Ciao ,e saluti a tutti i forumisti su due ruote e ai 429 ufficialmente registrati del forum della Suzuki 350. Quest’anno però ho dovuto “tradire” il mio DR 350.
Guardando a gennaio una slideshow del New York Times, questa per la precisione
http://www.nytimes.com/slideshow/200...how_index.html, mi ero iniziato ad interessare alla possibilità di una vacanza in India.
Raggiungerla via terra, da Modena, fino a New Delhi (Italia-Turchia-Iran-Pakistan-India) sarebbero stati poco meno di 9000 km( calcolo da Google maps ), senza particolari difficoltà stradali.
Inoltre avevo notato che il visto per l’Iran non comportava particolari problemi. Sull’attraversamento del Pakistan mi aveva rassicurato un ragazzo che lavora per un corriere e spesso passa dalla mia ditta. Nato in Pakistan, vive e lavora da alcuni anni in Italia: la sua famiglia risiede nel sud del paese e l’itinerario per raggiungere l’India attraverso il Pakistan che vedete in foto lui lo aveva definito senza problemi.
Compro la cartina del Pakistan, ho già quella dell’Iran e inizio ad informarmi per il Carnet Du Passage necessario in Iran.
Per riportare la moto indietro trovo in alcuni forum delle voci che parlano di una spesa sui 400$ per riportare la moto via nave in Italia.
Poi ad aprile (o giù di lì) mazzata: la frontiera Iran –Pakistan via terra è chiusa: e chi se lo aspettava ?
A quel punto potevo pensare di arrivare in Iran e poi spedire la moto via aerea o nave in India e poi via nave in Italia…budget fuori portata.
Andata e ritorno della moto via nave per e dall’India…come sopra.
Passare dal Tajikistan e dalla Cina…troppo poco tempo per organizzare una rapina in banca.
Non mi rimaneva che una possibilità: volo + noleggio in loco della moto ed è quello che ho fatto.
Questo il mio itinerario in senso antiorario in verde: i pallini rossi i posti dove ho dormito. Sono partito e rientrato a Delhi.
Ho percorso circa 5200 km (in seguito spiegherò perché) dal 6 di luglio al 1 agosto ed ho attraversato 6 stati dell’India
Per la voce spese
Visto per l’India (consolato di Milano)---------------------------------------100 €
Volo a/r Bologna-New Delhi (via Istanbul)---------------------------------490 €
Noleggio Royal Enfield Electra 350cc (da 06/07/10 a 01/08/10)-----247,59 €
Assicurazione on line------------------------------------------------------------ 88 €
Vitto, alloggio, benzina, souvenir, musei ecc…--------------------------532,41 €
Totale--------1458 €
Ho iniziato a cercare su internet, con un primo problema: in India oltre a girare a sinistra, anche le moto hanno i comandi rovesciati: cambio a destra e freno a sinistra. La scelta quindi si riduceva, inoltre a dirla tutta volevo usare una Royal Enfield. Ho trovato questo negozio
http://www.tonybulletcentre.com/
dopo un po’ di mail ho avuto il prezzo per noleggiare una Royal Enfield 350 . 550 rupie indiane al giorno, circa 9,17 €.. Comunque a Delhi c’è un quartiere Karol Bagh completamente pieno di negozi di nolleggio, vendita e riparazione moto: oltre alla possibilità di acquistare ogni tipo di accessorio, dal casco allo spillo. Suggerimento: arrivate, andate a Karol Bagh, fate il giro dei vari negozi, provate le moto e poi scegliete la miglior offerta. Fossi un pilota appena appena decente avrei senz’altro nolleggiato una Honda Hero 135cc, leggera e maneggevole, ma non l’avevo trovata coi comandi ordinari. Poi l’idea di guidare una Royal Enfield, non mi dispiaceva: nel 2008 era una delle moto che avevo valutato per l’acquisto, prima di orientarmi sul Suzuki DR 350. Per il volo ho trovato un’ottima offerta della Turkish Airlines: Bologna-Istanbul-New Delhi a/r a 490 €.
Sono partito il 2 di luglio e sono tornato il 3 di agosto. Il periodo era buono per girare la zona del nord, Ladak e Kashmire, anche per il fatto che la tratta Manali-Leh è aperta da maggio a metà settembre e la Leh- Srinagar da aprile a metà settembre: al di fuori di questi periodi solo in aereo è possibile raggiungere Leh o Srinagar.
Uno degli obiettivi del viaggio era il passo del Khardung La: 5600 mt sui cartelli indiani ma che in realtà dalle ultime rilevazioni dovrebbero essere 5.359 e che gli indiani definiscono il passo carrozzabile più alto al mondo. Esistono passi più alti e misurati, ma in alcuni casi i veicoli sono stati portati nelle vicinanze e di altri in zone del Tibet non si sa esattamente da quali tipi di veicoli siano percorribili. Gli indiani tengono a far notare che per carrozzabile intendono percorribile da ogni veicolo.ed io infatti ne ho viste di tutti i colori.
Sinceramente una volta arrivato al passo del Khardung La, 40 km a nord di Leh non avevo chiaro dove poter andare. Da un forum indiano e alcuni giornali il Jammu Kashmir era in sommossa e verso maggio l’ambasciata italiana a Delhi sconsigliava nella maniera più assoluta di recarsi in quella zona…a parte le Maldive mediamente ti sconsigliano sempre parecchi posti. Poi alla fine mi sono detto che male fosse andata sarei tornato a sud percorrendo in senso inverso la Manali-Leh.
Attrezzatura da viaggio
Il casco lo avrei trovato in loco: troppo ingombrante.
Guanti: recupero quelli da sci di mio fratello più adatti di quelli dello scorso anno: ho 2 passi oltre i 5000 mt e altri oltre i 4000
la mia solita antivento arancione non sarà sufficiente col mio pile da 10€. Colpo di fortuna alla Decathlon di Faenza ai primi di maggio trovo le ultime svendite invernali e questo giaccone in saldo a 76€ si rivelerà perfetto nella parte di montagna
Ho cambiato la macchina fotografica ,che per una caduta non chiudeva più bene lo sportellino: inoltre lo zoom 6x era un deboluccio per i paesaggi che mi aspettavo di trovare. Su
www.bow.it ho trovato davvero una buona offerta per la Kodak Easyshare Z950 con zoom 12x: poco più di 120€ con la spedizione
Per la parte elettronica un lettore di schede, il mio PC mini della Asus e il gorilla tripod
Pianificazione del viaggio: in pratica verso maggio mi è arrivato il materiale comprato su Amazon.co.uk: vi metto i prezzi comprensivi della spedizione
Mappa 6, 8 € ( ottima)
Per la guida apro una piccola parentesi. Da tanto tempo cerco di limitare l’uso e l’acquisto delle Lonely Placet e il motivo principale è che sempre più spesso i curatori delle varie guide sono soliti chiedere sconti o tariffe agevolate in cambio della citazione del locale o albergo in cui queste persone si rivolgono. Da alcuni anni ho scoperto la collana delle Footprint, collana inglese distribuita nelle versioni italiane dalla WhiteStar (
http://www.whitestar.it/shop/root/ri...sp?collana=203) . Nata nel 1924 con la prima guida South American Handbook è una collana davvero interessante, scritta proprio per studiare degli itinerari. Andate a leggervi la storia di questa collana, merita. Purtroppo la guida sull’India non esiste in italiano, quindi ho dovuto prendere quella in inglese, che comunque con un solo volume copre tutta l’India a differenza della LP che ti obbliga a comprarne 2. Prezzo 15,6 €
frasario Hindi + Urdu – Inglese 9 € (usato raramente, con l’inglese si è a posto nel 99% dei casi, perlomeno nelle zone che ho attraversato io)
Poi come detto, il mio pile, 3 magliette grigie, 2 paia di jeans, scarponcini, scarpe da ginnastica, 2 magliette a manica lunga leggere, una pesante che con un paio di pantaloni lunghi da palestra funge solitamente da pigiama, 2 paia di calzettoni imbottiti, 2 di calzettoni da palestra, 3 paia di mutande e un poco di medicine e roba da toeletta. La giacca pesante era comunque troppo ingombrante e quindi ho spedito lo zaino nel bagaglio aereo, tenendo lo zainetto piccolo con roba elettronica e una borsa a mano col giaccone e i guanti come bagaglio a mano.
Avevo il bancomat internazionale, la carta di credito e circa 1150 $ in contanti nella mia cintura portasoldi.
Citazione dovuta per il mio amico Fabrizio detto “Beuto” che mi ha accompagnato all’aeroporto e mi è poi venuto a prendere al ritorno
Qui sono al chek-inn a Bologna
arrivo a Delhi alle 3,40 di mattina ( se risparmi c’è qualche piccolo sacrifico): i taxi hanno un prezzo concordato di 400 ( 6,6 €)rupie, ma memore della esperienza in Birmania mi dico che deve per forza esserci un mezzo più abbordabile per raggiungere la zona della stazione centrale dove ho l’albergo…infatti gironzolo fuori e chiedendo trovo il bus: 30 rupie, mezzo euro
la nuova stazione centrale di Delhi
la mia strada Main Bazar, in piena ricostruzione, sono circa le sei del mattino
prendo un tè
poi trovo il mio hotel, lo Smyle Inn, in una laterale, circa 6 €, ma ho tutto il piano a mia disposizione…si perché la mia è l’unica camera agibile del secondo piano, le altre le stanno risistemando i muratori
aspetto le 8 per la prima colazione e poi decido che è inutile aspettare ed esco per andare al negozio a definire il noleggio della moto. Sinceramente non amo usare come trasporto i risciò a pedale e visto che esiste la metropolitana, la rete ferroviaria e i bus decido per quanto possibile di usarli.
Scarpino un poco, ma arrivo alla fermata della metro, poi scendo alla fermata di Karol Bagh e ci metto un pochetto a trovare il negozio
mi fanno vedere la moto e poi decido di venire a definire il contratto sabato pomeriggio e di partire domenica il 4 , anche per il fatto che qui il lunedì è giorno di chiusura. Voglio almeno 2 giorni per visitare Delhi e penso che la cosa migliore, per entrare un poco nell’idea del paese sia di scarpinare e usare i mezzi pubblici.
Prendo la cartina trovata in albergo e vedo un tempio il Birla Mandir in zona: 40 minuti e ci arrivo. Non è poi piccola Delhi. Interessante che questo tempio fu inaugurato nel 1938 da Gandhi a patto che potessero entrare persone di ogni casta e religione
verso sera, tornato in albergo scopro che vicino alla stazione c’è un edificio con tutta una serie di piccoli ristoranti uno attaccato all’altro: è il mio posto.
il mio primo pasto indiano ( a pranzo, carboidrati, avevo comprato del pane, oltre alle banane per il potassio)
Sabato mattina (3 luglio) torno al negozio e scopro che non possono accettare pagamenti col bancomat o la carta di credito, solo che la cauzione da lasciare, oltre al costo del noleggio mi costringerebbe ad usare troppi dei contanti che ho con me. Poi devo anche fare al volo un’assicurazione. Inoltre scopro che in India, a parte Mumbay, il noleggio è vietato. Il contratto che stipulerò è quindi una falsa vendita, in cui il Tony Bike Center si impegna a ricomprare la moto dopo un certo periodo (il noleggio) ad un prezzo stabilito, la cauzione. Esco trovo uno sportello e…credito insufficiente, non riesco a prelevare più di 3000 rupie, cioè 50 €. In Italia è ancora venerdì: sms a mio fratello che come lo scorso anno quando ero in Ucraina mi comunica il problema: c’è un errore nei miei tetti di prelievo, mettono tutto a posto entro domani. Vabbè concluderemo il tutto domenica mattina.
compro una cosa utilissima in India: un piccolo asciugamano da tenere in tasca, che avevo visto maneggiare da quasi tutti, per asciugarsi il sudore. Per il clima è davvero simile alle maledette giornate calde e umide di Modena, solo un poco più caldo.
sto sul classico e raggiungo la Gate of India e poi la zona del parlamento
nel grande viale che porta al parlamento la gente e le famiglie si rilassano con picnic praticamente ovunque, oltre ai pulman che scaricano turisti a ripetizione, indiani e non
questo penso fosse un gruppo di hiras, gli ermafroditi indiani, Le anime femminili in corpo maschile, il terzo sesso, sono parte della cultura indiana sin dai tempi antichi, e come tale seguono precisi prescrizioni e rituali, appartenendo tutti a una stessa comunità.
alla sera rientro in albergo e prima di andare a letto decido che è meglio asciugare la maglietta: la stanza ha solo una piccola finestra, ma come nel 2007 nel sud est asiatico, mi vengono in aiuto le pale del ventilatore
Domenica 4 luglio
Col bancomat nada da fare e ovviamente non ho trascritto il codice per prelevare con la carta di credito: la mia organizzazione di viaggio è sempre ridicola da questo punto di vista. Al massimo mi farò spedire dei soldi con la Western Union ( come lo scorso anno), più tardi manderò un sms, ora in Italia è notte. Prima tappa della giornata la zona vecchia della città, Old Delhi.
Il Red Fort lo visiterò magari domani, prendo solo qualche scatto dall’esterno
mi interessa di più la moschea di Jama Mashid, la più grande dell’India
pranzo per strada, ma non so cos’è
nel pomeriggio permangono i miei problemi col prelievo e mio fratello è al mare a Rimini, dove l’ufficio della Western Union è chiuso. Lunedì mi farà l’operazione da Modena. Amen, mi toccherà partire martedì: che bello la mia tabella è già saltata almeno 2 volte.
Lunedì 5 luglio
Subito al mattino presto torno a Old Delhi per il Red Fort, che è chiuso un solo giorno alla settimana…esatto: il lunedì, sulla guida gli orari di musei e monumenti sono all’inizio della descrizione, ma non ci avevo fatto caso. Nella mattinata il negozio era aperto per un paio di ore e quindi torno da Tony per provare la moto. È quella rossa
con un meccanico andiamo in un vialone fuori mano e dopo un paio di spiegazioni me la fa provare: abbastanza maneggevole. L’accensione a pedale richiede di dare un primo colpo in basso, tirare l’aria, un secondo colpo….ci metterò circa 2 settimane per imparare a farlo stando sul seggiolino: pazienza, tante prove e una marea di accidenti alla moto e a me che l’ho noleggiata. Infine il meccanico mi fa notare che sul fanale c’è il nome di una divinità e questa “ è una cosa buona”: perfetto adesso sono molto rassicurato
nel pomeriggio un sms mi conferma che i soldi sono stati spediti. Non è facile al lunedì, giorno di chiusura trovare un Western Union aperto, ma ci riesco nella piazza centrale di Delhi, Connaught Place: ovviamente il tabaccaio doe è andato mio fratello è riuscito a sbagliare la trascrizione del nome che non corrisponde per una lettera a quello del passaporto: denaro spedito, ma non ritirabile. Sms su sms riesco a far correggere il tutto e alle 15,00 locali ho i soldi necessari per la cauzione e il noleggio in contanti. Torno al negozio firmo il contratto, verso i soldi e mi accordo per ritirare la moto
A fine pomeriggio decido di andare al complesso del minareto Qutb con l’autobus
il giorno dopo devo andare a ritirare la moto, nel primo pomeriggio, comprare il casco e si le corde elastiche per fissare i bagagli