Dopo un anno di assenza a causa della pandemia, il Circus della MotoGP torna finalmente a far tappa al Mugello per il sesto appuntamento della stagione. Un'assenza, quella del 2020 pesata molto agli appassionati di casa nostra, che hanno vissuto lo sbarco della F1 tra le colline toscane quasi come un'usurpazione. Certo il rituale bagno di folla sarà uno sbiadito ricordo visto che si correrà ancora una volta a porta chiuse ma siamo comunque ai primi segnali di un timido ritorno alla normalità. Si è disputato già quasi un terzo del campionato ed anche lo scorso round di Le Mans, pur disputato nelle solite anomale condizioni, ha sostanzialmente confermato il quadro dei valori in campo, con Ducati e Yamaha che sembrano destinate a giocarsi il successo finale.
DUCATI, ATTACCO A TRE PUNTE
Quello francese è storicamente un tracciato buono per Ducati e le rosse non hanno mancato il bersaglio grosso, centrando una nuova doppietta con Miller e Zarco. La moto bolognese è sempre molto efficace in condizioni di bagnato e scarsa aderenza e le caratteristiche della pista hanno dato una bella mano., sta di fatto che Miller si è confermato e Zarco è tornato ad occupare le posizioni di vertice. Avevamo perfino ipotizzato un podio tutto rosso e ci siamo andati molto vicini, con Quartararo profeta in patria che ha però relegato Bagnaia al quarto posto, Tre rosse nei primi quattro posti dunque, a conferma di una moto che al momento appare la più versatile ed equilibrata nelle diverse condizioni. Tre piloti dalle caratteristiche diversi ma che sembrano avere pari possibilità di giocarsi il titolo, anche se va tenuto conto che in questa prima parte di stagione si sta correndo su tracciati molto favorevoli alla Desmosedici.
YAMAHA, UN UOMO SOLO AL COMANDO
Discorso opposto per Yamaha, che continua a rappresentare una sorta di oggetto misterioso capace di repentini sbalzi di rendimento. La gara di casa ha certamente rappresentato un grande stimolo per Fabio Quartararo che pure aveva le sue brave difficoltà, con un braccio operato da pochi giorni e soprattutto la pioggia, una condizione nella quale ha pochissima esperienza in MotoGP e che lo aveva sempre messo in grande difficoltà. Il francese ha saputo mantenere i nervi saldi e portare a casa un terzo posto prezioso che gli ha permesso di tornare in vetta alla classifica generale. Purtroppo niente di buono invece per Vinales, autore della solita prestazione sottotono e che dopo l'exploit all'apertura della stagione in Qatar non ha più convinto. Stavolta Maverick ha dichiarato senza problemi di non aver avuto lo stesso coraggio del compagno di squadra e questo suona come un preoccupante campanello d'allarme. A Le Mans anche Franco Morbidelli, altro pilota poco amante del bagnato, ha gettato al vento una possibile occasione con un errore marchiano al primo giro, dettato forse dal nervosismo per quella situazione di inferiorità tecnica che ne sta condizionando la motivazione. Piccolo passo avanti invece per Rossi, che a dispetto di un risultato finale non
certo esaltante ha lasciato intravedere progressi che saranno però tutti da confermare. Quello che appare chiaro è che Yamaha sembra avere una sola freccia al proprio arco, rappresentata da Quartararo e deve sperare nel mantenimento della buona vena da parte del francese.
HONDA - MARC IS BACK!
Una gara tutto sommato positiva quella di Le Mans per la Honda, con Alex Marquez, Takaaki Nakagami e Pol Espargaro che si sono classificati nell'ordine dal sesto all'ottavo posto. Ma la vera notizia per la casa dell'ala dorata sta nella conferma dell'ormai prossimo pieno recupero di Marc Marquez. Per chi ha saputo andare al di là dei freddi numeri e del pugno di posche portato a casa dal campione di Cervera, quella di Le mans è stata una prestazione mostruosa per le limitazioni fisiche con cui Marquez deve ancora fare i conti. Holeshot o no, le sue partenze sono sempre arrembanti e le condizioni atmosferiche a lui favorevoli hanno fatto gettare alle ortiche qualsiasi propositi di prudenza e misura. L'aver intravisto la possibilità di tornare al successo dopo un anno di assenza forzata ha nuovamente spiegato le ali alla grinta, alla ferocia agonistica , a quel talento assoluto e scriteriato che, bisogna ammetterlo, solo Marc Marquez possiede in questa misura. La furbizia, o piuttosto la vivida intelligenza con cui ha saputo leggere la manovra del Flag to Flag, dimostrando di conoscere alla perfezione quelle procedure che forse i suoi colleghi non hanno mai approfondito veramente. Dal 'Jump Swap' da una moto all'altra al calcolo millimetrico del punto in cui azionare il Pit Limiter, tutto denota una rara capacità di saper leggere e sfruttare al meglio ogni situazione. La prima caduta ci stava, ed è servita per rialzarsi e prodursi in una rimonta furibonda che ha rappresentato quasi una resurrezione.. La seconda caduta è stata quasi voluta, per avvicinarsi più velocemente alla comprensione di quel limite che ha fretta di ritrovare al più presto- Bravo Marc, il mondiale se ne è molto probabilmente andato a Le Mans ma ci hai fatto tornare ad emozionare come nessun altro sa fare.
SUZUKI, CHE SUCCEDE?
La formazione di Hamamatsu continua a non convincere, tra prestazioni stranamente altalenanti ed errori marchiani di entrambi i piloti. Vero è che pure lo scorso anno l'inizio di campionato non fu esaltante ma dopo cinque gare la situazione pare stia addirittura peggiorando. A fronte di un piccolo, innegabile progresso in qualifica la moto pare aver perso qualcosa del magico equilibrio che la rendeva efficace ovunque e soprattutto nella seconda parte di gara. Forse i rivali, pagato lo scotto dell'adattamento alla nuova gomma, sono rora iusciti a rimettersi in bolla mentre Suzuki è quasi plafonata nelle proprie prestazioni. I piloti poi ci mettono del loro , con Rins protagonista di una serie infinita di errori e Mir che appare nervoso e poco concentrato. Forse, al di là delle dichiarazioni di facciata, l'assenza di davide Brivio e di un certo tipo di spogliatoio iniziano a farsi sentire.
APRILIA, BATTUTA A VUOTO
A Le Mans si è purtroppo interrotta la magica serie positiva di Aprilia, con i due piloti entrambi appiedati da problemi tecnici. Savadori, protagonista comunque di un fine settimana molto positivo, ha lamentato la rottura del motore mentre la RSGP di Aleix Espargaro è stata ammutolita da problemi di elettronica. Un campanello d'allarme che in ogni caso nulla toglie a quanto fatto finora, e chissà che Savadori da qui in avanti non riesca a guadagnarsi la conferma. Personalmente vediamo infatti abbastanza improbabile il matrimonio con Andrea Dovizioso, almeno con quest'ultimo nelle vesti di pilota ufficiale a tempo pieno. Sembra poi definitivamente tramontata l'ipotesi di mettere in pista altre due moto da affidare ad un team satellite, con l'AD Massimo Rivola a ritenere il progetto ancora troppo acerbo per un simile impegno.
KTM, BENE SOLO PETRUCCI
Continuano le difficoltà per la formazione austriaca, stavolta tenuta a galla da un coriaceo Danilo Petrucci. IL ternano ha trovato nella pista francese e nelle precarie condizioni dell'asfalto il proprio ambiente ideale e non si è fatto scappare l'occasione cogliendo un eccellente quinto posto. Restano però grandi incertezze sul futuro perchè sembra praticamente certo che il prossimo anno saranno promossi in MotoGP i die piloti del Team KTM Ajo Moto2, Remy Gardner e Raul Fernandez, ed a quel punto non ci sarebbe più posto per Petrucci, cha ha il contratto solo per questa stagione.
ACCORDO FATTO TRA VR46 E DUCATI, OTTO DESMOSEDICI IN GRIGLIA NEL 2022?
Raggiunta l'intesa tra il neonato Team VR46 MotoGP e Ducati per il 2022, con annuncio ufficiale previsto nel fine settimana del Mugello. Pare invece definitivamente sfumata la possibilità di un raddoppio dell'impegno per Aprilia, con due RSGP che sarebbero giocoforza andate alla Gresini Racing. A questo punto è quasi certo un'ulteriore fornitura di Ducati alla stessa Gresini Racing, che porterebbe a otto il numero delle Desmosedici in pista il prossimo anno. Peraltro già in passato la casa di Borgo Panigale aveva appoggiato tre squadre satellite, all'epoca Pramac, Avintia e Aspar, dunque non sarebbe una novità assoluta ed in questo senso c'è già il beneplacito di Dorna.
IL CIRCUITO DEL MUGELLO
L'impianto sorge nelle vicinanze di Scarperia nello splendido contesto naturale delle colline toscane. Inaugurato nel 1974, fu costruito per sostituire il tracciato stradale omonimo, non più utilizzato per la sua eccessiva pericolosità. L'Autodromo Internazionale del Mugello è dal 1984 di proprietà della Ferrari che si impegnò in una profonda ristrutturazione mantenendone però lodevolmente inalterato l'andamento originario.
La pista è lunga
5245 metri, si percorre in senso orario e comprende
15 curve , 9 a destra e 6 a sinistra oltre ad un rettilineo, quello del traguardo, che misura più di un chilometro e dove le MotoGP più veloci superano i 350 chilometri orari. E' un circuito di tipo misto veloce caratterizzato da numerose 'esse', quasi tutte da seconda marcia che premiano la guida fluida e precisa. Se è vero che il lunghissimo rettilineo esalta le caratteristiche di potenza del motore, è indubbio che il tracciato nel suo insieme richieda soprattutto una ciclistica molto rigorosa ed efficace.
UN GIRO DI PISTA
Il circuito non concede respiro nemmeno sul lungo rettilineo dei boxes che si affronta uscendo in terza marcia dalla curva
Bucine. Il rettifilo stesso nel primo tratto è in leggera salita, qui si scaricano tutte le marce transitando in sesta piena sul famoso 'scollino', il punto in cui il manto stradale inizia a scendere. I piloti si spostano quindi sulla destra per limitare gli effetti dello scollinamento stesso che non di rado provoca il 'decollo' della ruota anteriore. Appena superato questo tratto critico si affronta la violentissima staccata della
San Donato, la curva più lenta del tracciato. La San Donato è una destra di ritorno a 180 gradi, che si percorre dopo aver scalato fino alla seconda. Da questo punto la pista inizia a salire e si mantiene la seconda marcia fino alla prima esse, la
Luco/Poggio Secco, una sinistra/destra che rappresenta anche il punto più alto di tutto il tracciato. In uscita dalla Poggio Secco via in accelerazione verso la seconda esse, la
Materassi/Borgo San Lorenzo, una sinistra destra da seconda molto delicata nelle fasi di inserimento e di uscita dove si sfrutta tutta la pista per guadagnare velocità verso la C
asanova/Savelli. E' questa una nuova esse stavolta destra/sinistra, più veloce e scorrevole che si percorre in terza per lanciarsi verso le
curve dell'Arrabbiata, due svolte a destra da terza marcia che sono le più impegnative della pista. L'
Arrabbiata 1 rappresenta il punto più basso del tracciato, si mantiene la terza per salire verso l'
Arrabbiata 2 che ha raggio variabile e che soprattutto è cieca, i piloti l'affrontano senza vederne l'uscita. Superato questo tratto da cuore in gola ecco arrivare la violenta staccata per la
Scarperia/Palagio, una destra/sinistra da seconda che porta al tratto finale del circuito. Dopo un breve allungo nuova staccata per la curva del
Correntaio, un ampio tornante destro a 180 gradi da percorrere in seconda . E' questo un punto molto delicato perchè il tornante stesso è in discesa e si affronta con grande inclinazione, dunque risulta critico per la tenuta dell'anteriore. E' necessario cercare di uscire veloci per affrontare al meglio le successive
Biondetti 1 e 2, una sinistra/destra molto veloce da fare in piena accelerazione per portarsi all'ultima curva, la
Bucine, un lungo tornante a sinistra che si percorre in terza marcia, fondamentale soprattutto in caso di arrivo in volata. Il suo andamento particolare permette infatti traiettorie diverse e non di rado chi si ritrova secondo alla Bucine, sfruttando una buona percorrenza e la scia di chi lo precede riesce a spuntarla visto che la linea del traguardo è piuttosto lontana.
ONBOARD LAP - SIMON CRAFAR (BMW S1000RR)
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ORARI TV
Il Gran Premio d'Italia sarà trasmesso in diretta da SKY, DAZN e TV8 con i seguenti orari:
Programmazione SKY Sport MotoGP e DAZN
Venerdì 28 maggio
ore 09.00-09.40, Moto3, Prove libere 1
ore 09.55-10.40, MotoGP, Prove libere 1
ore 10.55-11.35, Moto2, Prove libere 1
ore 13.15-13.55, Moto3, Prove libere 2
ore 14.10-14.50, MotoGP, Prove libere 2
ore 15.10-15.50, Moto2, Prove libere 2
Sabato 29 maggio
ore 09.00-09.40, Moto3, Prove libere 3
ore 09.55-10.40, MotoGP, Prove libere 3
ore 10.55-11.35, Moto2, Prove libere 3
ore 12.35-12.50, Moto3, Qualifica 1
ore 13.00-13.15, Moto3, Qualifica 2
ore 13.30-14.00, MotoGP, Prove libere 4
ore 14.10-14.25, MotoGP, Qualifica 1
ore 14.35-14.50, MotoGP, Qualifica 2
ore 15.10-15.25, Moto2, Qualifica 1
ore 15.35-15.50, Moto2, Qualifica 2
Domenica 30 maggio
ore 08.40-09.00, Moto3, Warm Up
ore 09.10-09.30, Moto2, Warm Up
ore 09.40-10.00, MotoGP, Warm Up
ore 11.00, Moto3, Gara
ore 12.20, Moto2, Gara
ore 14.00, MotoGP, Gara
Programmazione TV8
Sabato 29 maggio
ore 12.30 diretta Qualifiche
Domenica 30 maggio
ore 11.00 Moto3, Gara
ore 12.20 Moto2, Gara
ore 14.00 MotoGP, Gara
CALENDARIO MONDIALE MOTOGP 2021
1 28 Marzo 2021 Qatar Losail International Circuit
2 4 Aprile 2021 Doha Losail International Circuit
3 18 Aprile 2021 Portogallo Algarve International Circuit
4 2 Maggio 2021 Spagna Jerez de la Frontera
5 16 Maggio 2021 Francia Le Mans
6 30 Maggio 2021 Italia Mugello
7 6 Giugno 2021 Catalogna Montmelò
8 20 Giugno 2021 Germania Sachsenring
9 27 Giugno 2021 Olanda Assen TT
11 8 Agosto 2021 Stiria Red Bull Ring
12 15 Agosto 2021 Austria Red Bull Ring
13 29 Agosto 2021 Gran Bretagna Silverstone
14 12 Settembre 2021 Aragona Aragon
15 19 Settembre 2021 San Marino e Riviera di Rimini Misano
16 3 Ottobre 2021 Giappone Motegi
17 10 Ottobre 2021 Tailandia Chang Circuit
18 24 Ottobre 2021 Australia Phillip Island
19 31 Ottobre 2021 Malesia Sepang
20 14 Novembre 2021 Comunità Valenciana Ricardo Tormo