Molto brillante e divertente, scritto in prima persona da un autore maschio che si immedesima in una professoressa universitaria (che poi è il reale mestiere del Pallavicini).
Un po' "Vivendo e scherzando" di Marcello Marchesi (è del 1976, se non l'avete fatto consiglio di leggerlo), un po' "Lessico famigliare" di Natalia Ginzburg (nella parte in cui descrive il rapporto tra il padre e la montagna).
Leggero e godibile, molto diverso dai precedenti scritti, si legge come un divertissement e c'è, a pare mio solo una piccolissima forzatura verso la fine.
Consigliato se siete stufi dei mattoni e volete star tranquilli per qualche sera