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Vecchio 14-02-2012, 19:17   #126
Boxer Born
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Ormai è buio completo e così accendo tutta la fanaleria che ho a disposizione ma, nonostante i faretti e lo xenon ( ottimo quello comperato dal nostro amico forumista rostafrobbi ), sono costretto a diminuire un pò la velocità soffrendo non poco le ondulazioni della pista. Continuiamo così per un'altra ora e ad un tratto vedo davanti a me una piccola salita che preannuncia l'ennesimo ouadi ma appena scavallo mi accordo che in fondo, a causa di un'enorme masso la pista si restringe e fà una esse....Panico; faccio la prima curva alla belle e meglio ma la seconda finisco con l'anteriore sulla terra morbida e prima che me ne rendessi conto stavo scivolando sulla schiena con la mano sinistra ancora attaccata al manubrio. Lascio la moto che continua a scivolare mentre io faccio un paio di giravolte sul fianco e mi fermo di fianco alla moto che borbotta, ancora accesa e con la marcia inserita. Nel polverone impenetrabile allungo la mano e spengo il motore; rimango ancora un pò sdraiato ansimante e arrabbiato con me stesso per non aver rallentato prima del dosso. Provo a muovermi ed è tutto ok, niente di rotto e nessun dolore particolare a parte qualche contusione e nel cielo vedo così tante stelle che sembra si possano prendere con la mano, inoltre sono tanto splendendi che ora capisco perchè tante persone del posto guidano nella notte a fari spenti: si vede molto meglio che con i loro fanali scassati. Sono in piedi davanti alla moto e con la forza della volontà la rimetto in piedi in pochi secondi e mi accingo a verificare i danni : nessun danno!! Le allu hanno fatto il loro dovere aiutate dai serbatoi supplementari anteriori che hanno retto egregiamente all'urto a 80 km/h... Questo sì che è stato un crash test per i miei Tank !!
Si è appena graffiato il Tank sinistro e il tubo paramotore; il manubrio non ha praticamente toccato terra. Rimetto in moto e torno indietro quel tanto che basta per avvisare del pericolo i miei compagni che dopo un paio di minuti mi raggiungono preoccupati per il fatto che in lontananza non si vedono ancora le luci di Cinguettì. Proseguiamo ed a un certo punto la pista fà una biforcazione; noi prendiamo a destra come consigliatoci dal militare ad Atar ma dopo altri 40 minuti di strada non vediamo ancora niente all'orizzonte e comincia ad insinuarsi il dubbio di aver sbagliato pista perchè secondo i calcoli e i Km percorsi, dovevamo essere arrivati ed infatti non eravamo così lontani solo che il villaggio si trova più in basso e lo si poteva vedere solo imboccando l'ultimo tratto in discesa di pochi chilometri. Arriviamo al villaggio alle 10.30 stremati e con gli occhi fuori dalla testa e cerchiamo un alloggio ma già diverse persone stanno litigando contendendosi la nostra presenza. In pochi minuti si accordano anche perchè stanchi di aspettare entriamo in un cortile sabbioso cinto da alte mura con sopra la scritta Auberge. Con la luce del giorno mi rendo conto di essere capitato in in posto bellissimo anche se polveroso e in stato di semi abbandono.



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Alla fine scopro anche che il posto è gestito da Riccardo (per chi frequenta Sahara.it è Ombra64 ) insieme a Ya-ya, un locale molto disponibile. Sono arrivati anche una coppia di milanesi con un pik-up; li avevamo conosciuti qualche giorno addietro ed è stato bello ritrovarci in un posto così sperduto. Passeremo quà un paio di giorni.

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Vecchio 14-02-2012, 21:22   #127
samarcanda
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hai testato anche tu i tuoi allu laterali è
sono o non sono gagliardi

ti leggo con molto interesse BOXER
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go la moto che no la s'empisa mia par meno de 300 km... e alora seito nar come 'n semo
samarcanda non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 15-02-2012, 14:32   #128
GS3NO
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Pipponi a due mani leggendo il tutto sono permessi?? AHHAHAAH
grandiosi!
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Un viaggio raccontato diventa la bussola per altri viaggiatori
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Vecchio 15-02-2012, 14:33   #129
GS3NO
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le gomme sulla GS le ho anch'io e mi trovo bene... bagnato escluso
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Vecchio 15-02-2012, 15:24   #130
Boxer Born
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A cena decidiamo di rimanere un giorno e due notti a Cinguettì, al ritorno passremo un'altra notte a Nouakchott per poi ripartire di buon ora verso il famigerato confine con il Senegal: Rosso...
Salendo sul tetto a terrazza del nostro alloggio, mi accordo che da un lato, fuori dalle mura c'è un cimitero con larte di pietra conficcate nella sabbia in modo piuttosto casuale; dall'altro la moltitudine di baracche dove nonostante l'alba sia arrivata da poco, si aggirano già numerose persone, capre, asini e qualche bambino che si stirano e sbadigliano infreddoliti e ancora sonnecchianti facendo pipì per strada. Sul lato rivolto a nord c'è una larga distesa sabbiosa creata da uno uadi e divide la "nuova" città da quella vecchia edificata diverse centinaia di anni fà ed ora abbandonata a causa dell'insabbiamento e dei crolli. Chiedo informazioni a un passante che mi informa della possibilità di eseguire un giro guidato nella città vecchia e inoltre, chiacchierando in attesa della colazione, mi racconta che lo scorso anno lo uadi si è notevolmente riempito di acqua a causa di anomali forti pioggie e lo straripamento a ridosso delle due città ha decimato il palmeto e si è portato dietro una bella fetta di cimitero che infatti ora confina con una scarpata sbreccata a ridosso dello uadi. Durante la colazione ci accordiamo con Ya-ya per il giro guidato e ci dice con orgoglio di essere anche il custode della biblioteca con testi antichissimi percui, usciamo dalle mura e ci incamminiamo a piedi sul letto sabbioso e asciutto dello uadi....

Il cimitero :


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Attraversiamo lo uadi in secca :


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Il cuore della città vecchia con il suo minareto; è l'unica cosa restaurata e ancora in funzione :


La biblioteca con i suoi testi antichissimi :






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In queste tavolette i bambini scrivono e imparano il corano; dopo averlo scritto e letto diverse volte per memorizzarlo, la tavoletta viene lavata con un pò d'acqua che poi viene bevuta dall'alunno in modo che ciò che ha imparato, diventi parte di se stesso :


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Una delle tante stradine della "nuova" città :




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Al ritorno ci fermiamo a prendere un tè con Riccardo che ci conferma la situazione poco felice che questo villaggio sperduto stà vivendo. Il drastico calo del turismo a causa della primavera araba stà diventando pesante anche per lui e infatti, l'anno passato ha portato sulle piste soltanto quattro gruppi di 4x4. Un tempo proprio da quelle parti passava la Parigi-Dakar e la situazione era nettamente diversa; tra viveri, acqua e benzina tutti avevano di chè sopravvivere quasi per un anno ma questo, succedeva tanto, tanto tempo fà...
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Vecchio 15-02-2012, 21:27   #131
Panda
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mi hai fatto venire voglia di partire
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Sono dei tempi delle camere d'aria per legare qualcosa.Quelli Dell'Ubalda
Panda non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 15-02-2012, 23:24   #132
yellowblu
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a chi lo dici.........tra lui e Fagot,partirei domani mattina
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Vecchio 16-02-2012, 20:42   #133
moretto
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Altra puntataaa.......altra puntataaaa!!!!
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Vecchio 16-02-2012, 22:09   #134
Boxer Born
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Come da programma lasciamo Cinguettì di buon mattino e rifare i 90 km di pista con la luce del mattino e riposati è davvero divertente tanto da non sapere se concentrarmi in una guida più sportiva con derapate o nell'ammirare il paesaggio di una bellezza commovente. La discesa dall'altopiano con i tornanti asfaltati, se in salita sembrano il Ta-Ga-Da, in discesa danno la sensazione delle montagne russe: prima c'è il vuoto d'aria e quando si è nel fondo dello uadi c'è la compressione pazzesca che manda a fine corsa la forcella e prima che questa possa di nuovo distendersi si è già dalla parte opposta e di nuovo giuuuu... poi una curva o un tornante e via di nuovo. Arrivati in fondo ti senti come ubriaco e vorresti risalire per farlo ancora ma poi, prevale il buon senso e i quasi 600 km per tornare a Nouakchott. Questa volta calcoliamo meglio la quantità necessaria di benza e per sicurezza, riempiamo un ulteriore tanichetta che un tempo era un contenitore per l'olio motore. Ci fermiamo per strada a mangiare le provviste all'ombra di un'Acacia stentata e poi più avanti per farci un caffè; l'unica cosa ormai che ci lega all'Europa: il fornelletto a gas prestatomi dall'amico Max, la moca Bialetti e il barattolo di Illy Caffè. Arriviamo nel tardo pomeriggio stanchi ma siamo molto allegri e stiamo bene.
In Mauritania è veramente difficile trovare degli alcolici e fatichiamo non poco a trovare un pò di vino e lo paghiamo una bella cifra ma ci aspetta un "Cous-cous a la viande" eccezionale ed inoltre, domani passeremo in Senegal; si deve festeggiare.
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Vecchio 17-02-2012, 21:38   #135
Boxer Born
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Finalmente anche la 3° moto, quella con il cardano a pezzi, quella che l'aereo da Milano verso Casablanca non è partito a causa della 1° ondata di neve, quella che lo spedizioniere ha sbagliato qualche cosa e così il materiale è rimasto bloccato in dogana, quella che per questo ha dovuto prendere un volo interno per sbloccare la situazione e tornare indietro a Dhakla con i pezzi, quella che per mancanza di attrezzi il cardano non è stato rimontato un gran chè bene costringendolo a rientrare a velocità ridotta, quella che...insomma dopo varie sfighe e 8 gg di ritardo è riuscito a rientrare via Genova e quando è sbarcato, alla vista della neve, è riuscito soltanto a dire: "...caz-zo...!!"
Tutto è bene quel che finisce bene anche se la storia della trasmissione ci ha un pò sconvolto il programma degli ultimi giorni. E pensare che la mukkona 1100 ha soltanto 210.000 Km ! Comunque un'avvisaglia ce l'aveva data rumoreggiando un paio di volte proprio il giorno che passavamo dalla Mauritania in Senegal. Quel mattino partiamo abbastanza presto e già un bel venticello teso ci accompagna fino ad una ventina di km fuori dalla capitale Nouakchott per poi mano mano trasformarsi in una vera e propria tempesta di sabbia ed a un certo punto la visibilità è così ridotta che ci costringe a rallentare ma essendo inutile fermarsi, proseguiamo soffrendo e stando attenti alle lingue di sabbia spessa che invadono la strada. Il peggio è quando incroci i lunghi bilici a cella frigorifera pieni di pesce che procedento a velocità sostenuta; dapprima interrompono di colpo il vento laterale che ti costringe a procedere con un asssetto inclinato facendoti quindi sbandare poi, il successivo ed improvviso colpo d'aria carico di sabbia del rimorchio che fà sbandare dalla parte opposta con un sinistro rumore da Sabbiatrice sul cupolino e sul casco; poi di nuovo il flusso del vento e vi assicuro che non è affatto divertente guidare per diverse ore in queste condizioni anche per il fatto che di questi camion citati ne viaggiano veramente tanti. Sembra infatti che la maggior parte dell'economia si basi sulla pesca e non dobbiamo dimenticare che parliamo dei mari tra i più pescosi al mondo anche se come il solito, anche quì vale la legge del più furbo: I pescatori locali con le loro belle barchette colorate non possono spingersi oltre le 25 miglia marine e possono pescare soltanto sardine e altre specie di poco valore. Se malauguratamente vengono "pescati" con un polpo a bordo, li ammazzano di multe...Oltre le 25 miglia invece, imperversa la flotta cinese che fà ciò che vuole con quelle enormi barche che semprano dei paesi galleggianti e stendono kilometri su kilometri di reti in barba alle leggi internazionali.
Come contentino lasciano ai villaggi di pescatori qualche rete in acciaio inox per essicare il pesce e hanno anche la faccia tosta di marcarle con la scritta " regalo della repubblica popolare cinese". Il pesce grosso mangia quello piccolo.
Avvicinandoci al confine con il Senegal il paesaggio continua a mutare cambiando da arido deserto piatto di pietraie, in deserto con molte piccole dune ma la cosa più significativa è la presenza di sempre più fitti cespugli che ad un certo punto diventano rade acacie e proseguendo ancora, le acacie diventano sempre più verdi e fitte fino al punto di trasformarsi in piccole boscaglie sotto le quali vivono in tende di stracci o baracche di fortuna una moltitudine di persone e mi sono più volte chiesto che cavolo ci fanno lì. Ogni tanto si incontrano ai bordi della strada degli enormi "cuscini" in plastica pesante azzurra o bianca della dimensione tipo 3 x 5 ml e in seguito vengo a sapere che sono le riserve d'acqua per loro e per i loro animali e che vengono regolarmente rifornite da autocisterne provenienti da centinaia di kilometri di distanza. Provate ad immaginarvi cosa può essere quell'acqua in quei sacchi di plastica, quando in estate le temperature superano i 50°... Anche l'asfalto cambia parecchio e se fino a questo punto del viaggio è stato ineccepibile, ora è tutto screpolato; grosse placche irregolari di asfalto dai bordi talmente arricciati che fanno sbandare o saltare la moto in funzione del caso che siano trasversali o longitudinali. Arriviamo al confine che ormai gli alberi ci accompagnano per tutto il percorso e dietro ai cespugli si cominciano a vedere i primi canali di acqua stagnante ad avvisarci che il fiume Senegal è vicino. Infatti poco dopo ci troviamo a sorpassare una lunga fila di camion stracarichi, vecchie Renault 18 anch'esse cariche all'inverosimile di persone e di cose, lunghe file di persone a piedi, con asini e carretti, mandrie di cammelli, mucche dalle lunghissime corna e capre e pecore e agnelli con le gambe legate sui carretti e...un alto cancello di lamiera piena presidiato da diversi militari;
Il Confine.....
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Vecchio 19-02-2012, 11:23   #136
Boxer Born
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Affrontare il confine di Rosso per la prima volta, è una cosa difficilmente spiegabile e anche riguardando qualche immagine che sono riuscito a rubare in quel posto, non dà neanche lontanamente l'idea del carico psicologico a cui chi passa di lì è sottoposto.
Non parlo solo di noi europei ma anche della gente d'Africa che proviene da altri stati e di questo me ne sono reso conto al ritorno quando, con occhio più smaliziato, ho avuto il tempo e il coraggio di guardarmi meglio intorno notando come anche per i nativi, superare questo confine è complicato. Sono fermo sulla moto, in prossimità dell'alto cancello che al momento è chiuso e stretto tra un vecchio Berliet fumante che probabilmente ha superato da tempo i 60 anni e un gregge di pecore delle quali una, dopo avermi osservato per un pò e ritenendomi innocuo, si appoggia pigramente sulla mia gamba ed io la lascio fare sorridendo, pensando che probabilmente la mia puzza è pari alla sua. Già fuori il caos regna generale e quando ogni tanto il cancello si apre appena per far passare qualche pedone intravedo che dentro è pure peggio. Fuori, dentro e aldilà del confine orbitano una miriade di sfaccendati che cercano di racimolare qualche soldo dicendo di avere conoscenze per sbrigare velocemente le pratiche doganali ma non bisogna mai fare l'errore di dargli alcun documento in mano perchè, nella confusione totale, non è detto che lo si possa ritrovare. Al momento il gregge a sinistra e il camion a destra mi proteggono da questi individui che essendo in tanti (e a vederli piuttosto affamati) diventano anche aggressivi nel tentativo di attirare la tua attenzione.
Questa posizione relativamente sicura mi permette di guardarmi in giro e la prima cosa che balza all'occhio è il colore decisamente più scuro delle persone: La gente del Marocco credo che li abbiamo visti tutti, i Mauritani hanno la pelle olivastra e dei lineamenti quasi europei; quelli che vivono in condizioni migliori vestono con fierezza una tunica bianca e azzurra e i loro visi, bellissimi, ricordano molto quelli che si possono incontrare in India. I Maliani sono più piccoli, con lineamenti duri e avvizziti ed il colore tipico di chi vive nelle zone sub-sahariane mentre i Senegalesi, sono completamente diversi con la loro pelle scura, i lineamenti dolci e l'abbigliamento ( soprattutto nelle donne ) coloratissimo. Improvvisamente il cancello si apre e camion, macchine, carretti, animali e persone si muovono tutte assieme tanto che si potrebbe pensare che anche a motore spento ci si potrebbe muovere spinti dal flusso denso; il cancello si chiude alle nostre spalle e ci troviamo in un piazzale gremito, dietro di noi una costruzione a due piani e davanti un piccolo pontile di attracco e il fiume. Il rumore è assordante e affrontiamo la prima bordata di persone che si fanno avanti urlanti e che in breve ci circondano dandoci consigli e dicendoci che dobbiamo fare questo, fare quello, andare con quel documento lì, c'è da pagare questo e quello...dammi il passaporto che facciamo prima e, mentre stavo preparando i miei documenti un tipo più intraprendente degli altri aprofittando della mia confusione momentanea, si impossessa del libretto della moto e sparisce tra la folla vociante costringendomi ad inseguirlo tra mani che continuamente mi afferrano per il braccio e mi strattonano, ad ogni passo bambini cencosi mi bloccano chiedendo l'elemosina e ci si mettono anche i cambiavalute che chiedono insistentemente se voglio cambiare le Ouguya mauritane in CFA senegalesi mentre il tipo si allontana sempre di più nella folla. E' caldo e comincio a sudare ma riesco a raggiungerlo sulla soglia di un sudicio ufficio pieno di mosche con una vecchia scrivania e dietro un'altro banchetto con sopra un fornelletto pronto per scaldare un tè. Il locale non ha finestre e nella penombra riesco appena ad intravedere il viso dell'addetto ai biglietti del traghetto mentre il sole entra prepotente dalla posta aperta. Dentro ci sono in attesa un paio di persone e il bailamme esterno entra in maniera quasi ovattata.
Cercando di essere gentile e sorridendo strappo di mano il documento al non richiesto aiutante che tarda un pò a mollare la presa ma alla fine lascia e da quel momento in poi, sarà la mia ombra...
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Vecchio 20-02-2012, 11:24   #137
stratocaster
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Gran bel report! Complimenti Boxer...
Aspettiamo il seguito!
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"Ero distratto dalla distrazione"
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Vecchio 20-02-2012, 14:35   #138
CAMM47
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Holà Robby, fantastico il tuo viaggio, sono un pò pentito non avervi aderito, ma al contempo visto le fatiche e le difficoltà che avete così brillantemente superate, non so se io ed il mio V-Strom saremmo riusciti a farcela. Specialmente il rientro con quel freddo. Comunque attendo il resto del tuo splendito racconto, spero che avremo occasione di vederci in quel di Fano, ho sentito anche i Folignesi anche loro si sono fatti un bel c...o con la moto stradale su quella pista per Chinguetti e ritorno. Ciao e complimenti Da "CAM il Solitario)

Quote:
Originariamente inviata da Boxer Born Visualizza il messaggio
Affrontare il confine di Rosso per la prima volta, è una cosa difficilmente spiegabile e anche riguardando qualche immagine che sono riuscito a rubare in quel posto, non dà neanche lontanamente l'idea del carico psicologico a cui chi passa di lì è sottoposto.
Non parlo solo di noi europei ma anche della gente d'Africa che proviene da altri stati e di questo me ne sono reso conto al ritorno quando, con occhio più smaliziato, ho avuto il tempo e il coraggio di guardarmi meglio intorno notando come anche per i nativi, superare questo confine è complicato. Sono fermo sulla moto, in prossimità dell'alto cancello che al momento è chiuso e stretto tra un vecchio Berliet fumante che probabilmente ha superato da tempo i 60 anni e un gregge di pecore delle quali una, dopo avermi osservato per un pò e ritenendomi innocuo, si appoggia pigramente sulla mia gamba ed io la lascio fare sorridendo, pensando che probabilmente la mia puzza è pari alla sua. Già fuori il caos regna generale e quando ogni tanto il cancello si apre appena per far passare qualche pedone intravedo che dentro è pure peggio. Fuori, dentro e aldilà del confine orbitano una miriade di sfaccendati che cercano di racimolare qualche soldo dicendo di avere conoscenze per sbrigare velocemente le pratiche doganali ma non bisogna mai fare l'errore di dargli alcun documento in mano perchè, nella confusione totale, non è detto che lo si possa ritrovare. Al momento il gregge a sinistra e il camion a destra mi proteggono da questi individui che essendo in tanti (e a vederli piuttosto affamati) diventano anche aggressivi nel tentativo di attirare la tua attenzione.
Questa posizione relativamente sicura mi permette di guardarmi in giro e la prima cosa che balza all'occhio è il colore decisamente più scuro delle persone: La gente del Marocco credo che li abbiamo visti tutti, i Mauritani hanno la pelle olivastra e dei lineamenti quasi europei; quelli che vivono in condizioni migliori vestono con fierezza una tunica bianca e azzurra e i loro visi, bellissimi, ricordano molto quelli che si possono incontrare in India. I Maliani sono più piccoli, con lineamenti duri e avvizziti ed il colore tipico di chi vive nelle zone sub-sahariane mentre i Senegalesi, sono completamente diversi con la loro pelle scura, i lineamenti dolci e l'abbigliamento ( soprattutto nelle donne ) coloratissimo. Improvvisamente il cancello si apre e camion, macchine, carretti, animali e persone si muovono tutte assieme tanto che si potrebbe pensare che anche a motore spento ci si potrebbe muovere spinti dal flusso denso; il cancello si chiude alle nostre spalle e ci troviamo in un piazzale gremito, dietro di noi una costruzione a due piani e davanti un piccolo pontile di attracco e il fiume. Il rumore è assordante e affrontiamo la prima bordata di persone che si fanno avanti urlanti e che in breve ci circondano dandoci consigli e dicendoci che dobbiamo fare questo, fare quello, andare con quel documento lì, c'è da pagare questo e quello...dammi il passaporto che facciamo prima e, mentre stavo preparando i miei documenti un tipo più intraprendente degli altri aprofittando della mia confusione momentanea, si impossessa del libretto della moto e sparisce tra la folla vociante costringendomi ad inseguirlo tra mani che continuamente mi afferrano per il braccio e mi strattonano, ad ogni passo bambini cencosi mi bloccano chiedendo l'elemosina e ci si mettono anche i cambiavalute che chiedono insistentemente se voglio cambiare le Ouguya mauritane in CFA senegalesi mentre il tipo si allontana sempre di più nella folla. E' caldo e comincio a sudare ma riesco a raggiungerlo sulla soglia di un sudicio ufficio pieno di mosche con una vecchia scrivania e dietro un'altro banchetto con sopra un fornelletto pronto per scaldare un tè. Il locale non ha finestre e nella penombra riesco appena ad intravedere il viso dell'addetto ai biglietti del traghetto mentre il sole entra prepotente dalla posta aperta. Dentro ci sono in attesa un paio di persone e il bailamme esterno entra in maniera quasi ovattata.
Cercando di essere gentile e sorridendo strappo di mano il documento al non richiesto aiutante che tarda un pò a mollare la presa ma alla fine lascia e da quel momento in poi, sarà la mia ombra...
CAMM47 non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 20-02-2012, 19:50   #139
Boxer Born
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Ciao CAMM47,
sono più che certo che il validissimo V-Storm avrebbe superato qualsiasi situazione; di solito il problema sono gli umani ma ho provato sulla mia pelle che anche in situazioni critiche e se possibile, si trova sempre una soluzione e si superano tutte le difficoltà. La differenza stà nel fatto che alcuni soffrono parecchio ed altri un pò meno.
Per quel che riguarda il tuo pentimento, posso solo dire che sì, questo è stato un viaggio che non potrò mai più dimenticare e anzi, semmai è da ripetere.
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Vecchio 20-02-2012, 20:07   #140
moretto
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...mi stai a far venire delle voglieeee.....
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Vecchio 21-02-2012, 00:24   #141
Boxer Born
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L'addetto ai biglietti della chiatta che ci avrebbe fatto attraversare il fiume Senegal è un tipo rozzo, dall'aspetto trasandato e poco incline alla conversazione tanto più che parla soltanto il mauro. Mentre stà armeggiando con una theiera mi guarda con aria tra lo scocciato e l'interrogativo; io capisco al volo e dico che posso aspettare mentre in lontananza, la tromba della chiatta annuncia la partenza dalla sponda opposta.
Attendo nervosamente che l'interminabile rito del thè abbia fine, consapevole che comunque non saremmo mai riusciti a prendere quella corsa. Dopo diversi minuti di travasi tra theiera e bicchiere, consuma in fretta la bevanda bollente; evidentemente più rilassato apre un sudicio registro sgualcito e attacca a parlare nella sua lingua che ovviamente non capisco. A questo punto la mia ombra si fà avanti con un mezzo inchino ed un sorriso dato dalla consapevolezza che da utile, era improvvisamente diventato necessario. Piuttosto seccato gli chiedo di tradurre ed il sorriso diventa una risata sdentata accompagnata da una pacca sulla spalla: ora ero suo. In seguito, ripensando a questo episodio, mi verrà il dubbio che tutto questo cinema sia messo in piedi per abbindolare i turisti. Anche l'impiegato sorride e ripete la domanta che tradotta in francese significa che ha bisogno dei numeri di targa e 5000 ouguya per biglietto; non avendo nè numeri nè soldi torno alle moto e ritrovo i miei compagni assediati come e più di quando sono stato costretto a lasciarli e si stavano chiedendo dove cacchio fossi finito. Decidiamo in fretta di dividerci i compiti quindi qualcuno si occupa dei documenti, io avevo già iniziato la procedura dei biglietti, qualcuno si occupava di fare il cambio di moneta e tutti a fare la guardia alle moto.
La procedura burocratica è piuttosto complessa e macchinosa anche perchè ci si trova a dover discutere con la Polizia, la Guardia Nazionale e la Dogana, il tutto nella disorganizzazione e nel caos più assoluto. Sia chi entra che chi esce dal confine, deve transitare per gli stessi uffici e affolla le stesse scrivanie; tutti urlano e si muovono freneticamente da un'ufficio all'altro con le mani e spesso anche la bocca piene di documenti spiegazzati e per rendere le cose più semplici, capita che un modulo vada compilato e firmato al 1° piano mentre il timbro và apposto da un addetto al piano terra che ti rimanda di sopra a prendere un'altro modulo che, ovviamente, và compilato e fatto firmare di sotto e così via... Tutto questo sembra non avere un senso logico ma, se riescono quotidianamente a smaltire tutta quella babele, una logica forse c'è; di sicuro c'è che ad ogni firma e ad ogni documento compilato si deve pagare ma ci accorgiamo anche che chi in quell'ambiente si sà muovere senza "aiutanti" e che arriva con i documenti "farciti", non fà nè file, nè sù e giù. Non sapremo mai quanti pagamenti non dovuti abbiamo eseguito ma nel giro di un'ora e mezza, per tre moto e quattro persone abbiamo speso circa 200 € e ancora non abbiamo attraversato il fiume !!
Comunque alla fine portiamo a termine le procedure e aspettiamo nel piazzale l'arrivo della chiatta; qualche doganiere cerca di mettere ordine tra macchine, camion e animali.
A furia di urla e calci alle bestie, riescono a darci una mezza inquadrata lasciando libero un corridoio per l'imminente sbarco dalla sponda del Senegal; gli appiedati e gli asini con i carretti se ne stanno in disparte godendosi lo spettacolo.
Nel frattempo uno sgangherato furgone Mercedes pieno all'inverosimile di persone e cose si sfrena sul falsopiano e và a sbattere sulla fiancata di un Toyota Prado nel quale, un corpulento senegalese è impegnato al cellulare; ora scoppia la rissa!
Il senegalese si gira con noncuranza e finisce la telefonata poi, scende dalla macchina e fischia in direzione di una guardia che prontamente accorre mentre il vecchio proprietario del vecchio furgone è già in ginocchio chiedendo scusa allo sportello del senegalese che nel frattempo è risalito in macchina ed è già occupato in una nuova telefonata. Il vecchio viene sollevato di peso e portato via tra i pianti e lo strepitio delle donne nel furgone; lo spazio che un'attimo prima era occupato dal vecchio e dai poliziotti viene prontamente riempito dalle pecore che, di nuovo, sono al mio fianco.
La rampa della chiatta si abbatte letteralmente sullo scivolo in cemento viscido e tra le urla, il rumore dei mezzi e lo schiamazzo degli animali atterriti, saliamo sull'imbarcazione dal fondo reso melmoso per il precedente carico di mucche dalle corna lunghissime e di cammelli; tutto scricchiola e dondola in modo preoccupante. La mia "ombra" è sempre alle costole e mentre mi spiega i passaggi successivi cerca di scusarsi dicendo che questa è l'Africa e si deve aver pazienza. Annuisco mentre osservo un addetto che trascrive tutti i numeri di targa su un pezzo di cartone e la chiatta riparte verso la sponda senegalese. Il rumore del vecchio diesel è regolare e rassicurante e ad un tratto mi rendo conto che anche gli animali sono ammutoliti, ascolto lo sciabordio del fiume sullo scafo e guardo la gremita sponda opposta.
Fra 10 minuti, ricomincia l'inferno....



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Vecchio 21-02-2012, 09:22   #142
barbablu
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fantastico boxer hai compiuto ,come il fagot ,il viaggio dei miei sogni che forse non faro' mai
ma spiegami perche sei passato da rosso e non dalla diga di djiema che mi sembra un po meno infernale ?
barbablu non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 21-02-2012, 13:33   #143
Boxer Born
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Ciao barbablu,
siamo passati per Rosso in quanto l'equipaggio con due persone viaggia su una RT e non conoscendo bene la condizione della pista per Djiema, abbiamo preferito affrontare Rosso che si è dimostrata essere esattamente come riportato da altri viaggiatori.
A proposito di viaggi dei sogni: Io questo viaggio lo sognavo fin dall'adolescenza o poco di più ed ora che ho 47 anni, posso dire che è valsa la pena aspettare tutto questo tempo. Mai dire mai barbablu, mai dire mai....
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Vecchio 21-02-2012, 13:53   #144
barbablu
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mi hai confortato boxer chissà prima o poi trovo anch'io il modo per fare un viaggio del genere
tra l'altro alla fine indichi anche tu spese e documenti necessari?
barbablu non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 21-02-2012, 22:16   #145
Boxer Born
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… ed infatti l’inferno è lì che ci stà gia aspettando; veniamo immediatamente assaliti.
Le ruote scivolano su una breve rampa di terra battuta ma molto sconnessa e, nemmeno il tempo di mettere il cavalletto, siamo letteralmente assediati. Nella confusione generale congedo la mia “ombra” che, ancora sulla chiatta, insiste sulla necessità di dover tornare indietro.

SCIAFFF… uno straccio pieno di fango e acqua si infrange sul mio WRS con l’intenzione di lavarlo e a quel punto perdo le staffe; comincio a urlare e per tre, dico tre secondi, la folla indietreggia di mezzo metro e ammutolisce per poi ripiombarci addosso vociante mentre uno in divisa, osserva la scena con aria distratta : ormai è chiaro che non possiamo contare sul loro aiuto.

Le cose principali da fare sono il Passavant e le assicurazioni per i mezzi poi, la vidimazione dei nostri documenti alla police e infine al Secteur Frrontalier de Rosso. Nel giro di 45 minuti stipuliamo le assicurazioni ma, al momento dei Passavant, iniziano i problemi: la mukka 1100 è vecchia e la legge vieta l’ingresso ai veicoli con più di dieci anni. Ridiamo della cosa e con un ampio gesto del braccio rivolto verso l’esterno, mostriamo all’addetto cosa stà scarrocciando là fuori. Anche lui sorride ma poi torna subito serio e ci spiega che può fornirci un permesso valido per 6 giorni che, a pagamento, può essere prorogato al consolato di Dakar. Paghiamo e usciamo abbastanza depressi per l’imprevisto e comincio a pensare a come mai Dio o Allah permettano che esista un posto così orribile.
Mentre fantastico su passaggi aerei con il napalm ci dirigiamo verso il posto di polizia e la dogana ma, essendo le 13.30, sono chiusi per pausa e ci dicono che riapriranno alle 15 che poi, diventeranno le 16… Torniamo alle moto presidiate da due compagni e la folla si è notevolmente diradata in quanto la nuova tattica è di parlare e rispondere solo in italiano. Questo sconvolge non poco gli “avvoltoi” che dopo qualche “Spaghetti”, “Pizza”, “Milan e Inter” detti a turno, si stancano e tolgono l’assedio.
Fà caldo e nonostante questo, mi accorgo che per la tensione nessuno di noi ha avuto il coraggio di aprire una cerniera ; stiamo fermi nel tentativo di mimetizzarci con il colore della polvere, delle moto e delle nostre tute che ormai sono tutte dello stesso colore. Cerchiamo di tenere lo sguardo in posizione vaga evitando accuratamente di incrociare lo sguardo, in modo di escludere qualsiasi possibilità di attaccar bottone da parte di chiunque : chiusi a riccio.
Questo nuovo atteggiamento sembra funzionare e dopo venti minuti, siamo in grado di camminare intorno alle nostre moto e finalmente di aprire i giubbotti controllando che tutte le cerniere “sensibili” siano ancora chiuse.

Il piazzale, da questa parte del fiume è molto più piccolo ( poco più di una larga via ) e siamo parcheggiati di fianco alla baracca del controllo passaporti ; subito dietro di essa il fiume forma un’ansa dove un ragazzo stà lavando un bellissimo cavallo bianco, poco più in là due donne sono intente a lavare quello che sembrano essere degli abiti maschili e dei ragazzini si divertono a fare il bagno in mezzo a delle vecchie piroghe semi-sommerse; lo sporco e l’immondizia imperano ovunque. Sull’altro fianco abbiamo un tir carico di una qualche specie di zucca dal colore e dalla forma singolare e l’autista del mezzo apparentemente molto giovane, ha legato una specie di amaca sotto il camion e stà sonnecchiando con una radice tra i denti come ho visto fare a molti da questa mattina. Sembra liquirizia ma non lo è ; lo usano per pulire e sbiancare i denti e non sono riuscito ad andare più a fondo sull’argomento. Alle nostre spalle il largo fiume, dove anche la chiatta ha interrotto il vai e vieni e di fronte a noi ad una cinquantina di metri più avanti, un cancello di ferro arrugginito; una fascia centrale riporta la scritta ” Comune de Rosso”. Due soldati stanno a guardia dell’inferriata con fare annoiato ; uno è semi-sdraiato a terra intento a controllarsi le unghie mentre l’altro è rivolto verso l’esterno a chiacchierare con qualcuno del quale riesco a vedere solo le mani nere penzolanti.
Ai lati del cancello, poco più in là, si vedono dei banchetti di verdura e mini-bazar ambulanti, in mezzo un venditore di arance.
Per noi, in generale, un viaggio significa Autostrada, Autogrill, Caffè e Camogli; per loro o meglio per chi è costretto ad avventurarsi nella N2 con quelle macchine e con centinaia di chilometri tra un villaggio e l’altro, il viaggio significa Arance. Lungo la strada i bordi sono picchiettati di macchioline arancioni che l’aria secca del deserto cristallizza mantenendo inalterato il colore per un tempo indefinito; in alternativa alle bucce di arancia c’è l’interminabile sequenza di copertoni sfilacciati, cinghie di alternatori e pompe varie, carcasse di auto cannibalizzate quando non bruciate e qualche tir “spiaggiato”. Per completare il quadro si incontrano anche carcasse di cammello speronate di notte dai camion che sono tutti dotati di abbondanti rinforzi tubolari e più frequentemente, carcasse di ovini che a differenza dei cammelli, vengono investiti anche di giorno. I più furbi sembrano essere gli asini che pur stazionando immobili e impassibili al bordo della strada, resistono alle folate di vento e alle palate di sabbia sollevate dai tir in corsa.

… L’attesa continua … Sarà per il caldo o per la fine della novità ma ora tutti ci lasciano in pace e sembra che si siano ritirati all’ombra anche se sentiamo addosso i loro sguardi. Non abbiamo mangiato altro che la colazione il mattino presto e la fame unita alla stanchezza si fa sentire.
Frugando nel Leg-Bag saltano fuori alcune banconote mauritane di basso valore : 400 ouguya ; punto deciso verso il venditore di arance. Allungo la mano con le banconote e chiedo 4 arance; lui non degna di uno sguardo le banconote e fa un cenno negativo. Per terra, dietro il banchetto, c’è una cassettina di mandarini dall’aspetto poco invitante e indicandoli con le banconote ondeggianti, rinnovo la richiesta : ottengo la stessa risposta e allontanandomi, lo “ffanculo” in italiano con l’accortezza di sorridere come se lo avessi comunque ringraziato. Contento di questa piccola e puerile rivincita, torno alla moto. Si fa avanti un ragazzone che parla un italiano quasi perfetto con un leggero accento del nord ed è il caso di dire che quando in Africa i problemi diventano seri, il caso (loro lo chiamano Allah) ti viene sempre in soccorso e in questo caso, l’aiuto si chiama Cico. Conduce un’organizzazione che lavora con diversi e famosi tour operator italiani portando moto, quad e fuoristrada in giro per il Senegal ; si offre di controllare i documenti fatti fino a quel momento e il suo continuo scuotere la testa ci rende molto nervosi :
A) L’Assicurazione non è stata registrata e se pur valida in caso di controllo, la stessa diventa
carta straccia in caso di sinistro : Ciulati !! ( esclama Cico )

B) I documenti della vecchia mukka 1100 non vanno bene; abbiamo pagato il doppio e il passavant
copre solo il distretto del nord che non comprende Dakar : Fuori dal distretto e in caso di controllo
ci potrebbero fermare come clandestini.

Mentre stò maledicendo tutti fra i denti Cico fà :

- Figa, anche qui vi hanno ciulato !! ...Ridiamo…

- Come la risolviamo ?

Lui alza gli occhi al cielo e con un’espressione carica di fatalismo risponde :

- Ormai è fatta … ma se volete, ho dei buoni contatti a Saint Louis e vi posso aiutare …







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Vecchio 22-02-2012, 21:40   #146
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L’arrivo provvidenziale di Cico ci ha rincuorato non poco e al ritorno dalla “pausa” dei doganieri , lui stesso sbriga in quindici minuti la procedura che probabilmente ci avrebbe impegnati per almeno un’ora.
-Seguitemi !- esorta Cico mentre sale sul suo fuoristrada.
Non ce lo facciamo ripetere due volte e finalmente anche il cancello di Rosso si apre ed insieme ad esso anche il respiro. Oltre il cancello, ai due lati della strada ci sono un centinaio di metri di sudice baracche appoggiate l’una all’altra perlopiù adibite a negozi. La strada è in pessime condizioni e la carreggiata è occupata per ¾ da alcuni tir che nonostante l’ora, cercano di attraversare la frontiera. A quest’ora, le cinque passate, sono in pochi quelli che passano dall’altra parte perché oltre il cancello mauritano c’è solo la N2 per centinaia di chilometri e solo qualche camionista osa avventurarsi per quella strada di notte; la frontiera chiude alle 6 e c’è anche il rischio di rimanere intrappolati per tutta la notte tra i due cancelli… rabbrividisco al solo pensiero. Il bordo destro della strada è molto rovinato e dove finisce l’asfalto tutto sbreccato c’è uno scalino di almeno 30 cm e sotto sabbia; solo a provare a scendere e risalire si rischia la caduta e per un paio di chilometri abbiamo rischiato spesso perché la gente a piedi e i carretti camminano al fianco dei camion e noi siamo costretti a passare in bilico sul bordo friabile. Ma qualcuno non mi aveva detto che il Senegal era messo abbastanza bene ??
Dopo nemmeno 10 km il primo posto di controllo ma, con Cico in testa, non abbiamo nemmeno bisogno di mostrare i passaporti.

Fino ad ora la questione dei controlli è stata una cosa piuttosto stressante; siamo partiti dall’Italia con 50 fiches a testa e già a metà Mauritania le avevamo quasi finite così un giorno, decidiamo di fare delle fotocopie prima che finissero completamente. Eravamo sulla strada per Atar e in un paesetto remoto chiamato Akujute, troviamo una specie di ufficio del quale non siamo riusciti a capire la sua ragion d’essere e in un angolo faceva bella mostra di sé una stampante al laser.
Chiedo subito di fare 30 fotocopie e gli porgo la fiches mentre contratto il prezzo perché qui ogni cosa và contrattata. In quel bugigattolo di ufficio c’erano altre due persone in attesa ma per quel senso di ospitalità che comunque caratterizza la maggioranza delle persone in Africa, l’impiegato li scansa con un braccio per farmi posto e alle loro rimostranze li spinge direttamente fuori dicendo << Voi non avete un cazzo da fare …>>. Un po’ imbarazzato mi rivolgo ai due che intanto si erano seduti sul gradino polveroso dell’ingresso e mi scuso alla loro maniera accennando un inchino con la mano sul petto.
I due apprezzando il gesto alzano il mento e schioccano la lingua a significare -và bene, non importa-.
Intanto all’interno il tipo si agita intorno all’attrezzo che essendo pieno di polvere e sabbia, non voleva saperne di ricevere il documento e così torno fuori a dissetarmi. Dopo 15 minuti di attesa il tipo esce e con aria contrita mi porge 10 fotocopie talmente sbiadite e mangiucchiate da essere illeggibili mentre i due che avevano capito l’antifona si erano già alzati allontanandosi e scuotendo la testa. Gli chiedo l’originale e lui sempre più imbarazzato mi dice che è rimasto “dentro” … Ringrazio, pago le 10 e me ne vado. In seguito abbiamo trovato altre fotocopiatrici ma o non avevano carta, oppure avevano finito l’inchiostro o ancora non funzionavano. Anche una cosa semplicissima quale è fare una fotocopia, in Africa diventa un’avventura !
Posti di blocco … C’è stato un giorno che ci hanno fermato 12 volte ! All’inizio e all’uscita dei paesi, si viene fermati prima dalla Guardia Nazionale e pochi chilometri dopo anche dalla polizia; stessa cosa all’uscita. Anche in mezzo al nulla si incontra un posto di blocco e ci si interroga sulla necessità della cosa: C’è un’unica strada, da una parte l’Oceano e dall’altro l’infinito sabbioso.
Ogni volta la stessa pantomima: A 400 metri dal posto di blocco c’è a terra un cartello stradale ottagonale bordato di rosso con su la scritta -Rallentare controllo di Polizia- , a 150mt un altro uguale ma con la scritta - Alt !- Ci si ferma di lato e si aspetta il cenno della mano della guardia che spesso, pur non essendoci nessuno, non è così rapido. Il tipo fà il cenno e ci si avvicina adagio, si spegne il motore, si alza la visiera e si tolgono i guanti :

Guardia- Buon giorno, come và? (Ci si stringe la mano)
Noi- Bene e voi?
Guardia- Aaah … bene, bene. Dove andate ?
Noi- Veniamo da x e stiamo andando verso y …
Guardia- Bene, bene. Ma siete qui per una gara o per turismo ? Avete avuto problemi ?
Noi- Nessun problema, siamo turisti …
Guardia- Bene. Avete la fiches ?

Si aprono le cerniere, si porge il documento e ci si stringe di nuovo la mano.

Guardia- Alè, Bonne route !

Questa è la procedura standard; a volte fanno anche più domande ma non è mai capitato che ci chiedessero cadeaux come invece spesso si sente dire. Una mattina era presto e faceva freddo , un militare mi ha chiesto se potevo regalargli i miei guanti da moto ma quello è stato l’unico caso. Sono sempre sorridenti e cortesi ma dopo 72 volte ... Il fatto è che si annoiano a morte.








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Ultima modifica di Boxer Born; 20-03-2012 a 23:13
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Vecchio 22-02-2012, 23:22   #147
Fagòt
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[QUOTE=Boxer Born;6490466].... Anche in mezzo al nulla si incontra un posto di blocco e ci si interroga sulla necessità della cosa: C’è un’unica strada, da una parte l’Oceano e dall’altro l’infinito sabbioso...
QUOTE]

Mai sentito parlare di rapimenti?

http://www.repubblica.it/2009/11/sez...ia-rapiti.html
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Abbi cura del tuo ospite che dio veglierà su di te nel deserto.

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Fagòt non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 23-02-2012, 08:33   #148
Boxer Born
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Ciao grande Fagot,
ti stimo e ti ammiro molto per il fatto di aver intrapreso un viaggio del genere da solo.
Non ho ancora letto il tuo report ma me lo tengo lì in attesa come se fosse l'ultimo cioccolatino e non vedo l'ora di scartarlo.
E' possibile che ci siamo incrociati nelle interminabili strade mauritane ?
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Boxer Born non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 23-02-2012, 08:40   #149
barbablu
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[QUOTE=Fagòt;6490772]
Quote:
Originariamente inviata da Boxer Born Visualizza il messaggio
.... Anche in mezzo al nulla si incontra un posto di blocco e ci si interroga sulla necessità della cosa: C’è un’unica strada, da una parte l’Oceano e dall’altro l’infinito sabbioso...
QUOTE]

Mai sentito parlare di rapimenti?

http://www.repubblica.it/2009/11/sez...ia-rapiti.html
ecco queste cose mi fanno desistere e mi fanno perdere d'animo
barbablu non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 23-02-2012, 10:03   #150
alessandrobacci
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Quote:
Originariamente inviata da CAMM47 Visualizza il messaggio
, non so se io ed il mio V-Strom saremmo riusciti a farcela.
il mio compagno di viaggio con il V-Strom fa le stesse cose che faccio io, unico problema che rimaneva a cavallo sui dossi africani
guarda l'anteprima dei DVD http://www.alessandrobacci.it/shop.htm e convinciti che il limite della tua moto è solo la scarsa luce da terra
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https://www.facebook.com/limportanteepartire
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