....entrati da quella porta, si va alla centrale di condizionamento del centro distante circa 100m e collegati ad esso mediante tunnel sotterraneo.
Il tutto perfettamente funzionante.
Da lì, passati per il lungo tunnel....
siamo arrivati all'ingresso del centro, separato da due porte blindate piene...
Abbiamo fatto dei video di questa parte e niente foto anche perché non venivano bene.
Siamo scesi all'undicesimo livello dove c'erano le postazioni di controllo e tramite una scaletta al dodicesimo dove dormivano.
Queste le repliche fotografate al museo:
Il tutto perfettamente funzionante.
Ci hanno fatto sedere nelle postazioni e fatto girare le chiavi e pulsanti per lancio missili con tanto di allarme sonoro come nei film.
Esperienza bellissima, sembrava di rivivere quel periodo storico.
Usciti dal museo, ci dirigiamo verso la E584 che ci avrebbe ricollegato alla E95 in direzione Odessa.
Purtroppo a discapito del nome, questa strada era un vero campo di battaglia lungo circa 50 km.
Superata anche questa, arriviamo in serata a Odessa.
La parte centrale è molto carica di giorno, parchi, viali principiali pedonali con tanto di bancarelle, edifici storici:
...ed un omaggio al grande Paolo Villaggio che rese famosa questa scala a noi italiani
Peccato che gli abbiamo costruito un porto con tanto di hotel davanti
La notte questa città cambia volto radicalmente, si trasforma in locali di perdizione, nightclub, confusione per le strade di persone e di auto, piccoli zingari che cercano di spillarti qualcosa, etc...diciamo che nel periodo estivo non è il massimo per chi si voglia divertire senza eccessi.
05 AGOSTO 2017
Si riparte primo pomeriggio, dopo la mattina spesa a visitare il centro, direzione Galati passando per la temuta dogana di Reni.
La strada nel complesso (330km) era abbastanza distrutta percorrendo la P70, T1610 e M15 a tal punto che, non ricordo dove, a fianco della strada vedevo camminare le auto in uno sterrato con tanto di polverone ed abbiamo deciso di percorrerla anche noi per circa 15 km finché questo tratto di strada non finiva.
Tutto questo comunque era stato messo in conto ed anche se stanchi lo abbiamo affrontato con entusiasmo.
La dogana di Reni UA-MD ci ha fatto perdere la bellezza di 3 ore, ma non perché c'era confusione ma perché, visto che eravamo italiani, si sono voluti passare il tempo sia gli ucraini ma sopratutto i moldavi che tra l'altro erano tutti in una sola dogana comune.
Dopo lungaggini tra un ufficio e un altro per registrazione passaporto e libretto (lato Ucraina),
la scenetta degli ucraini che controllano numero di telaio, valigie e zaini sotto lo sguardo dei moldavi
Poi ricominciano le lungaggini per registrazione passaporto e libretto e di nuovo ispezione dei bagagli, numero di telaio etc (lato Moldavia).
Un idiota di questo, in un inglese maccheronico, mi chiede se parlavo russo, ucraino o moldavo e rispondendo di no mi dice che cosa ci sono venuto a fare li.
Quando non sapevano più cosa controllare ci hanno chiesto la carta verde. Uno di noi non ce l'aveva e qui sono nati gli altri problemi.
Per farla breve, perché alla fine si sono messi con il traduttore google per farsi capire, gli hanno fatto la multa di 10 euro perché non aveva i documenti in regola...mah... e siccome in dogana non c'era la possibilità di stipulare l'assicurazione, con i documenti del mio amico sono dovuto andare e tornare da un baracchino ad un km di distanza dove farla, svegliando il tizio che stava dormendo, al modico costo di circa 5 euro per 15 giorni, il tutto solo per attraversare 2km di Moldavia.
Non posso parlare male di tutte le dogane attraversate, anzi, abbiamo trovato sempre doganieri disponibili, ma questa è da cancellare dalla cartina geografica.
Nel complesso l'esperienza ucraina è stata positiva. Gli ucraini come i bulgari non sono l'emblema dell'ospitalità forse anche perché difficile comunicare con loro perché non parlano nemmeno inglese la maggioranza.
Di criminalità o senso di pericolo non ne abbiamo mai avvertito nè nelle grandi città nè fuori. Basta ovviamente avere buon senso e non andarseli a cercare, come in tutti il resto del mondo.
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