14:45
FP2 MotoGP: 15:00-16:00
Qualifiche MotoE: 17:00-17:30
Sabato 1 Giugno
FP3 Moto3: 8:40-9:10
FP3 Moto2: 9:25-9:55
FP3 MotoGP: 10:10-10:40
Qualifiche MotoGP: 10:50-11:30
Gara 1 MotoE: 12:15
Qualifiche Moto3: 12:50-13:30
Qualifiche Moto2: 13:45-14:25
Sprint MotoGP: 15:00
Gara 2 MotoE: 16:10
Domenica 2 Giugno
Warm-Up MotoGP: 9:45-9:55
Gara Moto3: 11:00
Gara Moto2: 12:15
Gara MotoGP: 14:00
ProgrammazioneTV8
Sprint e delle due gare di MotoE al sabato.
Diretta delle gare delle tre classi alla Domenica.
CALENDARIO MONDIALE MOTOGP 2024
10 marzo: GP Qatar, Losail
24 marzo: GP Portogallo, Portimao
14 aprile: GP Stati Uniti, Austin
28 aprile: Go Spagna, Jerez
12 maggio: GP Francia, Le Mans
26 maggio: GP Catalogna, Montmelò
2 giugno: GP Italia, Mugello
16 giugno: GP Kazakistan, Sokol (Rinviato a data da destinarsi)
30 giugno: GP Olanda, Assen
7 luglio: GP Germania, Sachsenring
4 agosto: GP Gran Bretagna, Silverstone
18 agosto: GP Austria, Red Bull Ring
1 settembre: GP Aragon, Aragon
8 settembre: GP San Marino, Misano
22 settembre: GP India, Buddh
29 settembre: GP Indonesia, Mandalika
6 ottobre: GP Giappone, Motegi
20 ottobre: GP Australia, Phillip Island
27 ottobre: GP Thailandia, Buriram,
3 novembre: GP Malesia, Sepang
17 novembre: GP Com. Valenana, Ricardo Tormo
CLASSIFICA GENERALE MOTOGP DOPO SEI PROVE
1 J. Martin Ducati 155
2 F. Bagnaia Ducati 116
3 M. Marquez Ducati 114
4 E. Bastianini Ducati 101
5 M. Vinales Aprilia 86
6 P. Acosta GasGas 82
7 A. Espargarò Aprilia 76
8 B. Binder KTM 75
9 F. Di Giannantonio Ducati 62
10 A. Marquez Ducati 42
11 M. Bezzecchi Ducati 41
12 F. Quartararo Yamaha 31
13 M. Oliveira Aprilia 28
14 R. Fernandez Aprilia 28
15 J, Miller KTM 27
16 F. Morbidelli Ducati 15
17 A. Fernandez GasGas 13
18 J. Mir Honda 12
19 J. Zarco Honda 9
20 A. Rins Yamaha 7
21 D. Pedrosa KTM 7
22 T. Nakagami Honda 7
23 L. Marini Honda 0