Non ho voluto dare subito un mio giudizio per non falsare il "sondaggio", e suppongo che vista la generale bocciatura qualche utente che la trova gradevole possa aver aperto la discussione senza poi lasciare il suo parere.
In ogni caso, l'opinione mi sembra più negativa che positiva.
Ho voluto fare questa cosa perché ho un conoscente, che reputo un ottimo intenditore e un grandissimo conoscitore del mondo della moto, che è andato letteralmente fuori di testa quando la ha vista. Premetto che è letteralmente un fanatico delle MV: ne ha avute più di una e stava meditando di ri-comprarsi una F3... fin quando ha sbroccato per questa qui. E non capivo.
Non capivo il motivo per cui a me invece incute un sentimento molto prossimo alla tristezza, ben più in là del "non mi piace". Mi sono sentito inadeguato, non ero pronto a una vera moto sportiva (perché in fondo è una F3) da indossare come un vestitino: ogni volta che salirei in sella mi chiederei se ho la barba ben pettinata e se mi sono ricordato di darmi la crema antirughe. Un po' l'effetto che mi fanno tutte le stupide retro-bikes che vanno di moda adesso, ma con l'aggravante che questa era una moto vera, sportiva, una moto che sotto quella demenziale carenatura ancora funziona.
Mi sono chiesto se in abbinamento alla moto metteranno in commercio la tuta di pelle coi risvoltini, insomma. E a sentir lui, e non solo lui, che la ritiene una pietra miliare del design motociclistico... boh... alla fine sono io che mi sento strano.
Poi per mia fortuna il pubblico eterogeneo di QdE, che magari non è proprio composto da ragazzini hipster pieni di tatuaggi e col sopracciglio ad ala di gabbiano, mi dà conferma che non sono matto.
La moto è effettivamente una merda: una roba pacchiana, ridondante, barocca come tutte le MV Agusta da almeno dieci anni a questa parte. Non sono l'unico a pensarla così, e questo mi solleva.
Perchè poi mi viene in mente un parallelo naturale con questo signore qui:
Ecco, questo signore qui si chiama Walt Siegl, e a differenza di quest'altro signore:
... non è figlio d'arte e non è nemmeno italiano, ma soprattutto non si è fatto crescere la barba per moda, e questo fa la vera differenza. Perché Walt Siegl non ha un centro stile con chissà quanti designer pagati per partorire il miracolo, ma quando mette mano su una F3, ma invece di quella cagata con la striscia di pelle e il tappo cromato sul serbatoio, tira fuori questa cosa qui:
E io mi chiedo a quel punto se davvero la attuale proprietà renda omaggio al glorioso passato del Marchio più titolato della storia del motociclismo sportivo. Anzi, lo so.