A beneficio di tutti coloro volessero intraprendere lo stesso viaggio, di seguito qualche informazione relativa ad un viaggio che ho percorso nella seconda meta’ del mese di Maggio. Premetto che lo stesso e’ stato condotto in solitaria e mi ha portato a Pristina (Kosovo, provincia della Serbia) per esclusive ragioni di lavoro.
Non potro’ dunque dilungarmi eccessivamente sugli aspetti turistici del viaggio (luoghi da visitare, etc.); vorrei invece soffermarmi sugli aspetti logistici dello stesso, in particolare per quanto attiene all’ingresso e la permanenza in
Kosovo, regione della Serbia ma sotto amministrazione dell’ONU.
Prima di tutto i numeri.
La mukka e’ una RT 1150, 3 anni con 28.000 km. all’attivo (nickname: Milka).
Km. totali percorsi: 2580, di cui il 60% di autostrada ed il 40% di strade statali.
Stati attraversati (6+1): Slovenia – Croazia – Bosnia – Montenegro – Serbia – (Kosovo) – Macedonia.
Giorni impiegati: complessivi 2+1 (tra loro intervallati da 15 gg. di sosta in Pristina).
Percorso 1^ tappa (1.330 km., fatta in due giorni): partenza da Pordenone, autostrada sino a Trieste, ingresso in Slovenia, ingresso in Croazia, Rjeka, autostrada sino a Spalato, brevissimo ingresso in Bosnia, Neum, rientro in Croazia, Dubrovnik (pernottamento), ingresso in Montenegro, Podgorica, ingresso in Serbia, ingresso in Kosovo, Mitrovica e Pristina.
Percorso 2^ tappa (1.250 km., in una unica tirata): partenza Pristina, ingresso in Macedonia, Kumanovo, ingresso in Serbia, Leskovac, poi tutta autostrada passando per Nis, Belgrado, ingresso in Croazia, Zagabria, ingresso in Slovenia, Lubjana, ingresso in Italia, Trieste, Pordenone.
Cartografia utilizzata per la preparazione del viaggio.
Mi sono avvalso di una Mappa stradale della Michelin 1.000.000 (Cod. 736) e di due mappe stradali della Euro-Cart con scala 300.000 (Cod. 96 e 97). Quest’ultime sono state acquistate on-line al sito (
www.maps-store.it ottimo servizio, consegna nei tempi stabiliti). La carta in scala 1.000.000 e’ buona per il “colpo d’occhio” che offre, ma la cartografia in scala 300.000 e’ assolutamente indispensabile, specialmente per le informazioni turistiche che puo’ offrire.
Il route planner della Michelin risulta utile giusto per avere un’idea globale delle distanze che dovranno essere percorse, qalche informazione e’ tuttavia grossolanamente errata. Un esempio? ... al confine tra Montenegro e Bosnia viene confusa la Republika Srpska (entita’ Federale della Bosnia) con la Repubblica di Serbia! La cosa forse potra’ far piacere ai serbi di Bosnia, ma i documenti da presentare alla frontiera non sono gli stessi.
Documenti necessari.
Le informazioni necessari le ho tratte dal sito del MAE (
www.viaggiaresicuri.mae.aci.it). Il sito ha una utile sezione dedicata agli “avvisi particolari” emessi e riferiti ad eventuali situazioni contingenti che eventualmente sconsigliano il viaggio nel Paese interessato.
Carta d’identita’, passaporto (per la Serbia e la Macedonia), Carta Verde (per Montenegro, Serbia e Macedonia). Anche se non necessaria, consiglio la patente internazionale, con 50 neuri ve lo portate a casa, tutto sommato e’ un documento redatto in piu’ lingue che potrebbe facilitare i controlli. Per quanto attiene la carta verde fatevala dare dalla vostra assicurazione perche’ e’ gratuita, verificate solo che i Paesi che dovete attraversare non siano “barrati”, cioe’ esclusi dalla validita’ della stessa carta. L’acquisto della carta verde e’ tuttavia possibile ai valichi di frontiera.
Al riguardo mi preme evidenziare che la carta verde non e’ valida per il Kosovo, Provincia che, come noto, aspira all’indipendenza dalla Serbia. Non a caso, nella vostra carta verde troverete che
“La copertura assicurativa fornita dalla carta verde rilasciata per SCG e’ limitata alle parti geografiche del SCG che sono sotto il controllo del Consiglio dei Ministri del SCG” , chiara allusione al Kosovo che dal 1999 e’ amministrato dalle Nazioni Unite (con la missione UNMIK). Conseguentemente, all’ingresso in Kosovo dovrete acquistare la
Border Insurance (c.d. Transit Insurance Policy).
Tuttavia, diversamente da quanto riportato sul sito del MAE (!), il documento non e’ disponibile presso tutti i posti di frontiera. Questo, ovviamente, l’ho scoperto all’atto dei mio arrivo alla frontiera ... risultato ... sebbene non mi abbiano fatto storie per accedere in Kosovo, ho tuttavia potuto acquistare la Border Insurance solo in un secondo momento a Pristina (20 neuri per 15 giorni). Ma quanti turisti meno fortunati potrebbero essere bloccati al confine ed essere costretti a transitare da un’altro border? Io sono passato da Zubin Potok, denominato dall’UNMIK “DOG 31”.
Per coloro i quali vogliano entrare in Kosovo dal Nord, suggerisco di farlo attraverso il confine piu’ al Nord (denominato GATE 1); trattasi infatti di un confine “piu’ trafficato”, quello che poi adduce alla citta’ di Leposavic e poi a Mitrovica. Per chi, invece, volesse entrare in Kosovo da Sud, al posto di frontiera di Blace (confine con la Macedonia). In ambedue i posti di frontiera mi e’ stato assicurato che la Border Insurance e’ in vendita.
La questione del “timbro”.
Sempre in tema di documenti, occhio al timbro di entrata sul passaporto una volta che entrate in Serbia, con l’intenzione di poi entrare in Kosovo. Il timbro e’
ASSOLUTAMENTE necessario se – nel momento che uscite dal Kosovo – avete intenzione di ri-transitare, direttamente, in Serbia. Qualora infatti non vi sia stato apposto il timbro all’atto dell’ingresso in Serbia, resta l’obbligo di uscire dal Kosovo attraverso un altro Paese confinante (esempio Montenegro o Macedonia) per poi accedere in Serbia.
A me il timbro non e’ stato apposto (parliamo del confine Montenegro-Serbia, attraversato all’andata) e ho avuto l’impressione che questo rientri tra il potere discrezionale della polizia di frontiera. Il polizziotto si e’ infatti sincerato che avessi sul passaporto il timbro montenegrino (Croazia e Montenegro) e, quando ha saputo che mi sarei recato in Kosovo, mi ha lasciato andare ... ma senza apporre il timbro. E’ una forma di “ripicca” nei confronti degli stranieri (specie occidentali), che viene di norma attuata nell’area ai confini tra la Serbia, il Kosovo ed il Montenegro (area del Sangiaccato).
Di fatto, all’atto del rientro, volendo transitare per Belgrado, sono stato costretto a “sconfinare” in Macedonia, transitare per la capitale Skopje e dopo Kumanovo, entrare in Serbia, allorquando (... guarda caso!!!!) mi e’ stato apposto il fatidico timbro. Il sito del MAE, aggiunge inoltre che il timbro d’entrata e’ importante in quanto – al momento dell’uscita – si potrebbe venire accusati di immigrazione illegale!
Valuta.
In Serbia e’ necessario usare il dinaro (specie lungo le autostrade dove le carte di credito non sono accettate), ma a qualche casello mi e’ stata anche offerta la possibilita’ di pagare in euro (chissa’ a quale tasso di cambio).
In Kosovo e in Montenegro e’ in uso l’euro, mentre in Coazia e’ opportuno avere con se anche la moneta locale.
In Macedonia, i brevi tratti autostradali possono anche essere pagati in euro ... attenti pero’ al resto, riceverete una marea di cartamoneta COLORATA!
Equipaggiamento.
Quello di serie, ma come come consigliato da Ezio51, ho aggiunto una pinza a becco fino, il gessetto (prestatomi da mio figlio), il nastro telato americano e ho stampato (e plastificato!) le istruzioni per riparare le forature. Ho anche portato con me un paio di cartucce di CO2 di scorta, il carica batteria, 1lt di olio buono oltreche’ (nel rispetto delle leggi vigenti nei Paesi visitati) cassetta di medicazione, giubotto riflettente e lampadine di riserva.
Ho aggiunto una borsa da serbatoio della CLOVER (Modello Wagon 06); estremamente utile e pratica per custodire documenti e mappe. Sempre sulla borsa, in bella mostra, i numeri telefonici relativi all’ICE (In Case of Emergency).
Il percorso.
Semplicemente fantastico.
A parte i percorsi autostradali (in Croazia, peraltro, il tutto e’ nuovo), le strade statali sono – tutto sommato – poco trafficate. Occhio alla polizia, con il tele-laser portatile.
Il tratto costiero Dubrovnik (Croazia) – Budva (Montenegro) ma anche il tratto collinoso/montano dalla capitale montenegrina Podgorica sino in Kosovo esaltano la guida e le doti della mukka che “dondola” tra una curva e l’altra come una ballerina (nel senso buono del termine).
L’asfalto e’ vecchio e ondulato (specialmente in Montenegro dove, evidentemente, i soldi di “mamma Serbia” per la manutenzione ordinaria si stanno esaurendo), ma le carregiate sono ampie e, tutto sommato, si viaggia sempre in sicurezza, sebbene i guard-rail in metallo sono spesso sostituiti da vetusti “paracarri” in pietra.
L’autostrada in Serbia e’ poco trafficata (vecchie Zastava, Yugo, molti mezzi militari e TIR dalla Turchia), ma e’ estremamente pericolosa, almeno nel tratto a sud di Belgrado (fino a Nis). Sono infatti presenti attraversamenti “a raso”, la recinzione che dovrebbe limitare l’autostrada non e’ presente in moltissimi punti, le uscite autostradali sono prive di corsie di decellerazione e i caselli sono praticamente a ridosso del manto stradale. La polizia nelle autostrade e’ riconoscibile perche’ in borghese a bordo di Peugeot 307 bianche, 4 porte.
Mai avuto problemi con i rifornimenti. Ovunque si trova la verde a 95 ed anche la 98 ottani. Sulla qualita’ ... non vi so dire, ma la mukka ha digerito il tutto.
Il Kosovo.
Contrariamente a quanto si potrebbe immagginare sostare in Kosovo non comporta grosse problematiche. Consiglio tuttavia le soste notturne nella sola Pristina, dove gli alberghi sono dotati di parcheggi privati.
La polizia locale (oltre che a quella internazionale ed alle forze militari della KFOR) e’ presente ovunque. La popolazione e’ estremamente cordiale.
L’assistenza tecnica e’ affidata al conce di Pristina (la polizia locale e’ infatti munita di mukke RT 1150).
Sconsiglierei i trasferimenti notturni nonche’ i percorsi fuoristradistici specie lungo le zone di confine (presenza mine),.
Aree da visitare: la zona Ovest (Pec e Decane) vista la presenza di importanti Monasteri e Patriarcati, nonche’ la zona a sud confinante con la Macedonia.
Informazioni sui Balcani le potrete trovare anche sul sito
http://www.viaggiareibalcani.net/
... a disposizione se avete qualche domanda particolare.