E' da tanto tempo che volevamo fare l'Eroica la mitica strada sterrata in terra Toscana, la partenza è fissata per sabato 28 ottobre, la mattina della partenza è caratterizzata da un clima freddino, 7,5° e da una nebbiolina fastidiosa.
La tappa odierna prevede autostrada da Thiene a Ferrara e poi strada normale fino a Subbiano dove abbiamo prenotato per la notte.
Approssimandoci agli Appennini la nebbia se ne va e la strada diventa molto più divertente.
La strada per il passo della calla è godibile e l'asfalto quasi perfetto, effetto giro d'Italia, e i colori in questa stagione sono una gioia per gli occhi.
Lungo la strada, su di un colle, scorgiamo una rocca e noi, come sempre, deviamo per una breve visita. Trattasi del borgo di Porciano con la sua rocca impreziosita dei rossi rampicanti, il borgo è molto piccolo e carino e la rocca è molto bella, sarebbe stato un peccato saltare la visita.
Transitiamo per il valico Croce dei Mori, per poi risalire per il passo della Consuma, non era la via diretta per la meta ma era la più carina.
A pochi chilometri dall'albergo scorgiamo un nuovo castello, è il castello di Poppi, borgo a noi sconosciuto, senza nemmeno esitare saliamo il colle.
Visitato il bel castello, risaliamo in moto, ormai si sta facendo buio, ma la meta è vicina e lungo la strada il cielo ci regala uno spettacolo straordinario.
Oggi è il giorno dell'Eroica, passando vicino ad Arezzo non possiamo non fermarci per uno sguardo al centro. Se passate dalle parti di Arezzo potete fermarvi per una breve visita, il centro città merita una visita e il giro impegna poco tempo.
Cominciamo lo sterrato, anche se molto probabilmente non si tratta ancora della mitica strada, non sono presenti cartelli identificativi.
Dopo molti chilometri di strade bianche incrociamo il primo cartello, Eroica ci siamo anche noi.
Il percorso è caraterizzato da tratti bianchi e tratti di asfalto, il fondo sterrato è abbastanza agibile.
Passiamo sotto la città di Siena, e riprendiamo lo sterrato. Il primo tratto ci regala panorami di colline arate a perdita d'occhio, poi ci inoltriamo nei boschetti e fino a Montalcino la strada è abbastanza noiosa e poco godibile, per chi ama spaziare con la vista. Sicuramente per un endurista puro il divertimento è garantito, noi enduristi della domenica abbiamo subito solo la difficoltà della strada.
La risalita da Montalcino verso Firenze è decisamente migliore, lo sguardo si apre a 360° sulle crete senesi e il fondo stradale, anche se abbastanza dissestato, non è più un problema ma un'emozione in più.
I panorami di per se molto simili non stancano mai perché dopo ogni curva o scollinamento qualcosa di unico compare sempre.
L'albergo per la notte si trova vicino a Buonconvento, sulla strada per l'abbazia di Monte Oliveto Maggiore, abbiamo tempo pertanto una visita all'abbazia la facciamo volentieri.
Lo splendido cascinale ci accoglie per la cena e al notte.
Ultima parte dell'eroica, lasciamo le crete senesi per addentrarci nel chianti dove facciamo una sosta per visitare il bel castello di Brolio. Il castello è molto bello, con 5 euro a testa si possono visitare gli esterni, la chiesetta e poco altro, ma ne è valsa la pena, il panorama dal cortile è stupendo e in più col prezzo del biglietto si ha diritto a un assaggio alla cantina Ricasoli.
Attacchiamo gli appennini alla volta di Brisighella, ultima tappa prima del rientro, passiamo per il passo del Muraglione nella solitudine più assoluta, poi il passo della Peschiera e dell'Eramo, percorrendo una stradina stretta e tortuosa ma contornata dai mille colori del bosco autunnale.
Brisighella è un borgo molto carino così alla mattina ci prendiamo un paio d'ore per la visita
e poi diritti verso casa passando per Comacchio.
Il viaggio è stato molto bello e appagante e magari a voi la domanda può sorgere spontanea, "Rifaresti l'Eroica?". Siamo stati felicissimi di averla fatta ma nella totalità non la rifaremo, la prossima eventuale volta punteremo direttamente Montalcino e da li ci godremo le crete magari in veste primaverile.
Maggiori informazioni con il video in lavorazione.