Anzitutto ringrazio pubblicamente Mangiafuoco per l'inaspettata pubblicità fatta al mio libro.
Per chi fosse interessato all'argomento e avesse voglia di "leggermi" vi spiego in due parole quella che è stata la "genesi" del libro.
Il "testo base" nasce come tesi universitaria, dal momento che, pur trattandosi di una tesi di laurea in giurisprudenza, ho avuto la fortuna d'incontrare sul mio percorso di studi quello che fu il mio professore di sociologia del diritto, Valerio Pocar, unanimamente considerato un pioniere nel trattare il tema dei diritti animali in un'ottica sociologica anziché puramente giuridica e quindi, a mio modesto avviso, con modalità molto più brillanti ed approcciabili anche per chi di diritto mastica poco o nulla.
Gli proposi appunto una tesi su di un tema che avevo molto a cuore e sul quale meditavo da qualche anno.
Dimostrato l'assunto che il messaggio cristiano, del quale ho un'altissima considerazione, dovrebbe naturalmente condurre ad una visione animalista dei rapporti tra gli uomini e gli animali non umani, analizzo su questo tema la posizione effettiva della chiesa cattolica, per la quale, come immaginerete, non nutro grande simpatia. Chiaramente ne scaturì un lavoro nettamente schierato (ero troppo coinvolto perché ciò non avvenisse, sebbene sia singolare che ciò accada in una tesi di laurea).
In seguito sorse l'idea che questo testo poteva diventare un libro vero e proprio, ovviamente modificandone in parte l'impianto, in modo da renderlo davvero un saggio più che una tesi di laurea. Ho anche, purtroppo, dovuto smussare certi toni, che non avrebbero incontrato il favore dell'editore per la loro forza polemica. Spero comunque sia rimasto un libro discretamente "antipatico" per quei cattolici che, più o meno consciamente, hanno sempre chiuso gli occhi sull'avvallo che la loro chiesa fornisce alle pratiche più bieche che quotidianamente vengono compiute sulle specie animali diverse dall'uomo. Per i non cattolici poi, spero d'aver dimostrato come vi siano dimensioni del messaggio di Gesù ancora non esplorate che, senz'altro, non troveranno l'appoggio della chiesa nemmeno in futuro (almeno credo), ma che dovrebbero nobilitare un messaggio che a parer mio rappresenta ancora oggi l'insegnamento rivoluzionario più alto che il mondo occidentale abbia conosciuto nella sua storia. A prescindere dalla sgradevole circostanza che un'istituzione come quella cattolica pretenda di esserne l'unica (non degna) portavoce.
Spero di non avervi annoiato...
Fancho