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Vecchio 01-08-2011, 11:36   #1
pieroesilvia
Mukkista in erba
 
Registrato dal: 29 Jan 2010
ubicazione: pisa
predefinito vagabondando per e sponde del nostro grosso grasso mare greco

Salve a tutti eccomi qui a raccontare, per chi fosse interessato, la mia esperienza e quella dei miei compagni di viaggio a zonzo per le isole greche. Per dare subito le informazioni dell' intero tour a chi non avesse voglia di leggere il resoconto a puntate, elenco subito i dettagli del nostro giro:

PARTECIPANTI
pieroesilvia da pisa con una GS 1200 std
GS1200BG ( matteo e agnese da bergamo) con una GS 1200 STD
GS3NO ( zeno e marianna da verona) con una ADV '06


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DURATA
dal 02/07/11 al 23/07/11(21 giorni)

LUOGHI
GRECIA: Creta, Rodi, Kos, Santorini e Mykonos per un totale di 3000 km circa

STRADE
tutte perfette e con un manto stradale nuovo con curve e panorami che sembrano disegnati appositamente per i viaggi in moto tranne che nelle città o nei centri abitati piu' piccoli dove l'asfalto spesso è liscio e con avvallamenti.

GRECI
se ci si sente dire sempre " una faccia una razza" un motivo c'è. E' vero che finora la cortesia dei turchi è imbattibile ma i contatti che abbiamo tenuto con i locali sono stati tutti eccellenti sotto ogni punto di vista sia che fossero albergatori/ristoratori sia che fossero i semplici abitanti

COSTO
tutto compreso circa 2800 euro a coppia

PATTI CHIARI
essendo vacanze che vengono una volta l'anno ci siamo trovati a Pisa a casa mia, approfittando di un viaggetto toscano di matteo e zeno e li abbiamo stabilito le norme comportamentali. Detto cosi puo' sembrare autoritario ma sono ASSOLUTAMENTE necessarie per un quieto e facile trascorrere delle vacanze e poi io sono militare , della FOLGORE, quindi preciso per certe cose. Tenete conto che a parte le mail e il telefono noi sei non ci conoscevamo affatto e non avevamo mai passato nemmeno un ora insieme

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Quindi si è stabilito che, fermo restando lo stare insieme nelle località, nessuno di noi era obbligato, o doveva sentirsi tale se, in determinate occasioni, avesse scelto di dormire piu' a lungo al mattino, partire presto, fare piu' o meno ore al mare o visitare questo o quel posto. Ognuno gestiva come voleva il suo tempo e a fine giornata semmai ci fossimo separati, ci saremmo ritrovati a cena insieme. Ma questo non è mai successo tranne che a mykonos dove, per differenti gap generazionali matteo e Agnese GIUSTAMENTE, molto piu' giovani di noi 4, hanno deciso di dedicarsi alla vita dell'isola in maniera diversa dalla nostra.

INFO GENERALI
L'attuale situazione greca permette un tenore di vita notevolmente economico rispetto all'Italia, tranne che per il costo del carburante e di quanto succede nell'isola di Mykonos notevolmente piu' dispendiosa rispetto alle altre per l'aurea nomea che la dolce vita notturna comporta. Il costo della benzina varia sulla terraferma da un minimo di 1,65 euro ad un massimo di 1,72 mentre nelle isole purtroppo il minimo sale e varia da 1,69( raro trovarlo) a punte di 1,88 euro.
La spesa per gli alloggi ha oscillato dai 33 ai 50 euro per camere o miniappartamenti dotati tutti di aria condizionata, alcuni in case storiche altri in nuovi complessi davvero molto belli e molte delle sistemazioni sono dotate di piscina. Per calmare la "panza che fa sostanza" la spesa era molto varia e siccome ognuno ha i propri bisogni primari riporto solo come facevamo noi. Anche in questo andavamo molto daccordo preferendo di alternare piccoli spuntini o assaggi a pranzo e concederci una bella grossa grassa cena greca alla sera. Cosi la spesa andava dai 15/20 euro a coppia a pranzo ai 42 massimi spesi a RODI per la cena (superfurto). Tenete conto che un piatto di tzaziki o altra salsa tipica ed un piatto di souvlaki accompagnato con un insalata greca bastano a saziare una coppia per il pranzo, ma esistono altre soluzioni che "riempiono" con poca spesa e non fanno perdere molto tempo se si devono percorrere diverse tappe tra una spiaggia e l'altra o un sito archeologico, tipo un'unica portata di pesce ( di solito un'orata da porzione alla griglia con contorno) che mediamente costa 12 euro. Se poi volete perdere poco tempo consiglio per il pranzo di acquistare della frutta che non solo è ottima, ma costa pochissimo specie se la acquistate nei chioschetti ai bordi della strada lungo i percorsi. L'unico neo era dato dal caffè, che in grecia costa piu' del doppio che da noi e che spesso ha un gusto discutibile. Per i traghetti potete scegliere tratte diurne con passaggio ponte il cui costo varia dai 70 ai 100 euro ma fanno perdere ore di luce preziosa oppure le tratte notturne, dove consiglio di spendere qualcosa in piu' ma di prendere una cabina e caso mai di dividerla con altri per risparmiare qualcheeuro da spendere in altre occasioni o per gusti personali. Tranne che nel tragitto notturno Creta- Rodi le navi utilizzate erano tutte pulitissime e confortevoli. Il nostro consiglio è quello di servirvi della superfast o della BLU STAR e di evitare la ANEK

CONISIGLI VELOCI
vista la crisi economica attuale è meglio portarsi un bel po' di contanti perchè i bancomat non elargiscono piu' di 200 euro al giorno e a volte alberghi o ristoranti non accettano le carte di credito
PS
evitate assolutamente la visita a mykonos se siete in coppia a meno che non abbiate raggiunto la REALE pace dei sensi... il rischio di litigare è enorme vista la trasgressione e il libertinaggio che si vede, nota e respira e come si dice anche l'occhio

Uploaded with ImageShack.us ( maschile) vuole la sua parte....e li di "parte" ce ne a IOSA per i maschietti etero e molto meno per le donzelle. Esempio di rapporto donna/ragazza con uomo/ragazzo 10 a 1
DOPPIO PS
il precedente discorso vale solo per gli etero...l'isola è famosa per essere la patria gia dagli anni 70 dei gay ........quindi.....

E veniamo al racconto;

Il viaggio nelle isole nasce con la conoscenza di GS3NO (zeno) e marianna

Uploaded with ImageShack.ussul forum mentre cercavo informazioni sulla turchia, viaggio fatto e concluso male a causa di un incidente nel 2010. Al mio ritorno scrivendo i vari ringraziamenti a quanti mi avevano aiutato nel costruire il viaggio turco, con Zeno è nata un amicizia virtuale fatta da un notevole scambio di mail inerenti impressioni sensazioni emozioni e quant'altro sulla turchia. Nel periodo in cui la mia ROSSA è stata in riparazione abbiamo continuato a sentirci spesso, arrivando a fantasticare di mitici viaggi da fare insieme in terre lontane come Armenia o la stessa turchia dell' est , giordania, siria e x finire a sognare una meta che ad ambedue sta da sempre a cuore.... arrivare a SAMARCANDA attraverso l'iran. Cosi è nata l'idea di provare a fare un viaggetto insieme per questa estate, approfittando del fatto che nello scambio della corrispondenza abbiamo scoperto di avere lo stesso amore non solo per la guida ma anche per la storia e l'archeologia dei paesi da visitare. Nel fitto scambio di telefonate e posta, anche 8 al giorno, siamo passati dal portogallo all'irlanda , dalla normandia ai balcani e a decine di soluzioni per fermarci a quelle che poi avrebbero accontentato sia noi che le nostre zavorrine; cosi un bel giorno zenuccio mi scrive... "pieruzzo che ne dici di unire mare azzurro a storia e buon cibo?..che te ne pare se facciamo un tour delle isole greche?....".
Inutile dire che la proposta mi è piaciuta immediatamente anche perchè ero stato nel continente greco già nel lontano 1985 quando avevo una kawasaki GPZ 550 e sia a me che a mia moglie era piaciuta tantissimo.Cosi dopo aver sentito entrambi il parere delle nostre donne ed aver avuto la loro approvazione ( perchè che chè se ne dica sono loro a scegliere) decidiamo che la meta per approfondire la nostra amicizia e goderci le vacanze saranno le isole. Stabiliamo quali vedere, quanti giorni fermarci, che tipo di percorso fare( santo googlemap/earth)e sopratutto il periodo. Zeno praticamente si è occupato di ogni cosa inerente i traghetti e i percorsi e con l'aiuto di map source, crea itinerari che alternano visite di interesse culturale a quelli di svago da semplice turista anche per le ragazze e naturalmente , considerando l'alto numero di sterrati che le isole hanno, di percorsi off road per noi due da fare quando le zavorrine staranno a crogiolarsi al sole. Lo scambio di mail si infittisce per la scelta delle gomme da montare per gli sterrati, sul tipo e la quantità di vestiario da portare e se prenotare gia da casa gli hotel o meno. Contrariamente a quanto accade da noi che gia dalla prima settimana di luglio viene considerata alta stagione, la grecia considera solo il mese di agosto come stagione al top e dalle ricerche effettuate sul web e dai forum letti veniamo a conoscenza che nel periodo da noi scelto la disponibilità di camere è notevole e che addirittura, per colpa o grazie alla crisi, il prezzo degli hotel è contrattabile. Cosi ci limitiamo a prenotare il solo traghetto per la tratta Ancona-Patrasso

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e di fare le opportune valutazioni in loco affidandoci anche ai consigli della LONELY PLANET che durante la vacanza si è mostrata molto affidabile e veritiera a differenza dei consigli che elargiva sulla turchia non sempre corrispondenti alle descrizioni. Mentre Zeno , pignolo e precisino definiva il tour, si è unito a noi Matteo con la sua ragazza facendo salire il numero a 3 moto. Intanto per festeggiare la vacanza facevo preparare delle magliette con un logo che raffigurava la silouette delle GS e la scritta GR 11

Uploaded with ImageShack.use dopo le T-shirt anche degli adesivi da attaccare alle nostre borse. Definiti i dettagli del viaggio la voglia di partire saliva a dismisura e luglio non arrivava mai e giusto per mettere il dito nella ferita aperta, Zeno riempiva me e Matteo di foto e itinerari presi da altri racconti riempiendo i nostri schermi, i cuori e le menti con paesaggi da cartolina .... ovviamente i VAFFA si sprecavano e piu' lui ci mandava foto piu' sembrava i giorni non passassero mai. Ma luglio arriva e cosi decidiamo di trovarci tutti e tre in una area di servizio dopo Bologna in direzione Ancona e da li dopo il CIAO e il CAFFé di rito di partire insieme verso l'adriatico e il traghetto.

1° giorno 2 luglio
Dopoil sospirato caffè preso in un area di servizio strapiena di gente e macchine, partiamo alla volta di Ancona con andatura di crociera tranquilla. Il tempo è bello e fa caldo e dopo le arcinote località della romagna il traffico scema fino a diventare quasi inesistente. Arrivati ad Ancona facciamo il chek-in e poi andiamo all'imbarco. Prese le nostre rispettive cabine, ci spostiamo sul ponte superiore e iniziamo a parlare di noi dei nostri gusti, scambiandoci impressioni su come sarebbe stata la vacanza e su quelle precedenti fatte, costruendo e immaginando altri paesi da visitare insieme e cosi via. La nave è della Superfast ed è pulita in maniera maniacale e perfino la piscina sul ponte è aperta. Gremita da torme di teenager per la maggiorparte scandinave che schiamazzano goliardicamente sui ponti, il viaggio prosegue alternando momenti di chiacchiere a giochi da tavolo dove immancabilmente si aprono discussioni su chi avesse sbagliato a giocare quella carta o quel seme e facendoci ridere spesso e volentieri. Matteo sembra nato per la competizione sia essa agonistica sia solo verbale e non fa che sfidare agnese a qualunque gioco perdendo la maggiorparte delle volte e incavolandosi di brutto, provocando una ilarità sempre crescente. E' anche l'unico preoccupato per come è stata legata o sistemata la moto e questo stato di animo si ripeterà in ogni traghetto. A proposito di moto restiamo sorpresi nel notare che in tutto il traghetto ci sono solo 7 moto e che solo noi tre siamo italiani mentre le restanti 4 sono targate greche. Se ripenso all'aprile del 2010 dove per il viaggio in tunisia ho contato ben 92 moto...mah. Per tutto il viaggio e le 5 isole non abbiamo mai trovato un mototurista italiano o straniero se non verso la fine del viaggio a Delfi. Passiamo il tempo cosi fino all'ora della nanna e al mattino una volta arrivati a patrasso, vediamo finalmente una espressione di sollievo sul volto di matteo che trova la sua mukka intatta. Usciamo dal traghetto investiti da un calore e da un sole accecante e prendiamo la costiera

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che ci porterà fino al pireo dove nel tardo pomeriggio prenderemo il traghetto per creta. Ci godiamo il panorama della strada semivuota costeggiante il mare azzurro che si trova appena al di la del marciapiede e il sorriso viene oscurato solo dai prezzi che vediamo alle pompe di benzina...e non sappiamo ancora che nelle isole sarà peggio. Decidiamo di fare uno spuntino e ci fermiamo in un locale sulla strada parcheggiando le moto a ridosso e all'ombra del ristorante dove veniamo accolti dai sorrisi e dagli sguardi incuriositi dei clienti, che mostrano chiaramente una punta d'invidia in quelli maschili e di perplessità in quelli femminili nel guardare le nostre donne scendere da perfette centaure e che sorridono incuranti ( si fa per dire) del caldo che sta diventando atroce. Mangiamo vari antipasti, spendiamo 10 euro a testa e ci rimettiamo in marcia. Sosta d'obbligo quando arriviamo a Corinto

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e facciamo una lievissima deviazione e una breve sosta per fotografare lo stretto omonimo e dove compro e appiccico sulla borsa di alluminio il primo adesivo della vacanza. Ripartiamo alla volta del pireo dove, sotto un sole che sembra voler sciogliere qualunque forma di vita, andiamo a sentire il costo del biglietto che risulta proibitivo...... cosi all'italiana decidiamo di prendere una cabina per 2 persone perchè hanno comunque 4 cuccette e di passarci l'unica notte dividendocela in questo modo; io e silvia nelle cuccette di sopra dato che siamo i vecchietti della comitiva e matteo e zeno, con le rispettive compagne a dividersi le cuccette sottostanti....tanto x le ore di sonno che dobbiamo fare possiamo arrangiarci e comunque sia spendiamo lo stesso 100 euro a coppia. Avremmo potuto anche arrangiarci sul ponte o sulla moquette della nave se non fosse che la stessa era in condizioni igieniche pessime e i pochi divani stracolmi di bande di ragazzi e ragazze e come se non bastasse, scusate la mia forma di razzismo ma non me ne vergogno, i ponti coperti erano anche pieni di famiglie di zingari baraccati in ogni angolo e personalmente non me la sentivo di mischiarmi con loro. Durante la notte il mare si ingrossa un po' e la nave inizia a fare su e giu in maniera evidente cosi Zeno si sveglia e nota che matteo è tranquillo nelle braccia di morfeo e in maniera contorta pensa.." .... e che ca...volfiore solo io non prendo sonno?" Quindi decide di dare un senso alla nottata svegliando, con un sussurro degno di un serpente a sonagli o del VOLDEMORT di harry potter, il giovin matteo insinuandogli nella mente "... che il mare potrebbe anche far cadere le mukke una addosso all'altra....", con il risultato che il poverino sgrana gli occhi allargandoli a mo di di mongolfiera, zompa "modello giuditta" dalla cuccetta travolgendo la povera agnese per la quale la nave poteva anche imbarcare acqua, dalla stanchezza e dal sonno che aveva e passa quasi metà della notte facendo su e giu fra la cabina e il garage con l'ovvio risultato che spacca le " olive & ovaie " a tutti noi mentre il perfido Zeno ha ripreso a dormire come un angioletto . Alle 6 del mattino con l'alba che sta sorgendo scendiamo a creta e ci dirigiamo verso la città di CHANIA che avevamo idenntificato come miglior posizione logistica per installare il nostro campo base per l'esplorazione della parte est dell'isola.

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TO BE CONTINUED

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pieroesilvia non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 01-08-2011, 14:03   #2
GS3NO
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Il Piero è stato un ottimo compagno di viaggio sapendosi adoperare per la buona riuscita del viaggio mediante la collaborazione nella risoluzione degli imprevisti che si sono ovviamente incontrati durante l'itinerario.

Grande Piero!
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GS3NO non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 01-08-2011, 15:46   #3
GS3NO
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Altre foto del racconto descritto:





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Vecchio 01-08-2011, 16:04   #4
palomo
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report e foto molto interessanti!

..scusatemi l'O.T.: @GS3NO che cosa sono le due borsine che monti sulla barra para serbatoio??

grazie mille e scusate ancora l'intromissione
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palomo non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 01-08-2011, 16:49   #5
patrizio
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chi non conoscesse piero si potrebbe meravigliare della precisione e l'oculatezza delle spiegazioni...grande persona,ottimo compagno di viaggio....complimenti piero per il viaggio e le informazioni....
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patrizio non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 01-08-2011, 16:53   #6
trottalemme
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Piero e Silvia: io sono qui bello comodo che aspetto il secondo tempo...

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trottalemme non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 01-08-2011, 18:25   #7
pieroesilvia
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ciao trotta ... anche io ho salvato il tuo report che ho letto con gioia dato che sarà una delle prossime mete. Concedimi solo il tempo necessario a postare le varie puntate dato che sono diversi giorni e sono al lavoro...
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Vecchio 01-08-2011, 18:27   #8
pieroesilvia
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Palomo LE BORSE CHE VEDI SONO DELLA bWIN e le puoi comprare da dechathlon ..io avevo in grecia un altro modello amappena sono tornato le ho prese subito come le sue... sono ampie impermeabili e costano una cretinata ... ottime x metterci guanti piccoli attrezzi ecc ecc
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Vecchio 01-08-2011, 19:40   #9
palomo
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Sono queste?

http://www.decathlon.it/borsa-manubr...d_5994533.html

Mentre tu hai queste?

http://www.decathlon.it/borsa-manubr...d_8128996.html

Sembrano un'ottima alternativa a quelle TT ..andrò a dare un'occhiata al decatlon di navacchio!!

Grazie mille, scusa ancora l'O.T. e attendo le nuove puntate
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Vecchio 01-08-2011, 20:15   #10
Ambro61
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GRANDE PIERO fiero di essere tuo amico.

..... il racconto del viaggio me lo sono gustato dal vivo.....ma le foto me le godo ora....


nb
Complimenti per la maglietta me gusta!
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"Il berbero"
Organizzatore di eventi alcolici.
MyWebsite:http://ambro61.blogspot.com/?spref=fb
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Vecchio 02-08-2011, 06:42   #11
pieroesilvia
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si palomo sono quelle nel primo link e no nn avevo quelle ma un altro modello ..ciao andrea grazie
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pieroesilvia non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 02-08-2011, 09:53   #12
GS3NO
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Aggiungo qualcosa di personale al racconto del Piero.

Credo che la decisione di andare nelle isole greche fosse stata presa prima di Natale 2010. Infatti mi ero comprato la guida dellla LP "Isole della Grecia" e mi ero messo a leggere con davanti una cartina stradale. Per disegnare la prima proposta di itinerario, poi da sottoporre alla carovana, avevo aperto la cartina nel soggiorno e ci camminavo e mi siedevo sopra. Spesso avevo google earth di fronte e la cartina sotto al culo per cercare una soluzione che offrisse un percorso pittoresco ma in linea con i tempi. Credo fosse metà febbraio quando uscì il primo draft della route map. Poi un anda e rivieni di proposte e suggerimenti che ovviamente tutti non potevano essere presi in considerazione altrimenti solo a creta ci rimanevamo un mese (Col senno di poi credo che probabilmente non sarebbe male fare un mese a creta peccato che abbiamo il lavoro che ci impedisce ma i sogni sono gratis ). Alla fine ero contento dell'itinerario che avevamo disegnato per creta. Mi ripetevo i nomi strani dei paesi e a forza di rivedere e studiare il percorso mi sembrava di averlo già fatto. Nonostante i limiti era un percorso pieno, soddisfacente e permetteva di farsi un'idea dell'isola e delle sue atmosfere.
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Vecchio 02-08-2011, 11:34   #13
pieroesilvia
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e proseguiamo...
Arriviamo a Chania alle 6 del mattino e desiderosi di fare colazione abbandoniamo velocemente il porto per dirigerci verso la città. Naturalmente la troviamo deserta ed ogni esercizio è chiuso e solo dopo qualche chilometro finalmente troviamo un bar aperto. Prendiamo una bevanda che LORO chiamano cappuccino e delle brioche che di tale hanno solo il nome e ripartiamo. La notte, come precedentemente ho scritto, non è stata delle piu' rilassanti e tutto quello che vogliamo è di trovare un hotel e sistemarci per qualche ora di sonno. Arriviamo nella città e ci precipitiamo verso il centro storico, in cui entriamo con le moto attraversando vicoli stretti, molti dei quali hanno i tavolini dei ristoranti addossati alle pareti degli antichi edifici veneziani.

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Dobbiamo fare attenzione a non rovesciarne qualcuno dato che l'ingombro delle valige laterali ci consente a malapena di passare. Il paese dorme e noi lo stiamo attraversando facendo logicamente un po' di fracasso e sicuramente qualche pensiero poco gentile ci starà arrivando dagli abitanti o dai turisti che riposano.

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Da un vicolo laterale entriamo nella piazza principale del paese che si identifica praticamente con l'antico porto veneziano. Il sole è ormai sorto completamente e la luce rossastra che emana sui palazzi e si riflette nelle placide e ferme acque della baia ci regala un sorriso di piena soddisfazione per la nostra scelta (merito di Zeno per dire la verità). Parcheggiamo le moto davanti alla fila di ristoranti che si aprono su un lato occidentale del porticciolo e scendiamo per andare alla ricerca dell'hotel che abbiamo scelto consultando la Lonely Planet. Non conoscendo la pianta della città e bestemmiando per l'incapacità cronica della guida di disegnare cartine comprensibili, fatto riscontrato anche per le mappe nel viaggio in tunisia e in turchia (e se lo dico io che sono militare di carriera e il cartografo di Zeno credeteci) ne approfittiamo per visitare le strade e i vicoli che, essendo completamente deserti, ci donano un piacere visivo immenso e si lasciano contemplare nel loro splendore originale. Le belle case antiche in stile veneziano si affacciano su cortili pulitissimi adornati da splendidi scorci composti da piccoli balconi fioriti o finestre con infissi multicolori o abbellimenti architettonici tipici della potente repubblica veneziana, mentre i negozi, i bar e gli hotel disadorni da tavoli, bacheche o listini prezzi mostrano antichi portoni colorati e pietre scolpite raffiguranti ornamenti floreali o navali che altrimenti risulterebbero invisibili. Arriviamo davanti al portone dell'hotel prescelto ma lo troviamo chiuso, quindi dirottiamo la nostra attenzione su dove parcheggiare le moto. E già perche ogni hotel, se vogliamo stare nel centro storico, non è provvisto di un parcheggio e le moto dobbiamo per forza lasciarle sulla strada alla mercè di ogni passante, abitante, turista o peggio ancora di qualche ragazzino curioso. Questo pensiero sta gia’ torturando e imbruttendo il povero Matteo che è pienamente convinto che nell'isola si siano radunati tutti i ladri del continente pronti ad approfittare della sua moto. Questo perchè sul porticciolo precedentemente un cameriere, che iniziava il suo lavoro, informa tutti noi che a Chania i furti in genere sono all'ordine del giorno, portando il battito cardiaco del nostro amico a una fibrillazione tale che tutto il suo corpo è attraversato da spasmi e tic di vario tipo. Cosi ci allontaniamo dal porto a piedi verso l'interno della cittadina e mentre cerchiamo una sistemazione sicura, percorriamo una serie di vicoli contorti che ci conducono ad un hotel aperto che corrisponde al nome di CONTESSA. Essendo davvero stanchi mandiamo Marianna a sentire il prezzo e la disponibilità della camera. Ad accoglierla è una signora sulla sessantina, piccola bionda e rotondetta, sempre sorridente e che parla meno del minimo indispensabile in inglese per svolgere il ruolo di portiere dell'hotel; ma noi siamo italiani e lei greca e ci spieghiamo lo stesso. Inoltre scopriremo in seguito, ha una notevole simpatia per gli italiani. Il prezzo è di 45 euro a notte e dopo un breve consulto fra di noi, vincendo le resistenze di matteo che ormai è in preda alle crisi isteriche da furto e fa resistenza, decidiamo di fermarci al CONTESSA e che parcheggeremo le moto di fronte al portone di ingresso e proprio sotto le nostre finestre. Riusciti a convincere il nervosisissimo compagno di viaggio ci mettiamo a posteggiare le moto in modo da non occupare tutta la strada e poterle legare insieme con la lunga catena che mi sono portato da casa. La fortuna è cieca ma la sfiga è meglio dell’aquila, e neanche a pensarlo arriva a rompere le uova nel paniere un ragazzone che ci saluta in italiano con accento partenopeo. Rispondiamo al saluto e domandiamo se per caso lui è a conoscenza di un parcheggio sicuro ma ci risponde che si trova li per lavoro e che, pur essendo stato piu' volte a Chania con la sua ditta, non conosce parcheggi se non fuori della città. Matteo cosi decide di procurarsi ancora piu' ansia domandandogli se sia o meno a conoscenza delle voci sui furti ai danni dei turisti e il conterraneo di pulcinella gli procura un immediata "angina pectoris" affermando in maniera perentoria che a Chania FOTTONO TUTTO. Preso dal panico inizia a girare nervosamente intorno a me e Zeno dicendo che sarebbe meglio per tutti uscire dalla città e cercare qualcosa in periferia e che non vale la pena rischiare, mentre noi armati di santa pazienza cerchiamo di calmarlo. Resosi conto che la sua affermazione ha creato un po' di scompiglio l'italiano si allontana da noi e una volta soli cerchiamo di far ragionare matteo. Del resto la piccola portinaia greca e altri signori attempati che ammiravano le moto ci avevano assicurato che davanti l'hotel le nostre mukke sarebbero state al sicuro e Zeno fa notare che siamo praticamente in pieno centro storico e le moto sono nella piccola piazzetta a cui ci si accede solo tramite scale di vicoli strettissimi in cui nessun furgone avrebbe accesso. Inoltre la vita notturna della città, piena di giovani e di turisti, avrebbe reso molto difficile il furto di tre moto legate con catena, provviste di bloccasterzo, di fermo al disco dei freni e del sistema di allarme della ADV. Per cercare di calmare Matteo gli faccio notare che non solo la guida non segnala nessuna attenzione per i furti nella località ma che le informazioni ricevute....e qui nessuno me ne voglia .... provengono dal cameriere (che scopriamo essere immigrato dall'Albania) e dal napoletano che è li per lavoro...in pratica gli dico che nelle loro zone di origine convivono continuamente con certe "attività" e che magari essendo abituati a questi "fatti" pensano che il porto sia un posto facile ai furti. Alla fine seppur un po' nervoso anche Matteo cede e finalmente saliamo nelle nostre camere per farci qualche ora di sonno e ci diamo appuntamento per le 10 e mezza per visitare finalmente i dintorni. La mia camera è enorme, ricavata all'ultimo piano del palazzo storico e vi accedo da una scala in legno che scricchiola ad ogni passo regalandomi un sapore antico. Alle pareti, finte ma belle stampe veneziane del 1700 mostrano Chania come era e vecchie fotografie in bianco e nero degli anni "50/60" completano l'idea dello sviluppo del paese nel corso della sua storia. Le finestrone con gli infissi in legno, che hanno l'età dei Flintstones, si aprono sui tetti adiacenti e sul porto. Lo scorcio del vicolo pone di fronte a me l'antico hammam che gli ottomani hanno lasciato in eredità dopo aver scacciato i veneziani.

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I mobili sono di legno ma la camera ha un frigo e un climatizzatore ed è pulita e l'unica cosa che stona è il piccolissimo bagno dotato di un piccolo lavandino e di un piatto doccia senza nessuna tenda o schermo che impedisca al getto d'acqua di inondare tutto...manca perfino l'aggancio al muro del microfono doccia e sono costretto a farla reggendo lo stesso con una mano mentre mi lavo..... pazienza.
Dopo il riposo ristoratore ci troviamo tutti puntuali nella hall e la piccola signora sorride e saltella felice intorno a noi regalandoci una sana dose di buonumore e con il suo scarso inglese ci chiede di pagare anticipatamente le due notti. Restiamo sorpresi ma facciamo quanto ci è stato chiesto e poi saltiamo in sella alle moto e partiamo alla volta di Kissamos, dove nei pressi c'è una famosa riserva naturale con un percorso sterrato che porta alla famosa spiaggia di BALOS. La strada per uscire da Chania è semplice e ci porta sulla litoranea che data ormai l'ora tarda del mattino, si è riempita di un traffico puzzolente e spaventoso e che a differenza di quanto vedremo in seguito è l'unica che nasconde alla vista il mare perchè piena di alberghi, negozi, bar e locali per i turisti. Una volta usciti dal caos la strada diventa perfetta ed è contornata da enormi siepi bianche e fucsia di oleandro. Numerosi gheppi e poiane volteggiano in un cielo azzurrissimo e le piccole ma numerose cappelle ortodosse sparse ovunque ci allietano la vista con le loro pareti di un bianco immacolato e le sommità colorate in rosso ocra o azzurro. Finita la provinciale arriviamo a percorrere le strade minori, che mantengono comunque un ottimo manto stradale permettondoci di attraversare piccoli paesini dai nomi incomprensibili. Questi sono formati a volte da non più di una decina di case ma che presentano tutti una serie di piccoli ristorantini forniti dell'immancabile copertura ombreggiata dalla vite o dal glicine. La strada scorre sotto fino a riprendere il mare e pian piano diventa una strada bianca. La vista è semplicemente meravigliosa e, fatta la foto di rito, decidiamo di andare a vedere e sostare in questa famosa località. Arriviamo dopo circa 4 km di strada bianca ad un cancello dove un cartello in greco e inglese ci dice che stiamo per entrare nel parco naturale e una ragazza molto giovane si avvicina chiedendoci di pagare il biglietto (1 euro a testa) di ingresso e di portare rispetto a flora e fauna. Convinto di essere ormai arrivato mi rilasso dalla tensione che avevo di guidare sullo sterrato visto che non lo avevo mai fatto prima. [IMG=http://img97.imageshack.us/img97/344/biancabalos2.jpg][/IMG]

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Inoltre avere dietro silvia anche lei preoccupata contribuiva ad aggiungere più preoccupazione... purtroppo la bruttissima caduta in turchia ha lasciato un indelebile ricordo e timore in lei.... ed invece la strada da semplice "bianca" si trasforma in uno sterrato lunghissimo ( ben 8 km alla fine oltre i 4 di bianca) e la pendenza aumenta sempre di piu' provocando nel mio interfono una sequela di esclamazioni di mia moglie che con i suoi .." piano, attento, mammamia,non stare li non fare cosi non avvicinarti la..." che di certo non mi aiuta. Ma devo anche ammettere che salire in alto ci permetteva di godere di panorami stupendi sui piccoli isolotti che costellano la costa e su strapiombi verticali che regalavano la vista di acque che andavano dalla trasparenza assoluta al verde al celeste per finire in un blu cobalto.

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Arriviamo alla fine della strada e resto un po' deluso da quanto mi si apre davanti: un piccolo ristorante con i soliti souvenir per turisti è l'unica costruzione che ci appare e non vedo sentieri che portano al mare. Inoltre la vetta piu' alta del parco raggiunge i 716 metri sul livello del mare e da un calcolo approssimativo noi siamo si e no sui 300 quindi mi chiedo con flemmatica aplomb inglese.... MA 'NDO CAZZO STIAMO???. Leghiamo i caschi alle moto, ci armiamo di teli da mare e percorriamo un sentiero da trekking che riporta due cartelli indicanti altrettanti percorsi; una da un'ora e venti di camminata per raggiungere il capo estremo della penisola e l'altro di 20 minuti x BALOS e ovviamente scegliamo il secondo. Camminiamo su un sentiero tra cespugli con piccolissimi fiori viola che si aprono a macchia fra i sassi e le rocce e che emanano un profumo aromatico che ci accompagnerà su ogni isola e finalmente dal'alto scorgiamo di nuovo il blu del mare. Ora...io non ho parole per descrivervi la visione che si è presentata davanti a noi e quindi allego la foto per farvi comprendere cosa abbiano visto e goduto le nostre pupille, ma posso dirvi il nostro stato d'animo.


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Uploaded with ImageShack.usUna serie infinita di esclamazioni di gioia e giubilo e sorrisi a non finire e " io voglio andare li....io fare il bagno la...io sdraiarmi laggiu'....e altri pensieri a cui davamo voce, invadono l'assoluto silenzio che fino a poco prima accompagnava la nostra camminata. Una lunga scalinata ( anche troppo lunga) scende fino ad una striscia di sabbia bianchissima che contorna una serie di piscine naturali di acqua salata che vanno da pochi cm a qualche metro di profondità e che ci mostrano ogni tonalità di colore possa esistere per il mare e una fila di scogli al pelo dell'acqua divide queste formazioni naturali dal mare aperto.

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Arrivati sulla spiaggia sudati e appiccicosi, prendiamo posto sotto un albero, unica zona di ombra dell'intera spiaggia, approfittando che siamo ancora tra i pochi turisti presenti e ci dedichiamo al bagno. Sarebbe opportuno definirlo " bagnomaria" vista la temperatura dell'acqua e difatti le ragazze si sdraiano come le sirene o le nereidi degli antichi miti greci nelle basse acque e si godono il sole ridendo e chiacchierando mentre io e matteo armati di maschera, esploriamo le numerose vasche naturali alla ricerca di pesci e polpi ai quali “scassare i "cabbasisi" come direbbe Andrea Camilleri nel suo noto Montalbano. L'unico che non si gode subito il paradiso è il paziente Zeno che preoccupatissimo di scottarsi, visto che è bianco come un orso polare e che comunque il sole lo scotterebbe sempre perchè ..piccino...ha la pelle delicata, dopo un tuffo veloce si mette all'ombra e con il cappellino in testa fa da guardia alle nostre cose. Purtroppo in questo paradiso c'è anche il serpente sotto forma di ogni tipo di imbarcazione, dalla barchetta al traghetto, che vista la bellezza e la fama del posto scaricano sulle rive orde barbariche di UNNI e MONGOLI travestiti da turisti immettendo nelle limpidissime acque della laguna catrame a non finire che, per fortuna, si raggruppa in forme di piccoli sassi che vanno a depositarsi sul fondo sabbioso senza deturpare gli scogli ma solo le piante dei piedi di chi sfortunatamente non se ne avvede e ci finisce sopra. Come se non bastasse, in alcune zone e in alcuni specchi naturali di questo paradiso, il catrame che si deposita lascia un odore sgradevole anche se sopportabile e rovina la perfezione assoluta che madre natura ha creato. Arrivata l'ora di pranzo fra chiacchiere risate e tuffi, faccio una capatina ad un piccolo ristorantino costruito con materiale portato via mare ma che non deturpa la vista, diligentemente costruito fra la macchia mediterranea molto fitta e in armonia con l'ambiente. E' gestito da una famiglia con due bambini piccoli che servono ai tavoli e offre pesce fresco pescato in giornata, anche se non sono orate o branzini, insalate varie e nulla di più. Decidiamo cosi, visto i prezzi da miseria, di sederci e spiluccare qualcosa anche se io Zeno, colti da famelica voglia, ci facciamo un pesciolotto alla brace ognuno a differenza degli altri che mangiano solo insalate. Spendiamo una cretinata e torniamo all'ombra del nostro albero e come se ci fossimo messi tutti d’accordo una " cecagna ce coje" improvvisa facendoci abbioccare di colpo e se non fosse stato per una strombazzante sirena di una nave che richiamava i turisti sbarcati a risalire, credo avremmo dormito almeno fino al tardo pomeriggio. Visto il caldo atroce, che il bianco della sabbia accentuava ancor di piu', decidiamo di trattenerci fino alle 17 e poi di affrontare la salita che ci avrebbe riportato alla moto, sperando che la calura africana calasse e ci permettesse di non patire pesanti sforzi nella salita che, vista dalla spiaggia, sembrava la cima dell'everest ma la speranza è stata vana. Una volta messi in cammino per risalire la cima, il sudore ha iniziato a scorrere copioso sulla nostra pelle inzuppando vestiti e ciabatte da mare e accecando gli occhi nonostante gli occhiali. Cappellini o foulard non aiutavano e anzi inzuppandosi di sudore erano piu' un fastidio che un aiuto. Ogni gradino sembrava alto mezzo metro e il caldo toglieva il respiro a tal punto che ci si fermava spesso a riprendere fiato, cosa che non dava molto sollievo dato che lungo tutto il percorso nessuno che presidiasse il parco avesse pensato di costruire dei piccoli ripari ombreggianti specie per i bambini o le persone piu' anziane. Piano piano e ormai fradici arriviamo comunque sulla sommità dove, in lontananza, rivediamo il tetto del piccolo punto di ristoro e le nostre mukke che ormai sono coperte da uno strato di polvere. Entriamo nel rifugio e mi trasformo letteralmente in un’idrovora vivente ingurgitando una bottiglia di acqua alla velocità del ragionier FANTOZZI nel famoso film. Sono subito seguito dagli altri che prosciugano lattine di thè e quant'altro, poi non sazio compro mezzo cocomero e ce lo divoriamo come le iene nel deserto del kalahari dopo 5 anni di siccità. Da notare che buona parte del frutto viene fagocitato da Marianna che scopriro' ama l'anguria in maniera quasi morbosa. E qui inizia uno dei due tormentoni della vacanza; il primo è che essendo l'unico che porta un orologio mi sento chiedere sempre( e non ne capisco il motivo dato che siamo in ferie)..."piero che ore sono"... e il secondo l'incessante bisogno di Marianna che a qualunque ora della giornata sente la necessità di ingollarsi un cocomero ovunque siamo e senza il quale sembra non godersi nulla. Ormai dissetati ma con litri di sudore addosso e il sale del mare che sta trasformando la pelle in carta vetrata decidiamo che è ora di rientrare. Saliamo in sella e ripartiamo, stavolta in discesa, verso la strada in direzione di Chania.

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Nel mio lavoro di soldato ho imparato che le discese, anche se non tutti lo sanno, sono più pericolose delle salite e quindi percorro lo sterrato con piu' calma rallentando gli altri fino a quando Zenuccio, molto dolce e apprensivo, mi fa notare che ..."in discesa rotolano anche i sassi".... e io pur volendogli gia un bene dell'anima so che nella mia mente si sta formando, in perfetto stile toscano oxfordiano un pensiero sulla compagine femminile della sua famiglia non proprio edificante ne gratificante che ovviamente dico a denti stretti e che lui non sente per mia fortuna.
Arrivati sulla strada asfaltata facciamo sfogare i cavalli delle moto dato che la strada è libera e arrivati a Chania ci accorgiamo con dispiacere che l'accesso al nostro albergo è intasato di tavolini pieni di turisti che stanno gia’ cenando. Fermi davanti all'ingreso del cartello che indica la zona pedonale Zeno mi chiede..." che si fa?.." ed io prontamente altruista e pensando che il turista paga e ha tutti i diritti di non essere disturbato mi esprimo a voce ferma e chiara che sovrasta il borbottio dei nostri motori con un ... MIMPORTAUNARICCASEGADILORO"...e parto sotto lo sguardo divertito dei locali e delle famiglie sedute ai tavoli che si godono l'inaspettato spettacolo di tre moto e sei occupanti cosi impolverati da sembrare spettri e che attraversano la via sfiorando tavoli e locandine con i menu' senza che un solo esercente, abitante o turista ci dica una parola negativa. Il dramma per matteo si ripropone: bisogna segnedere dai gradini dei vicoli con la moto. Zeno parte primo e saltellando giù per i gradini delle scale del vicolo, parcheggiamo le moto, le leghiamo e saliamo su per una doccia. Solo in Somalia e in Afghanistan nella mia vita ho desiderato una doccia come quel giorno e durante tutta la vacanza per altre due volte il desiderio è stato altrettanto impellente. A cena scegliamo un ristorante consigliato dalla guida, gestito da una signora che parlava un perfetto inglese e che proponeva dei piatti tipici e non solo le solite portate da turisti. Il ristorante si chiama "PORTOS"

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e si trova nella parte interna del centro storico cosa che ci permette di visitare una zona ancora sconosciuta e che ci regala altri scorci stupendi della cittadina. Se ci andate vi consiglio le sarde avvolte nelle foglie della vite o le cozze in salsa di senape...una prelibatezza degna di un gourmet...ma anche il resto era buono. Spendiamo 30 euro a coppia e ce ne andiamo a fare una passeggiata prima di abbandonarci nelle braccia di morfeo..........[IMG=http://img221.imageshack.us/img221/1721/albergoachaniade.jpg][/IMG]

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Vecchio 02-08-2011, 14:29   #14
Saponetta
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Vi faccio i miei complimenti ragazzi per il viaggio ed il bel report, è uno dei pochi che ho letto integralmente. Sono stato nel Peloponneso nel 2009 e la voglia di Grecia e sempre latente dentro di me
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Vecchio 02-08-2011, 14:43   #15
GS3NO
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..."in discesa rotolano anche i sassi"...

per l'offroad è come il primo principio della termodinamica.

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Vecchio 02-08-2011, 15:15   #16
matteo10
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Bel giro e belle foto, complimenti!!

Se possibile però basta foto di moto e strade, concentriamoci sulle due ballerine in azzurro di Mikonos...
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Immersi nelle difficoltà della vita, non sommersi.
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Vecchio 02-08-2011, 15:22   #17
pieroesilvia
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Al mattino io e Silvia scendiamo nella hall per fare colazione e dopo il KALIMERA (buongiorno) di rito alla piccola signora dell'hotel chiedo agli altri come avessero passato la notte, scoprendo che tutti e sei siamo crollati nel sonno non appena toccato il cuscino. La gentilissima portinaia sempre sorridente riempie la tavola con varie portate ma si rattrista un po' quando Marianna chiede se hanno dello yogurt e lei ne è sprovvista. Mangiamo a quattro ganasce dopo di che indossiamo i giubbotti, rivediamo il percorso sulla cartina e sullo zumo di Zeno e montiamo in sella ai nostri destrieri. Sono le 9.00 del mattino ma gia la temperatura sta salendo. Oggi la tappa prevede di percorrere di nuovo la strada fino a KISSAMOS per poi deviare a sud dell'isola in direzione di PLATANOS e poi verso ELAFONISI dove faremo il bagno mattutino nella famosa spiaggia rosa, per poi proseguire in direzione di PALEOCHORA... quindi uno sterrato che sulla mappa segna come una "bianca" da sei km dopo di che risalire verso KANDANOS arrivare a VOUKOLIES e alla fine tornare a Chania.
Lungo il tragitto percorriamo strade di ogni tipologia, da quelle strette e tortuose a quelle fra i piccoli centri abitati, dalle statali i panorami che alternano la costa all'interno sono mozzafiato, salendo e scendendo per i monti mostrano tutte un fascino diverso e per nostra fortuna un asfalto bellissimo.

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Le curve, come in ogni isola che visiteremo, sono dolci e divertenti e i saliscendi continui fanno da contorno a panorami montuosi o marini che lasciano senza fiato: oleandri altissimi e coloratissimmi, macchia mediterranea che aromatizza l'aria e la si puo' sentire persino guidando, sprazzi di brulle colline ravvivate dalle numerose e piccole cappelle ortodosse [IMG=http://img695.imageshack.us/img695/9956/sostaxelofonisi.jpg][/IMG]

Uploaded with ImageShack.uscon la volta azzurra o verdognola o rosso ocra. Vette altissime e strapiombi su un mare blu intenso che si intravede da canyon scavati dal tempo, resti di rovine dei forti dell'epoca dei cavalieri o piccoli castelli e ancora campagne e colline nelle quali si è combattuto nella seconda guerra mondiale con le loro tristi testimonianze.

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Lungo il percorso verso Elefantisi troviamo un cartello che poco più avanti indica un punto panoramico e di ristoro e decidiamo di fermarci. Nella piccola sala costruita a picco sulla campagna che porta al mare, il gestore serve bibite, frutta o yogurt al miele che da quel giorno in poi sarà il piatto principale delle golosità di mia moglie. Un asinello di nome Petrulla si lascia accarezzare e fotografare ormai avvezzo alla presenza dei turisti e noi ci godiamo la sua compagnia scambiando battute con il gestore che parla un po' di italico e mastica l'inglese sicuramente meglio di me. Silvia è estasiata dal sapore amarognolo del miele che fino a quel giorno aveva detestato e decido di comprarne un barattolo, quindi ripartiamo verso il nostro obiettivo: la spiaggia rosa.

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Ci arriviamo facendo una serie impressionante di curve stupende dove piloti e passeggeri si divertono e si gustano il panorama sempre vario e restando letteralmente senza fiato quando, dopo aver parcheggiato le moto sotto degli alberi, alla vista della sabbia restiamo allibiti. Avevo gia avuto la fortuna di andare nell'isola sarda di BUDELLI, chiamata cosi non per le abitanti dai facili costumi ma per altri motivi morfologici, dove esiste una spiaggia omonima molto rinomata, ma qui la differenza è enorme.

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Mentre da noi stuoli di cafoni e decerebrati hanno per decenni riempito barattoli o contenitori vari della rena colorata portando la spiaggetta a mantenere solo il titolo di "rosa", qui la striscia colorata è ampia e viva e sembra che mai nessuno si sia azzardato a toccare nulla... eppure non vediamo nessun tipo di guardia o controllo e tantomeno vi sono cartelli che invitano a non portare via i caratteristici granellini colorati. La spiaggia, come vedete dalle foto,

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presenta diverse baie e l'acqua, oltre ad essere semplicemente cristallina, ha una caratteristica davvero insolita; guardando verso il mare aperto nella baia a sinistra è freddissima, quasi gelata, mentre in quella a destra è tiepida e perfino troppo calda in alcuni punti. Come se non bastasse questo, il gioco delle correnti scavano intorno a gli scogli delle vasche naturali della grandezza sufficiente a farci stare due persone e dove qui la temperatura del mare è addirittuta tropicale. Prendiamo un ombrellone con due lettini pagando la miseria di 8 euro (in toscana per le località piu' rinomate si arriva a 25€ ...non dico altro) e ci godiamo il sole accecante e la bellezza di quel paradiso mangiando frutta come pranzo e continuando a parlare tra noi paragonando la spiaggia del giorno precedente a questa senza saper scegliere quale posto meriti il podio piu' alto in un ipotetica sfida. Alle 13.00 ripartiamo e ci avventuriamo verso un monte che dobbiamo superare e scavalcare per raggiungere la nostra prossima meta e che Zeno, dalle foto satellitari, aveva visto e supposto fosse uno sterrato di appena 6 km e abbastanza facile.

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Iniziata la salita sulla strada dissestata ci accorgiamo che purtroppo lo sterro è molto, se non troppo, impegnativo avendo le zavorrine dietro di noi. Non abbiamo nessuna possibilità di poter girare e tornare indietro in quanto la strada è larga appena poco piu' della lunghezza delle mukke e come se non bastasse è ricoperta di sassi molto grossi che sono gia difficili da evitare andando dritti, cosi proseguiamo con le ragazze intimorite e noi (almeno io lo ero) preoccupatissimi di una caduta. Arrivati finalmente ad una curva abbastanza larga e non a gomito ci fermiamo per fare il punto della situazione e controllare la cartina....abbiamo percorso 3 dei sei km previsti e ormai non vale la pena tornare indietro e anche se Matteo si lascia andare a qualche "vaffa" di troppo e a gesti di nervosismo accentuati, decidiamo di proseguire sperando che la pietraia migliori. Devo fare una piccola parentesi e giustificare il nervosismo di Matteo il quale, nella tappa di trasferimento da Patrasso al Pireo, era stato vittima di una caduta, quasi da fermo e quindi senza conseguenze, causata da una buca profonda mentre facevamo manovra in un piccolo porto dove speravamo di trovare un ristorante, percio' il timore di poter ricadere e danneggiare la sua mukka era maggiore del nostro. Con un’apprensione crescente ripartiamo e dopo qualche km la strada peggiora ancora e diventa un percorso degno della Parigi-Dakar e questo non fa che aumentare le nostre paure durante la guida...

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in piu' data l'ora il caldo e il sole sono atroci e dopo una serie interminabile di curve a gomito strettissime e a strabiombo arriviamo finalmente in uno spiazzo con una costruzione di cemento che ci concede la possibilità di una sosta all'ombra. Appena spenti i motori la tensione esplode e porta Matteo a inveire pesantemente contro Zeno per la scelta del percorso con il risultato di peggiorare lo sconforto e lo stato d'animo delle ragazze gia’ preoccupate per conto loro delle condizioni della strada e di mortificare Zeno che gia’ per conto proprio si stava maledicendo per quella scelta (Zeno era preoccupato per il gruppo e le zavorrine). Accendendo lo zumo il segnale gps ci indica che abbiamo percorso 7 km e che al completamento ne mancano ancora 6... cosi mi avvicino a Matteo e lo prego di calmarsi, quanto meno nei confronti dell'amico, che continuava ad avere un aria afflitta e costernata e nel frattempo, con il solito vociare toscano infarcito di battute stupide, cercavo il modo di risollevare il morale alla trupppa su quanto invece dovessimo sorridere nel poter raccontare a casa la nostra escursione riempiendola di parolacce e lessico pisano-livornese.

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Ripartiamo e la strada, seppur continuando a salire, diventa più larga e i sassi diventano piccoli e facilmente evitabili. Per i restanti km ci permette anche di ammirare gli scorci panoramici che il lato del monte ci regala, arriviamo al paese dove, a una decina di metri dalla prima casa, ci sono a sbarrare la strada due blocchi di cemento che comunque ci permettono di passare e ritrovare finalmente un vero manto stradale. Rilassati attraversiamo il paese sotto gli sguardi allibiti di alcuni abitanti che, seduti alla frescura di tettoie ricoperte dagli immancabili tralci di vite, si domandano perchè mai con una strada nuovissima noi arrivassimo dalla parte sbagliata. E difatti all'uscita del paese la strada torna a essere il paradiso di ogni centauro con una serie di serpentine larghe e dolci che dalla nostra posizione in alto si snoda in lunghe "esse" fino al mare. Ripreso il sorriso e rassicurato dalla voce di Silvia che nell'interfono ha smesso di dire "maremma maiala" ed esprime invece di nuovo i " guarda li.. guarda bello"

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scendiamo fino al mare e percorriamo una bella strada che lo costeggia mostrandoci baie perfettamente sferiche, prive di sabbia e fatte di ciotoli e con scogli ai lati che le proteggono dai marosi. Ci fermiamo nel paese di Paleochara dove in un bar ci dissetiamo, dico nuovamente che ore sono (a che pro???) e dove Marianna si riempie di anguria. Silvia e Marianna sono "cotte" dal sole, io sono impolverato e bianco come un muratore, Zeno ha il visetto delicato a mo' di " fetta biscottata" e matteo ha il collo cosi rosso dal sole che se ci appoggiamo sopra un uovo si frigge da solo; l'unica che sembra non risentire di nulla e di nessuna fatica in apparenza, è Agnese che mostra i chiari segni del..."Mimportanasegaiocio'l'mp3esentomusica a randa" e che sorride sempre alle battute di tutti. Dopo una mezzora abbondante di chiarimenti su quanto successo e a pace ormai fatta tra Zeno e Matteo (che nella normale vita sono molto amici), saltiamo in sella e partiamo alla volta del paese di KANDANOS,

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ritrovando il sorriso nel constatare che la strada è tornata ad essere nuovamente bella, priva di traffico, serpeggiante e panoramica.

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Attraversiamo vari centri abitati dove come sempre gli abitanti ci salutano con la mano e gli anziani sorridono incuriositi e dopo aver raggiunto la meta scendiamo dolcemente verso il basso per tornare alla nostra base a Chania. Arriviamo verso le 18 e 30 e ripetiamo la stessa scena della sera prima attraversando il centro storico fino a raggiungere il nostro hotel dove la sorridente signora greca ci accoglie con un caloroso benvenuto e riempie le ragazze di domande sul "come dove e quando" dell'intera giornata. Dopo la doccia io e Silvia preferiamo non distenderci nel letto per evitare che la stanchezza ci facesse dormire fino al mattino dopo e seppur con uno sforzo immenso, decidiamo di visitare il porto e il borgo antico girando fra i vecchi edifici e i mille negozietti per turisti.
Il porto si apre a mezzaluna con l'antico ingresso sorvegliato dal faro veneziano e gli antichi edifici che raccontano la storia di quello che doveva essere un centro nevralgico per il controllo dell'area e i commerci della potente REPUBBLICA SERENISSIMA. Gli arsenali ancora conservati molto bene, sono sede di mostre o di sale meeting, l'hammam turco è ben mantenuto e vari artisti espongono le loro opere, i negozi e i ristoranti più attenti hanno mantenuto le mura interne dei locali nelle condizioni originali ed è piacevole fra un souvenir e un tavolo imbandito, scorgere muri archi volte e stemmi che abbelliscono il tutto. Molte imbarcazioni sono a vela e battono bandiere di ogni nazionalità e le sole barche a motore sono quelle che portano i turisti nelle baie inaccessibili. Tornati in hotel troviamo Zeno e Marianna pronti per la cena mentre l'altra coppia ha preferito restare in camera e continuare a riposarsi, cosi scendiamo nel centro cittadino con l'imbarazzo della scelta del locale dove riempire il pancino e gira e gira e svolta e sali arriviamo ad un ristorante molto grande con l'ingresso ampio che presenta vecchi muri e pilastri e che nel suo interno non presenta nessun tetto se non il cielo e qualche trave di sostegno. Consultato il menu' esterno, con la sempre assillante presenza del personaggio addetto "all'acchiappo" decidiamo di provare. Scopriamo dalla guida che l'edificio era un vecchio saponificio e notiamo fra le mura e le travi molti macchinari ormai con la sola funzione di soprammobile mimetizzati fra i vasi e le piante che adornano il salone pieno di tavolini disposti su tre piani diversi che rendono la vista e la seduta molto piacevole.

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Mangiamo, come sempre fino ad ora e come si ripeterà sempre per tutta la permanenza in terra greca, pesce o comunque pietanze a base di mare e spendiamo 40 euro a coppia complimentandoci fra noi per le scelte e le fortune finora trovate sui locali prescelti. Dopo la passeggiata di rito e l'acquisto di una bandierina greca da appendere a casa con le altre gia’ in mio possesso e di qualche piccolissimo ricordino da portare a casa ce ne andiamo a dormire beati e contenti...........
TO BE CONTINUED
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Vecchio 02-08-2011, 15:32   #18
pieroesilvia
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AHAHAH Matteo.... sapessi cosa nn erano quelle ragazze... hanno strappato i complimenti persino alle nostre donne per la loro avvenenza... ma per me ormai sono come il pane duro per chi nn ha i denti... e credimi a volte guardare e non toccare fa molto male....

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adesso basta o qualcuno mi uccide e poi addio resoconto
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Vecchio 02-08-2011, 15:56   #19
trottalemme
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Piero, Piero... certe immagini a noi vecchierelli (almeno a me) non fanno benissimo!

Comunque, stupenda Creta! Mi ricordo quando ci andammo in auto una decina di anni fa. La spiaggia che hai fotografato nel secondo racconto (bellissima) mi ricorda Elafonissi dove non so se siete stati. Anche quella da togliere il fiato!
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Vecchio 02-08-2011, 16:03   #20
GS3NO
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Sì Trottalemme è proprio quella. Tutti siamo rimasti estasiati dai colori quasi surreali. Per me è stata forse la più bella della vacanza.
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Vecchio 02-08-2011, 16:37   #21
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Originariamente inviata da pieroesilvia Visualizza il messaggio
AHAHAH Matteo...
Oh finalmente!!!! Adesso sì che il report ha senso!!!

A parte gli scherzi complimenti davvero, bellissimo giro e report perfetto!!
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Vecchio 02-08-2011, 17:52   #22
GS3NO
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Mi permetto altre foto:













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Vecchio 02-08-2011, 17:56   #23
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Scusate per questa ma io venero la mia moto


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Vecchio 02-08-2011, 18:00   #24
pieroesilvia
Mukkista in erba
 
Registrato dal: 29 Jan 2010
ubicazione: pisa
predefinito

trotta vado x i 50 sai.... quindi mi posso permettere certe disquisizioni...a domani per il seguito
tra l'altro sei concittadino di GS3NO... chissa che il prossimo viaggio non lo si faccia insieme...
__________________
la vita è fatta di prioritÃ*.. SOLO di prioritÃ*
pieroesilvia non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 02-08-2011, 22:55   #25
giova 62
Mukkista in erba
 
Registrato dal: 15 Feb 2010
ubicazione: LA SPEZIA
predefinito

grande maresciallo!!!!!!!!!!!!!!!!!!
__________________
Giovanni
giova 62 non è in linea   Rispondi quotando
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