Il mondiale MotoGP si appresta a riprendere il suo cammino con il. Gram Premio d'Italia, sesta prova della stagione, in programma come da tradizione sul circuito toscano del Mugello. Un calendario che, mai come quest'anno, appare sicuramente perfettibile, pur tenendo conto delle esigenze locali e relative difficoltà organizzative. Ad un avvio di stagione congestionato e frenetico è infatti seguita infatti una pausa di tre settimane che prelude alla 'tripla' di Italia, Germania ed Olanda. Al round di Assen, in programma il 25 Giugno, farà poi seguito una pausa estiva di ben sei settimane, con la ripresa delle ostilità fissata per il primo fine settimana di Agosto a Silverstone. Certo ha pesato la cancellazione del Kazakistan, cui seguirà, con tutta probabilità, quella dell'India, due 'new entry alle prese con gravi ritardi nella realizzazione degli impianti e delle strutture collegate. La pausa in corso ha tuttavia permesso alle squadre di riordinare le idee e di mettere a fuoco la propria condizione tecnica, oltre a rappresentare una boccata di ossigieno per i numerosi piloti alle prese con la convalescenza dagli infortuni. A questo proposito, saranno regolarmente in pista Bagnaia e Marini, cui si affiancherà Enea Bastianini, finalmente avviato al pieno recupero. Più incerta la presenza di Miguel Oliveira, ancora sofferente per la lesione alla spalla, e molto improbaile quella di Pol Espargaro, nonostante le ottimistiche dichiarazioni circolate negli ultimi giorni. Il Mugello rappresenta naturalmente una tappa prestigiosa ed attesa dai piloti italiani, e si spera che, stavolta, il fatto di avere due dei nostri in testa al mondiale della MotoGP possa rappresentare il giusto appeal per il pubblico, dopo il flop della passata stagione. Lo straordinario successo del Gran Premio di Francia, con il record assoluto di spettatori nell'era della MotoGP, rappresenta un paragone inavvicinabile ma gli organizzatori toscani hanno imbastito una campagna di incentivi che, si spera, possa portare ad un buon risultato.
UN MONDIALE IN CERCA DI PADRONE
Prima di passare ad esaminare il momento attuale delle varie case, giova qualche considerazione di carattere generale su questo primo mondiale della 'nuova era'. Se, come sempre, l'intenzione e l'auspicio di chi regge le redini del gioco erano volti ad alimentare 'incertezza, l'obiettivo è finora stato ampiamente centrato. Il tutto appare però ancora una volta raggiunto al prezzo di una sorta di appiattimento verso il basso, non per demerito dei piloti ma per le circostanze e le situazioni indotte dal nuovo format . Dopo le prime cinque tappe, con dunque 185 punti disponibili, in testa alla classifica resta Pecco Bagnaia, che ne conta appena 94, una media a gara che, in altri tempi, avrebbe a malapena consentito di stare nei primi cinque. E nemmeno si era mai visto un pilota capace di restare primo della classe dopo aver collezionato ben tre 'zeri' nelle prime cinque prove, a conferma che gli altri hanno saputo fare anche peggio. Come premesso, questa non vuole essere una critica ai piloti ma piuttosto la riprova che la frenesia e la tensione costante indotte dal nuovo format, hanno portato i piloti stessi a commettere errori in serie ed alla crescita esponenziale della probabilità di infortuni. Di fatto, quasi un terzo delo schieramento ha già dovuto ricorrere ad infermerie ed ospedali e più di un pilota ha visto la stagione 2023 compromessa ancora prima di iniziare. E' ovvio che, al di là dello sbandierato incremento dell'audience televisiva, dovuta peraltro in gran parte alla messa in onda 'in chiaro' delle Sprint Races, non può essere questo il prezzo da pagare al nuovo corso, e da più parti si invoca un cambio di rotta, almeno parziale.
DUCATI CONTINUA A SPRECARE MA RESTA LA NETTA FAVORITA
Trascorso il primo quarto di stagione, ci sono pochi dubbi sul fatto che la casa di Borgo Panigale continui a rappresentare il punto di riferimento e resti l'assoluta favorita per il successo finale, pur avendo concretizzato solo in parte una superiorità tecnica evidente. Pecco Bagnaia resta l'uomo di punta ed il candidato numero uno al titolo, ma l'ennesimo avvio di stagione tribolato gli ha finora impedito una possibile fuga in classificaa. Tre 'zeri' nelle cinque gare finora disputate sono costati almeno 60 punti, e per il torinese le 'Sprint Races' si sono rivelate provvidenziali. Certo l'episodio di Le Mans è stato sfortunato ma da qui in avanti si impone un cambio di rotta, anche al fine di evitare condizionamenti psicologici. Con Bastianini ormai virtualmente fuori dai giochi, il rivale numero uno di Bagnaia è diventato Marco Bezzecchi, protagonista di un inizio di campionato oltre le migliori aspettative. Il pilota del Team Mooney VR46 ha già al suo attivo due vittorie ma soprattutto sta mostrando una solidità ed una costanza sorprendenti, aiutato da una squadra che rappresenta ormai una delle migliori realtà della categoria. Qualche difficoltà in più per Luca Marini, che si conferma veloce ma bisognoso di un ulteriore step per il definitivo salto di qualità. Parlando degli altri piloti Ducati, sicuramente positivo l'inizio di stagione di Jorge Martin, finalmente solido e concreto, mentre continua a faticare Johann Zarco, sempre in difficoltà nelle prime fasi di gara e che deve guadagnarsi la riconferma per il 2024. Momento critico per i piloti del Team Gresini, con un Alex Marquez sicuramente veloce ma che continua a collezionare errori e cadute in serie, ed un Fabio Di Giannantonio che ancora non riesce a convincere in pieno.
KTM, ORMAI UNA CERTEZZA
Dopo cinque gare, disputate su piste ed in condizioni diverse ed anche in assenza di test preventivi, non ha pià senso parlare di effetto sorpresa, e la casa austriaca, oltre a confermarsi una realtà, rappresenta di fatto la seconda forza in campo. Gli austriaci, oltre che sulle proprie indiscusse capacità, possono contare su un budget stellare e questo ha sicuramente avuto il suo peso, sia dal punto di vista tecnico che del fattore umano. Una 'campagna acquisti0 che ha portato in arancione tecnici di grande esperienza ed un pilota come Jack Miller che si è rivelato prezioso. Nel corso della passata stagione, invero abbastanza deludente, si parlava di uno sviluppo ormai bloccato per puntare sul nuovo progetto, ed ora a Mattighofenm si raccolgono i frutti. Un nuovo motore, che ha avuto gran peso nel rendere la moto più gestibile ed efficace, unito ad indiscutibili punti di forza, primo fra tutti un sistema di partenza che consente avvii di gara fulminei. Sul fronte dei piloti, Binder rappresenta ormai uno dei top rider della categoria, forte di talento, istinto ed un fenomenale controllo del mezzo. Positivo anche l'avvio di campionato di Miller, che appare tuttavia ancora troppo incostante ed incline all'errore, mentre il 'rookie' Augusto Fernandez stupisce e conferma il gran progresso compiuto dalla RC16, una moto che, fino allo scorso anno, appariva di non facilissima comprensione. Peccato nn aver potuto vedere finora in azione Pol Espargaro, atteso al rientro dopo il brutto infortunio patito a Portimao.
APRILIA ATTESA AL RISCATTO
Il Mugello rappresenta un appuntamento cruciale per la casa di Noale, attesa ad una reazione dopo un inizio decisamente inferiore alle aspettative. Un potenziale che, alla luce dei test invernali, appariva superiore a quello dello scorso anno ma che non si è finora concretizzato in pieno. Le difficoltà in partenza sono ormai un problema tecnico acclarato e da risolvere al più presto, perchè troppe sono state le occasioni perse per via di questi avvii a handicap che costringono i piloti a rimonte disperate e rischiose.Vinales ed Espargaro sono veloci e generosi e continua a pesare l'assenza di Miguel Oliveira, pilota di talento la cui stagione, di fatto, deve ancora iniziare e che potrebbe tentare il rientro proprio al Mugello. Finora deludente invece Raul Fernandez, una promessa che, almeno in MotoGP, pare destinata a rimanere tale.
HONDA SI AGGRAPPA A MARQUEZ E PROVA A REAGIRE
In un quadro generale che assumeva ormai i contorni del disastro, la casa di Tokyo inizia a lanciare qualche segnale positivo. Primo e più importante, il pieno recupero di Marc Marquez, protagonista a Le Mans di un fine settimana esaltante. Un mese e mezzo di assenza dalle gare, una ciclistica inedita e mai provata prima, eppure il fenomeno di Cervera è stato capace di sfiorare la Pole Position e di giocarsi il podio sia nella Sprint Race che nella gara della domenica. Certo, tutto questo al prezzo di rischi enormi e di una caduta che comunque nula toglie al valore dell'impresa, per di più alla guida di una moto con cui i compagni di marca faticano persino ad entrare in zona punti. E' di pochi giorni fa, poi, l'annuncio del ritorno di Honda in F1 a partire dal 2026, al fianco di Aston Martin. Un ripensamento che ha del clamoroso e conferma la voontà di continuare ad impegnarsi nel racing ad alto livello.
YAMAHA, FUTURO INCERTO
Tutt'altra aria quella che si respira dalle parti di Iwata, dove la sensazione trasmessa è quella della rassegnazione e del disarmo. Un progetto MotoGP ormai giunto al capolinea e con limiti insormontabili anche per un pilota di straordinario talento come Fabio Quartararo. Il francese lamenta un'incapacità di reagire da parte dei tecnici, che forse semplicemente hanno preso atto di una realtà impossibile da ribaltare. Yamaha ha perso il suo gioiello in Superbike, quel Toprak Razgatioglu che l'aveva portata al titolo mondiale e che forse, oltre all'ingaggio, ha pensato ad un futuro che appare sempre più incerto. Lin Jarvis, responsabile del Racing, è già costretto a dover smentire le voci di un prossimo disimpegno dalla MotoGP, ed anche questo di certo non aiuta a ritrovare serenità. La casa giapponese ha del resto già abbandonato i Rally Raid, la MX, il Supercross e l'enduro ed il ritiro della Suzuki ha fatto capire come certe decisioni possano arrivare in qualsiasi momento e senza preavviso. La MotoGP ha sicuramente dato molto a Yamaha ma di solo passato non si vive, ed oggi i grandi grupi industriali devono fare i conti , purtroppo, su altre priorità. Speriamo ovviamente non sia così, perchè il campionato non può permettersi si perdere un altro grande costruttore.
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IL CIRCUITO DEL MUGELLO
L'impianto sorge nelle vicinanze di Scarperia nello splendido contesto naturale delle colline toscane. Inaugurato nel 1974, fu costruito per sostituire il tracciato stradale omonimo, non più utilizzato per la sua eccessiva pericolosità. L'Autodromo Internazionale del Mugello è dal 1984 di proprietà della Ferrari che si impegnò in una profonda ristrutturazione mantenendone però lodevolmente inalterato l'andamento originario.
La pista è lunga
5245 metri, si percorre in senso orario e comprende
15 curve , 9 a destra e 6 a sinistra oltre ad un rettilineo, quello del traguardo, che misura più di un chilometro e dove le MotoGP più veloci superano i 350 chilometri orari. E' un circuito di tipo misto veloce caratterizzato da numerose 'esse', quasi tutte da seconda marcia che premiano la guida fluida e precisa. Se è vero che il lunghissimo rettilineo esalta le caratteristiche di potenza del motore, è indubbio che il tracciato nel suo insieme richieda soprattutto una ciclistica molto rigorosa ed efficace.
UN GIRO DI PISTA
Il circuito non concede respiro nemmeno sul lungo rettilineo dei boxes che si affronta uscendo in terza marcia dalla curva
Bucine. Il rettifilo stesso nel primo tratto è in leggera salita, qui si scaricano tutte le marce transitando in sesta piena sul famoso 'scollino', il punto in cui il manto stradale inizia a scendere. I piloti si spostano quindi sulla destra per limitare gli effetti dello scollinamento stesso che non di rado provoca il 'decollo' della ruota anteriore. Appena superato questo tratto critico si affronta la violentissima staccata della
San Donato, la curva più lenta del tracciato. La San Donato è una destra di ritorno a 180 gradi, che si percorre dopo aver scalato fino alla seconda. Da questo punto la pista inizia a salire e si mantiene la seconda marcia fino alla prima esse, la
Luco/Poggio Secco, una sinistra/destra che rappresenta anche il punto più alto di tutto il tracciato. In uscita dalla Poggio Secco via in accelerazione verso la seconda esse, la
Materassi/Borgo San Lorenzo, una sinistra destra da seconda molto delicata nelle fasi di inserimento e di uscita dove si sfrutta tutta la pista per guadagnare velocità verso la C
asanova/Savelli. E' questa una nuova esse stavolta destra/sinistra, più veloce e scorrevole che si percorre in terza per lanciarsi verso le
curve dell'Arrabbiata, due svolte a destra da terza marcia che sono le più impegnative della pista. L'
Arrabbiata 1 rappresenta il punto più basso del tracciato, si mantiene la terza per salire verso l'
Arrabbiata 2 che ha raggio variabile e che soprattutto è cieca, i piloti l'affrontano senza vederne l'uscita. Superato questo tratto da cuore in gola ecco arrivare la violenta staccata per la
Scarperia/Palagio, una destra/sinistra da seconda che porta al tratto finale del circuito. Dopo un breve allungo nuova staccata per la curva del
Correntaio, un ampio tornante destro a 180 gradi da percorrere in seconda . E' questo un punto molto delicato perchè il tornante stesso è in discesa e si affronta con grande inclinazione, dunque risulta critico per la tenuta dell'anteriore. E' necessario cercare di uscire veloci per affrontare al meglio le successive
Biondetti 1 e 2, una sinistra/destra molto veloce da fare in piena accelerazione per portarsi all'ultima curva, la
Bucine, un lungo tornante a sinistra che si percorre in terza marcia, fondamentale soprattutto in caso di arrivo in volata. Il suo andamento particolare permette infatti traiettorie diverse e non di rado chi si ritrova secondo alla Bucine, sfruttando una buona percorrenza e la scia di chi lo precede riesce a spuntarla visto che la linea del traguardo è piuttosto lontana.
ONBOARD LAP - SIMON CRAFAR (BMW S1000RR)
https://www.youtube.com/watch?v=OSAfzwf6lm0
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ORARI TV
Il Gran Premio d'Italia sarà trasmesso in diretta da SKY e TV8 con i seguenti orari:
Programmazione SKY Sport MotoGP HD
Venerdì 9 giugno
FP1 MotoE: 8:25-8:45
FP1 Moto3: 9:00-9:35
FP1 Moto2: 9:50-10:30
FP1 MotoGP: 10:45-11:30
FP2 MotoE: 12:25-12:45
FP2 Moto3: 13:15-13:50
FP2 Moto2: 14:05-14:45
FP2 MotoGP: 15:00-16:00
Qualifiche MotoE: 17:00-17:30
Sabato 10 giugno
FP3 Moto3: 8:40-9:10
FP3 Moto2: 9:25-9:55
FP3 MotoGP: 10:10-10:40
Qualifiche MotoGP: 10:50-11:30
Gara 1 MotoE: 12:15
Qualifiche Moto3: 12:50-13:30
Qualifiche Moto2: 13:45-14:25
Sprint MotoGP: 15:00
Gara 2 MotoE: 16:10
Domenica 11 giugno
Warm-Up MotoGP: 9:45-9:55
Gara Moto3: 11:00
Gara Moto2: 12:15
Gara MotoGP: 14:00
ProgrammazioneTV8
Sprint e delle due gare di MotoE al sabato.
Diretta delle gare delle tre classi alla Domenica.
CALENDARIO MONDIALE MOTOGP 2023
26 marzo: Portogallo (Portimao)
2 aprile: Argentina (Termas de Rio Hondo)
16 aprile: Usa (Austin)
30 aprile: Spagna (Jerez)
14 maggio: Francia (Le Mans)
11 giugno: Italia (Mugello)
18 giugno: Germania (Sachsenring)
25 giugno: Olanda (Assen)
6 agosto: Gran Bretagna (Silverstone)
20 agosto: Austria (Red Bull Ring)
3 settembre: Catalunya (Montmelò)
10 settembre: San Marino e Riviera Rimini (Misano)
24 settembre: India (Buddh)
1 ottobre: Giappone (Motegi)
15 ottobre: Indonesia (Mandalika)
22 ottobre: Australia (Phillip Island)
29 ottobre: Thailandia (Chang)
12 novembre: Malesia (Sepang)
19 novembre: Qatar (Losail)
26 novembre: Comunità Valenciana (Ricardo Tormo)
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Bmw S1000RR 2009, Bmw S1000RR 2013, Ducati Panigale V4S
Ultima modifica di Bladerunner72; a 10-05-202310:37
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