Parodi Roberto "Il cuore a due cilindri"

[a la baionette!]

Sottotitolo: " Viaggi e riflessioni di un motociclista innamorato della sua Harley-Davidson"
fbe edizioni
pagine:236
13,50 euro

Libro interessante, scritto da un giornalista appassionato e preparato culturalmente sul vasto e vario mondo dei bikers, in special moto, data la moto, su quello dei bikers americani.
Si ripercorre un pò tutta la storia motociclistica dai fatti di Hollister del 1947, ai chopper, ai"big four" (Hells Angels, Bandidos, Pagans, Outlands); si parla dell'Elefantentreffen e dell'"Iron Butt" e "50 cc" o la "Bun Burner 1500" cioè delle più assurde performances motociclistiche di endurance.
Si tocca anche l'argomento degli Hog, con la loro gerarchia, le loro marmitte aperte e le loro patch.
Quello che comunque colpisce inevitabilmente è l'enorme differenza tra il mondo delle H.D. e gli altri motociclisti.
Quello che ci accomuna è l'amore per le due ruote, ma quanto è diverso il modo di viverlo!

[modmax]

Letto lo scorso inverno, mi è paiciuto molto.

Al di là della descrizione del mondo Harley, mi è piaciuto molto il suo modo di vivere la moto ed i viaggi, una passione che va' oltre il mezzo posseduto.

[Gian]

Daccordissimo!
Bel libro letto un anno fa...
Da leggere. Consigliato.

[indianlopa]

Roberto è iscritto a qde nn ricordo il nik ...ma è dei nostri ....è un caro amico ...ci sentiamo ...per consigli sulle girate
lo trovate anche su fb e questo è il suo
Sito Web: http://www.threepercenters.it

[a la baionette!]

Condivido quello che è stato detto naturalmente, sul sentire la moto più come essere animato che essere meccanico, sul mondo in moto e della moto in generale, ma non riesco a condividere il pensiero molto Harley di: "loud pipes save lives" ( "gli scarichi rumorosi vi salvano la vita").Su questo argomento si potrebbe aprire un new thread dedicato e, perchè no?, magari coinvolgere il Parodi stesso (visto che è uno di noi).Io quando accendo la mia BMW e parto non faccio il minimo casino e sono felice lo stesso. Siamo tanto sicuri , al di là del sound tipico del bicilindrico americano, che la marmitta aperta non sia solo esibizionismo (in buona parte) , il vivere la moto coinvolgendo rumorosamente gli altri è così intimo? O non è soltanto un ulteriore pretesto per farci odiare ancora di più nell'opinione pubblica? La libertà mia finisce nel momento in cui pesto i piedi di un altro! Vi ha fatto così piacere essere svegliati alle tre del mattino dalla Harley , magari con un vecchio, un malato o semplicemente con un bimbo di pochi mesi in casa???

[indianlopa]

a la baio....io sono un fermo sostenitore per esperienza che "in certi posti" più casino fai e più sicuro sei....nei miei viaggi non ti puoi immaginare quente volte abbia benedetto il casino delle mie moto da viaggi .....per ultimo mettere in fuga un elefantino un po cresciuto...che pensava di fare il capobranco di un grupo di femmine ....d'accordo che di girate così se ne fanno poche , ma tra bambini e animali ....a giro x posti non civilizzati è meglio essere sentiti ....anche perche non vorrei mai subire le conseguenze locali di un investimento , una vecchia in burka mi attraverò la strada nel sud del sudan .....la evitai x un soffio ........e mi ero già visto lapidato....

[a la baionette!]

Indianlopa, un conto il Sudan e un conto Milano centro...quanti burka vedi?

[indianlopa]

ho detto "in certi posti" se leggi bene ....e credo che la frase del buon Roberto sia da leggere come la mia ... far casino sotto casa è da stupidi.

anche se sulle mie moto ho degli ottimi claxon che sforano i decibel ammessi, per sicurezza.

[a la baionette!]

Ecco quindi la chiosa: " ..far casino sotto casa è da stupidi". Peccato allora che non la pensano tutti come noi!

[modmax]

Mah io sono alla terza Bmw, e non ne ho lasciata una senza Remus.

Sul RT ho messo una bella hexacone..... che libidine.

[mandu]

Ho comprato stamattina il libro di Roberto Parodi (3%), ho gia' letto le prime 100 pagine
fino al primo viaggio in Marocco, che dire complimenti Roberto vive la moto veramente al 100% oltre ad essere un ottima penna.
Assolutamente da consigliare non solo ai viaggiatori o agli Harleisti ma sopratutto ai veri appassionati di moto, veramente bello e scorrevole.
..............se la spalla si rimette a posto sono pronto per partire!
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[Tedescone]

Originariamente inviata da a la baionette!

Indianlopa, un conto il Sudan e un conto Milano centro...quanti burka vedi?

Ti garantisco che a Roma un bel paio di marmitte diciamo "con personalità" possono essere moolto utili pur non esistendo elefanti che tagliano la strada ma, semplicemente automobilisti rincoglioniti!!

Le marmitte poi non sono solo o aperte o chiuse come se avessero un'interruttore, si possono avere scarichi un po' più rumorosi senza spaccare i vetri delle finestre

Ottimo libro ed ottimo Roberto.

Come persona e come motociclista.

Da leggere e da vedere anche il sito.

Ha fatto e fa cose veramente fortissime e soprattutto vere.

Vive la Moto e la Vita come si faceva una volta e come faceva Carlo Talamo (rip).

Come si deve fare.

**p

[sauternes]

ho letto questo libro la settimana scorsa e mi è piaciuto.
non tanto com'è scritto (a mio avviso c'è un po' di compiacimento a la Fabio Volo...) quanto perchè mi piace molto l'equilibrio che l'autore ha saputo trovare tra aspetti che potrebberos embrare inconciliabili: da una parte una famiglia, un lavoro e un vita "borghese" e dall'altra la passione per la moto, i viaggi difficli e pericolosi e il sentirsi motociclista (e rocker).
questo secondo me è il punto: tanti vorrebbero mollare tutto per dedicarsi ad una vita da zingari motociclisti, invece Roberto individua e descrive una via che appare meno radicale ma che in realtà richiede una grande disciplina per poter essere praticata con successo, e cioè evitando alla fine di essere un pessimo marito, padre e professionista che fa tristi viaggi in moto...

[Mansuel]

Ho letto il libro in pochi giorni, dato che si tira via piacevolmente una pagina dopo l'altra senza pause noiose.

Mi è piaciuto.

Di più quando scrive delle emozioni che ci accomunano quasi tutti noi motociclisti, meno quando si infogna nelle diatribe tra bande di bikers che però occupano piccola parte.
In ogni caso avevo già letto libri di Sonny Berger e soci quindi ero ben preparato