Ecco cosa scrive oggi il giornale Alto Adige in merito al caso:
Ticket sui passi dolomitici i sindaci ladini chiedono le riduzioni per i residenti
Senoner: non possiamo pagare come i turisti Pedratscher: gli introiti ridistribuiti tra i Comuni
S. CRISTINA/CORVARA. Il pedaggio sui passi può essere un buono strumento per ridurre il traffico e trovare i fondi per lavori di abbellimento dell’area dolomitica, ma i residenti non possono pagare come i turisti: serve un ticket simbolico o almeno un abbonamento scontato. È la posizione di due sindaci ladini, Senoner (S. Cristina) e Pedratscher (Corvara). Intanto Belluno frena: «Bolzano non può andare da sola».
Rispondendo in consiglio provinciale a un’interrogazione di Union e Lega, l’assessore Florian Mussner ha illustrato l’ipotesi di tariffe per i pedaggi sui passi dolomitici (Sella, Gardena e Campolongo) e aveva aggiunto che la Provincia cerca la collaborazione di Trento e Belluno ma, in caso di loro rifiuto, Bolzano è pronta ad andare da sola. Uno scenario che al di là del confine proprio non piace: «Legalmente è una cosa che Bolzano non può fare», dice il presidente della Provincia di Belluno, Gianpalo Bottacin, preoccupato che la decisione possa danneggiare gli operatori bellunesi, visto che non esiste un collegamento diretto a nord e quindi i turisti arrivano da sud oppure dalle province confinanti, Bolzano per prima.
Ma il dibattito si riaccende anche nei Comuni ladini a ridosso dei passi. Secondo Francesco Pedratscher, sindaco di Corvara, le affermazioni di Mussner non convincono del tutto: «Noi ci eravamo schierati a favore del pedaggio - dice - ma solo a certe condizioni, ossia: le province vicine dovrebbero essere favorevoli, il ticket dovrebbe essere inserito in un progetto di rivalutazione complessiva del Sella e, soprattutto, i soldi dovrebbero essere ridistribuiti tra i Comuni che soffrono del problema del traffico. Faccio l’esempio di Corvara: se su due uscite ci mettono il ticket e la terza porta a La Villa che soffoca nel traffico, come ce la caviamo?». Per altro, prosegue Pedratscher, «sappiamo che non sarebbe possibile un’esenzione assoluta per i residenti, ma non si può nemmeno lasciare che chi abita qui paghi come un turista. Bisognerebbe pensare per lo meno a un abbonamento scontato». E sulle tariffe stesse, conclude, «è chiaro che 5 euro per tre giorni significa solo volere fare cassa: di sicuro non è un disincentivo per gli automobilisti... All’estero per entrare in un parco si paga molto di più, dovremmo prendere esempio».
Scettico anche Bruno Senoner, primo cittadino di Santa Cristina: «Come Comune - dice - non abbiamo mai preso posizione, ma la mia posizione è questa: il pedaggio può andare bene purché per i residenti sia previsto un ticket sostanzialmente simbolico. Qui la gente ci lavora e ci vive...». I soldi ricavati dal pedaggio, prosegue Senoner, «dovrebbero servire per finanziare interventi di manutenzione sulle strade dei passi, i costi sono molto alti e vanno sostenuti».
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