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Vecchio 14-06-2017, 09:19   #26
Sali
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predefinito 12 Maggio 2017 - Traversata

12 Maggio 2017 - Traversata
Notte abbastanza tranquilla. Sveglia alle 06:45 per scalo a Barcellona dove attracchiamo alle 07:45. Scendiamo per una foto sul suolo spagnolo, con preoccupazione della guardia.


Alle 10:30 ripartiamo per il Marocco.

Devo aprire una parentesi sugli orari… Sulla base della mia tabella di marcia era importante capire a che ore saremmo arrivati al porto di Tangeri Med. Dalla partenza da Genova, ho chiesto ad almeno 5 persone dell’equipaggio. Ho ricevuto 5 risposte diverse. La più sincera è stata “non so”.

L’unica certezza l’ho avuta a Barcellona “se partiamo entro le 11:00 da Barcellona, arriveremo a Tangeri Med alle 13:00, ora europea, del giorno dopo”. Questo significa alle 12:00 ora locale in Marocco. Wonderfull!

Se confermato riusciremo a rispettare i nostri piani e raggiungere Meknes per cena.
In effetti ripartiamo da Barcellona in perfetto orario! Sono scese alcune moto e salgono poche auto.
Tutte stracariche di ogni cosa possibile! Soprattutto biciclette per bambini e passeggini di tutti i tipi possibili.

Passiamo la mattina allo studio delle tappe che ci aspettano in Marocco.


Alle 13:00 aprono la “dogana” di bordo. Compiliamo l’ennesimo modulo che viene regolarmente timbrato, così come il passaporto, da un solerte funzionario.
Pranzo e “ciacole” con Igor. Si parla di tutto. Dalla meccanica alla guerra in Jugoslavia, dai tour marocchini a quelli in Azerbaijan.

Sicuramente una fonte di informazioni inesauribile!
Forse, domani alle 12:00 sbarchiamo…mancano solo 21 ore.

Le prime impressioni del viaggio e della compagnia sono molto positive!

Durante lo scalo di Barcellona siamo scesi nella stiva a controllare le moto. Tutto OK, tranne che una cinghia era legata sopra la valigia sinistra. L’ho spostata e rilegata. Speriamo tenga…

Il gruppo “over 70” è sempre assieme e spesso ci si incontra (la nave non è infinita…), ma è con Igor che facciamo gruppo.
Appena sbarcati a Tangeri Med gli invierò una email con l’itinerario, chissà mai che ci si incroci su qualche strada.
Dalle informazioni che abbiamo raccolto, tutti hanno una “vaga idea” del percorso da fare. Nessun pianificatore come me.

Per il futuro forse è da rivedere questo mio approccio col viaggio. O forse no?

L’unico mio dubbio sono i tempi di percorrenza. Potrebbero dilatarsi molto.

La traversata prosegue. Il traghetto è un po’ "usato". Decente alla partenza, un po’ meno durante la traversata.
Il personale del Bar Piscina non è proprio il massimo sia come disponibilità che simpatia. D'altronde rimarranno a bordo siino ad ottobre...
Meglio quello del Self-Service misto Asian-Napoletano. La piscina di bordo è vuota (siamo fuori stagione).

Ricevo qualche news da casa, grandina! Mia moglie, andrà in montagna per il week-end. Non so se è più preoccupata o dispiaciuta per non essere venuta in Marocco.
Ma è un viaggio un po’ “selvatico”, non so se le sarebbe piaciuto.
E’ comunque troppo presto per saperlo: non sono ancora arrivato in Marocco!

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Vecchio 14-06-2017, 09:48   #27
simo.88
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Complimenti per il viaggio e per l organizzazione, secondo me fondamentale per far riuscire al meglio un viaggio del genere.
Seguo con molto interesse, con un amico vorremmo farlo il prossimo Maggio.
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L'estate piace a tutti andare in moto, è in inverno che si vede la vera passione

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Vecchio 19-06-2017, 21:58   #28
Danilo63
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E il meglio deve ancora arrivare :-)
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Vecchio 20-06-2017, 13:08   #29
Reds71
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Fantastico!!! ..seguo....
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Vecchio 20-06-2017, 17:04   #30
made1
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grande racconto. minuzioso e scorrevole al tempo stesso. seguo con interesse.
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Vecchio 20-06-2017, 23:35   #31
Sali
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predefinito 13 Maggio 2017 – Sbarco e tappa Tangeri Med - Meknes

13 Maggio 2017 – Sbarco e tappa Tangeri Med - Meknes
Link al percorso: http://tinyurl.com/ketnkky

La mattina mi sveglio presto, ma poi mi riaddormento. Quando esco sul ponte, ci accompagnano i delfini!.

E dalla nave vediamo le parti terminali dei due continenti: l'Europa e l'Africa.

Dopo lo sbarco decidiamo di fare un po’ di strada con Igor e gli “over 70” lungo mare fino a Tetouan e Chefchouen.
Attracco in perfetto orario: ore 12:00 locali!
Scendiamo nel garage e scopriamo che il nostro ponte verrà scaricato per ultimo. Sistemiamo i bagagli sulla moto e quando siamo pronti per uscire, Danilo si rende conto di non avere più il navigatore! Ribalta tutto, borse, giacca, pantaloni, ma niente!
Ha un flash: lo ha lasciato in cabina. Torna a cercarlo. Tutti escono e io lo aspetto nel garage pieno di fumo. Dopo una ventina di minuti torna sconsolato. Sparito! La cabina è stata rifatta e probabilmente l’addetto alle pulizie ha prelevato il Garmin.
Ha chiesto a tutti, ma nulla da fare. Danilo è incazzato a mille, ma non possiamo più farci nulla. Ha segnalato la cosa all’equipaggio. L’unica speranza è che lo ritrovino e glielo ridiano al ritorno (la nave è la sessa).
Buoni ultimi usciamo dalla stiva e puntiamo verso la dogana. Casino totale! Io ho il modulo 16ter precompilato. Danilo lo compila al momento. Dopo una discreta coda lo consegniamo all’addetto, in mezzo a una miriade di auto stracariche e strombazzanti. Sorpresa! Il CIN sul passaporto si “legge male” e dobbiamo tornare al primo casello per far fare una verifica “a sistema” dal poliziotto (che non c’è).
Lasciamo le moto (tanto ci sono gli altri compagni di viaggio rimasti fermi in mezzo a questo casino) e cerchiamo il Police man, ma nessuno sa dove sia!


Uno alla volta tutti i motociclisti vengono rimandati qui per questo check. La coda si allunga ma del poliziotto, niente! Dopo una ora arriva e inizia la verifica. Pochi secondi e torniamo dal doganiere che mi ridà il 16ter ritimbrato. Occhio a conservarlo! Servirà al momento di lasciare il Marocco.
Usciamo dal porto e ci fermiamo per il cambio e l’assicurazione per la moto per la permanenza in Marocco. Altra ora “bruciata” e 62€!
Partiamo alle 15:00. Tre ore dopo l’attracco.

Usciti dal porto, si mette in testa uno degli “over 70”. Ci fa girare a “cazzo di cane” finché dopo miei segnali, Igor si mette alla testa del gruppo e ci porta sul lungo mare.
Spero ci porti in autostrada per recuperare il tempo perduto, e invece no.
Ormai siamo a Tetouan. Strada piena di rischi, ma scorrevole. Giungiamo a Chefchouen alle 17:30.

In paese c’è un festa e il delirio totale nel cercare un parcheggio. Igor decide di fermarsi qui a dormire. Anche gli “over 70” come noi, vogliono puntare su Meknes, ma con la HD che li rallenta dubito che riescano. Gli lasciamo i nostri contatti e li lasciamo partire per primi.

Poco dopo ripartiamo anche noi “a bomba”. La strada è bella. Il fondo è regolare. Si può andare veloci, ma l’attenzione al traffico locale (animali, biciclette, pedoni) deve essere sempre al massimo. Nei rettilinei delle zone isolate e con ottima visibilità spingo, ma non appena vedo costruzioni, curve o movimenti, rallento molto.
Questa zona è ricca di coltivazioni.


Sembra grano. Comunque è una area dove i campi si perdono a vista d’occhio. Credo sia un angolo ricco dei questo magnifico Paese. La zona è collinare e vicina alle montagne di conseguenza l’acqua non manca. E si vede.

La sera si avvicina e il tramonto sui campi ci regala i classici colori dorati.

Arriviamo a Meknes alle 20:30. Ormai è quasi buio. Subito Danilo si fa aiutare da una guida locale che ci porta in un simil-parcheggio all’aperto. Dopo varie discussioni su come parcheggiare la moto, troviamo posto.

Paghiamo 50 Dirham per il parcheggio e altri 70 per il trasporto dei bagagli al Riad (50 metri…). Ma il Marocco non è esattamente l’Africa selvaggia. Un taxi a Milano costa più o meno uguale.

Sono le 21:00 passate e raggiungiamo il Riad Felloussia (36€ B&B). Bello, nella Medina.


Prendiamo due camere. La mia la piano terra. Grande e pulita con affaccio sul cortile del Riad dove mi gusto un the alla menta. Danilo è al primo piano nella suite.
La ragazza che gestisce il Riad, in dolce attesa, è molto disponibile e gentile. Nonostante sia nella Medina e molto vicino alla piazza principale, l’interno è silenzioso e si gusta l’atmosfera di un posto “fuori dal tempo”.
Attraversiamo la Medina e raggiungiamo la piazza per una cena a base di brochette (spiedini) e patatine.


Ormai è tardi e la piazza si è quasi svuotata. Ricorda, in piccolo, quella di Marrakech.
Provo anche a prelevare col bancomat, ma senza successo. Forse non è abilitato all’estero…
Riattraversiamo la Medina seguendo un altro percorso. Mi piace gironzolare alla cieca in questi posti. In genere, durante tutto il tour, non ho avuto la sensazione di pericoli o ostilità verso gli occidentali.
Appena rientrato inizio la procedura di preparazione dei bagagli per il giorno dopo, metto a caricare i vari aggeggi (telefono, GoPro, auricolare e modem). Due appunti sulla strada e breve verifica della tappa di domani.
E’ veramente tardi. Anche se l’adrenalina è a mille, bisogna riposare. Ora nanna che domani si viaggia sul serio!
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Ultima modifica di Sali; 25-07-2017 a 10:54
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Vecchio 21-06-2017, 00:00   #32
Dave
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ok, fin qui ci siamo....per certi versi molti punti saranno simili.......sia per itinerario che condizioni di viaggio ( andando in ottobre non credo sia alta stagione con tutto quello che ne consegue)

forza con il resto

P.S il mio sarà solo un video report....non mi piace scrivere.....preferisco leggere
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Vecchio 21-06-2017, 15:51   #33
augusto
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La voglia cresce...
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Vecchio 27-06-2017, 11:06   #34
Visca
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Alùra? ...una settimana è passata....racconto finito?
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Vecchio 27-06-2017, 17:47   #35
Sali
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Hai ragione... ma ho ri-cominciato a lavorare e mi sto divertendo un sacco!

Comunque stasera aggiornerò il thread con la tappa successiva: Il Cirque du Jafaar (in versione easy, non Fagòt-style)!
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Vecchio 27-06-2017, 19:48   #36
Sali
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predefinito 14 Maggio 2017 – Meknes – Cirque du Jaffar

14 Maggio 2017 – Meknes – Zaida
Link al percorso: http://tinyurl.com/k8ue4zy

Sveglia e doccia.

In Marocco pianificare partenze prima delle 08:00 non è facile se si dorme in un Riad dentro la Medina...

La colazione viene servita dopo le 08:00 e tra una cosa e l’altra non si parte prima delle 10:00.




La tartaruga non solo è un animale di compagnia, ma ci aiuta a capire lo spirito con cui affrontare il Marocco!

Colazione con ovetto fritto e bagagli pronti.

Carichiamo tutto sul carretto del fattorino che ci riporta al parcheggio. Oggi solo 20 Dirham.
Le moto sono a posto, tranne impronte di gatto sulle selle. Hanno dormito al morbido i felini!

Carichiamo armi e bagagli e siamo pronti per la partenza.

Parentesi: durante le code in dogana abbiamo acquistato da una venditrice ambulante, due SIM da 5 e inutilmente le abbiamo inserite nel mode/router per cercare di connetterci con il traffico dati. Anche durante la preparazione della moto ho provato e riprovato a collegarmi senza successo. Prima di ripartire, Danilo ha cercato un negozio telefonico, ma oggi è domenica e sono chiusi.

Ripartiamo fiancheggiando il Palazzo Reale e usciamo da Meknes prendendo la direzione SUD lungo una veloce superstrada. I panorami sono sempre molto belli.

In zona Azrou, deviamo per vedere il “Cedre du Gouraud”. Un cedro alto e secco con molti anni “sui rami”. Non ricordo bene.



La mia deriva “calcolatrice” mi fa pensare che nella mia baita, tagliato a dovere, potrebbe farmi passare 10 inverni tranquilli…

Qui vediamo i primi macachi che sgranocchiano arachidi gentilmente fornite dai turisti.



Queste scimmie le rincontreremo diverse volte anche lungo la strada. In genere quando sentono il rumore delle moto, scappano sugli alberi, ma è sempre meglio rallentare per evitare problemi.

In zona ci sono bancarelle che vendono prodotti “tipici”, ma i turisti sono veramente pochi.

Ci sono anche dei cavalli per fare delle escursioni nelle foreste di cedri circostanti. Ma noi siamo su cavalcature diverse e la Route des Cedres ci attende!

Prima di imboccarla, da alcuni ragazzini, compriamo un chilo di ciliegie, di cui la zona è ricca, per uno spuntino lungo la strada.

Appena vedo una radura, ci fermiamo per mangiare le ciliegie. Danilo prepara un caffè con moka e fornellino da campeggio!



Sentire il profumo di un buon caffè spargersi nell’aria di un bosco di cedri, è una bella sensazione! Grazie Danilo per averci pensato!

Rilassamento totale al fresco. Nel frattempo riesco ad attivare le SIM! Le inserisco nel telefono, chiamo un numero a caso e risponde una gentile voce automatica. Prima in arabo e poi in francese. Premendo il tasto 2 (o qualcosa di simile) si attiva il servizio. Ora siamo on-line! Facciamo la prima chiamata a casa.

Lascio la SIM sul telefono montato sulla moto per la localizzazione con Locatoweb. Attivo anche lo hot spot in modo che possiamo anche usare Whatsapp.

Mentre siamo dediti al totale cazzeggio, tra le piante si avvicina un ragazzo. Ci chiede un accendino. Dopo qualche minuto torna con l’accendino e con due bicchieri di the alla menta bollente e dolcissimo. Squisito! Per ricambiare gli do un pugno di ciliegie.

Finito il caffè, il the e le ciliegie, sciacquiamo i bicchieri e li riportiamo al gruppo del ragazzo poco più avanti nella radura.

Sono in 6 o 7, attorno ad un falò enorme. Grigliano polpette, spiedini e preparano uno stufato di verdura. Non appena ci avviciniamo, ci offrono delle sedie e ci fanno accomodare vicino a loro.



Ci mettono in mano altro the e poi una padellata di polpette, olive e pane! Inutile dire che tutto era buonissimo!

La sosta dura molto più del previsto, ma questi sono momenti che vanno vissuti fino in fondo. Queste persone sono gentili e disponibili e vogliono nulla in cambio.
Quasi tutti hanno avuto una esperienza di lavoro in Italia.

Facciamo due chiacchiere in franco-italiano e poi ripartiamo verso SUD.

Credo, che al di là degli spendidi panorami e strade percorse, l'interazione con le persone sia il vero valore di questi viaggi. Danilo è un maestro nelle relazioni e compensa la mia teutonica freddezza.

Durante la sosta pranzo, sono finalmente riuscito ad attivare la SIM e parlo con Nadia e i ragazzi a casa…bel momento.
Con la pancia piena, risaliamo in moto. La strada dei Cedri, è un misto di sterrato e “chiazze” di asfalto, rovinato dalle frequenti piogge dei mesi precedenti. Buche, fossi e brecciolino richiedono una attenzione costante durante tutto il viaggio.
E in più, macachi ovunque!!! Quando sentono il rumore delle moto, solitamente, si fiondano sugli alberi, ma è comunque meglio procedere con prudenza.
Purtroppo di questo tratto non ho molte foto…ma nel video qualcosa si trova.

La strada serpeggia in quota ed è abbastanza lunga.
Usciti dalle foreste si attraversano molti campi coltivati, si vedono persone per strada e soprattutto ovini.
I bambini sul bordo della strada a controllare il loro bestiame, quando sci vedono arrivare, si mettono sul ciglio della strada per battere “un cinque”. Bisogna fare attenzione in quanto a volte si esibiscono in gesti rischiosi per loro e per noi. Alcuni, come spesso succede, fanno il gesto di volere dei soldi.
Verso la fine della Route des Cedres, il fondo diventa di terra rossa, meno polvere, ma più insidioso in quanto ci sono dei canali profondi lasciati dalle ruote dei camion carichi di legna che si incontrano.
Comunque in genere pochissimo traffico e non abbiamo incrociato nessuna moto.
Durante una sosta all’ombra di un cedro, passa una macchina con una coppia di ragazzi (francesi, ma parlano inglese) e facciamo due chiacchiere. La strada non è proprio il massimo per una macchina, ma visto che è a noleggio le preoccupazioni per eventuali rotture saranno compensate da una buona assicurazione sui danni.
Il pomeriggio è ormai quasi al termine. Ripartiamo, stanchi, ma contenti della strada appena fatta. A Boumia torniamo sulla strada “normale” e decidiamo di proseguire per qualche chilometro alla ricerca di un posto per dormire. Dall’iPhone avevo visto un hotel dopo Zaida. Ci fermiamo al Riad Mimouna de Timnay poco prima della svolta per il Cirque du Jaffar.


Prima di cena relax in piscina per una buona oretta fino al tramonto del sole.
Dopo diverse di ore in moto su strade “impegnative”, i momenti di totale cazzeggio sono un toccasana!
Raccogliere i pensieri su quanto appena fatto e visto mi serve per gustare al meglio questo viaggio. Penso al pranzo che ci è stato offerto nella foresta dei cedri: è l’esempio dell’ospitalità di questa gente di montagna. Non so se da noi succede spesso. Comunque mi ha lasciato un buon ricordo.

Dopo il bagnetto, pronti per una cena “salutare” con zuppetta e frutta…e tra una e l’altra, spezzatino annaffiato con una bottiglia di vino locale.

Chiacchierare con Danilo è sempre piacevole, ha sempre qualche storia da raccontare.

Ormai è tardi, ora si va a nanna, ma non prima di avere preparato i bagagli per domani. Ci aspetta il Cirque du Jaffar e Merzouga!
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Ultima modifica di Sali; 25-07-2017 a 11:00
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Vecchio 28-06-2017, 18:23   #37
pony85
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Vecchio 25-07-2017, 12:03   #38
Sali
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15 Maggio 2017 – Zaida – Cirque de Jaafare - Merzouga
Link al percorso: http://tinyurl.com/mmek6pz
Oggi sarà una giornata impegnativa. Sarà questo pensiero che mi fa svegliare molto presto. Sono passate da poco le 5 che “riorganizzo” i bagagli in modo che la sera porterò un solo rollo in camera.

Nell’attesa della colazione decido di oliare la catena e stringo le viti che reggono il supporto della GoPro sulla mascherina del faro. Controllo i kit per essere pronto in caso di foratura. Non ho idea di come sarà il fondo della strada che faremo.

Dopo colazione, partiamo. Poco prima di noi vediamo un solitario con Africa Twin che si avvia lungo la strada asfaltata, forse è un italiano, ma non ne sono sicuro.
Pochi chilometri e svoltiamo a DX verso il mitico CdJ!
Lungo la strada un pastore ci dice qualcosa…percepiamo solo un “fermé!”, ma eravamo presi dalla guida e non ci abbiamo dato molto peso. Solo dopo qualche chilometro ho ricollegato le mie nozioni basiche di francese e tradotto il fermé in CHIUSO!
Abbiamo avuto il timore che la strada potesse essere chiusa…decidiamo comunque di procedere.

Ecco il bivio.

Prendiamo con decisione a sinistra! La strada è rovinata in alcuni tratti, ma fattibile senza grosse difficoltà.
Richiede comunque impegno e attenzione e per questo ho fatto poche foto. Nel video finale si vede qualche tratto di questa splendida strada!


I posti mi ricordano le mie montagne, e mi entrano nel cuore…



Verso la fine del CdJ, si attraversa il letto del oued che è praticamente una spianata di ciottoloni che fanno saltare la moto come uno stallone imbizzarrito! Anche stracarichi è divertente, ma richiede maggior fatica.
Vediamo sulla sinistra l’ingresso del canyon scavato dallo oued che alcuni hanno percorso. Ma non noi .

Ed eccoci praticamente alla fine.




La strada diventa larga e ben battuta e ci regala una inaspettata fioritura!


Facciamo una sosta per riprendere fiato e girare un breve video:

https://youtu.be/wHPPqE8Ixm4

Ci fermiamo a Midelt per un jus d’orange e Danilo compra un bracciale da un vecchietto che ci tiene compagnia al bar. Ripartiamo verso Merzouga direzione SUD!

All’inizio un po’ di curve, ma poi la strada diventa pallosa…rettilinei senza fine.

Mi stufo e decido di aprire il gas. Si va che è una meraviglia! Dopo 50 KM sosta benzina e poi dritti sini a Er Rachida per un the.


Siamo alle porte del deserto e la temperatura inizia a farsi sentire. Siamo sopra i 30°. Decido di mettere il giubbotto rinfrescante Hyperkewl dopo averlo immerso nel lavandino del bar:
http://www.techniche-europe.com/technologies/hyperkewl/

Devo dire che aiuta a ridurre il calore di qualche grado e per me, che soffro molto il caldo, è stato di valido supporto.

Lungo il percorso attraversiamo il Tunnel del Legionario e le Gole dello Ziz fino ad Arfoud. Qui ci fermiamo per decidere se fare la strada asfaltata o la pista. Come sempre veniamo circondati da alcune persone che ci propongono il loro aiuto.

Decidiamo di proseguire per la pista, scoprendo che è tutta asfaltata…
A circa 25 chilometri da Merzouga, Danilo suon il clacson e mi fa segno di fermarmi. Le cinghie che legano la tanica si sono tagliate a causa delle vibrazioni, ma soprattutto per colpa del supporto TT che ha gli spigoli taglienti.

Come ci fermiamo (in mezzo al nulla), si materializzano due fuoristrada che vogliono fornirci aiuto. A volte un po’ stufano…

Ripartiamo e in pochi minuti siamo al Riad praticamente all’inizio delle grandi dune dell’Erg Chebbi!


questa la foto dalla terrazza:


Scarichiamo le moto e ci buttiamo in piscina. La cena verrà servita dopo le 21:00, abbiamo tempo.

Un veloce bucato con asciugatura rapida


un the prima del tramonto


e poi, prima di cena, alcune foto del tramonto:




Durante la cena ci raggiunge Igor che si è fermato in un riad vicino al nostro. Siamo rimasti in contatto via e-mail.
Ora è tardi, si va a nanna con le fantastiche immagini delle dune che ci riempiono gli occhi.
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Ultima modifica di Sali; 25-07-2017 a 12:14
Sali non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 25-07-2017, 15:34   #39
Dave
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la parte finale non dà problemi..mi interessa quella più impegnativa ....su dai, non essere avaro......cerca qualche clip
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Vecchio 25-07-2017, 16:54   #40
Sali
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Dave, ormai i filmati originali li ho cancellati. Ci sono degli "estratti" del CdJ nel filmato che totale che linkerò a breve.
Comunque, a parte il canyon, la strada non ha presentato grosse difficoltà. Solo attenzione e "testa".
Ma come sempre, dipende da quanto le piogge hanno modificato il fondo.
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Vecchio 04-08-2017, 18:06   #41
Danilo63
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Salve a tutti , sono Danilo, il compagno di viaggio di Sali.
Devo ringraziare Bruno per le belle parole e, soprattutto, per avermi regalato una bella e scorrevole lettura in grado di farmi rivivere l’esperienza marocchina in ogni suo dettaglio.

Oltre alle grandi doti di navigatore , Sali si sta dimostrando essere persona di estrema riservatezza e sensibilità, infatti ha volutamente evitato di raccontare il “fattaccio” che mi riguarda personalmente, ho deciso quindi di raccontarvelo perché credo che possa servire come ulteriore contributo a chi vorrà fare lo stesso tipo di raid nelle stesse nostre condizioni:

Permettetemi di fare una piccola premessa prima di iniziare il racconto:

Sono un motociclista come tanti altri, con molti anni di esperienza alle spalle e, di conseguenza, con diverse cadute all’attivo, uno di quelli che usa la moto prevalentemente durante i weekend e con nessuna esperienza in off-road prima di questa.

Un giorno mi sento un leone e un giorno mi accorgo di essere una schiappa , dipende dallo stato d’animo del momento, ci sono giorni che guido bene e altri invece che faccio un errore dietro l’altro.

Sono partito per il Marocco con la piena consapevolezza dei miei limiti e delle mie angosce ma sono anche uno di quelli che non molla mai, una volta deciso di fare una cosa la porto avanti fino alla fine, costi quel che costi.

Fatta questa piccola premessa, nel tratto di strada asfaltata da Arfoud a Merzouga , ( quella che si pensava essere una pista non asfaltata ma che si rivelò essere un lunghissimo rettilineo nero in mezzo al deserto) immediatamente dopo aver segnalato a Bruno il problema con le cinghie che sostenevano la tanichetta della riserva carburante e immediatamente dopo essere ripartiti, ci fu il mio primo gravissimo errore di valutazione.

Sali era davanti a me , siamo in pieno rettilineo asfaltato (immaginatevi una lunghissima e rettilinea striscia nera in pieno deserto con una visibilità chilometrica). Si riparte: prima , seconda, terza e forse anche quarta, velocità quindi piuttosto sostenuta (almeno 100Kmh) davanti a noi si intravede in lontananza una striscia di sabbia che attraversa la strada, sembrava essere sabbia depositata dal vento , intravvedo un segnale stradale di pericolo che ne segnala la presenza ma Sali passa in scioltezza e io non mi preoccupo più di tanto, ci entro in piena velocità e in quel momento, quella maledetta striscia di sabbia si trasforma in un incubo, è infatti molto più profonda di quanto avessi immaginato , è un deposito di sabbia profondo e lungo almeno 20 metri, la moto incomincia a sbacchettare da paura , il tutto dura meno di un secondo , il manubrio comincia a muoversi da sinistra a destra con una forza tale che è impossibile da gestire, la GS mi cade sul fianco sinistro e una volta a terra, comincia a roteare di 180°, il piede mi finisce sotto la moto fra il cavalletto e i terreno sabbioso , la rotazione pareva non finisse mai , sento gli stivali che faticano a contenere la torsione, sento il rumore dei legamenti della caviglia sinistra che cominciano a rompersi, non sento altri rumori che questi perché la sabbia attenua tutto come la neve, la rotazione finalmente si interrompe , la moto si ferma, ma il dolore è allucinante sento le mie urla all’interno del casco , la moto sopra di me a quel punto è impossibile da spostare , il piede è rimasto sotto la moto in una posizione innaturale e non riuscivo a muoverlo neanche di un millimetro per il peso mastodontico della mia ADV.

In un attimo si sono materializzati una moltitudine di mezzi e persone che mi hanno immediatamente aiutato a rialzarmi, Sali si accorge di non avermi più dietro e lo vedo che torna con aria spaventatissima, mi rialzo , sono tutto intero, riesco a mettere il piede a terra e addirittura a camminare , la moto con grande stupore di tutti non ha neanche un graffio, mi vogliono portare all’ospedale ma ho fatto un rapido check sul piede senza togliermi lo stivale e capisco che posso riprendere il viaggio anche se un po’ dolorante , forse l’adrenalina o forse la voglia di portare a termine il Raid preparato con tanta cura e dedizione mi fanno decidere di stringere i denti e andare avanti .

Lezione numero uno: Stivali Gaerne G-Midland fantastici mi hanno salvato il piede.

Lezione numero due: Se vedete qualcosa di strano sulla strada prima frenate e poi accelerate.

Lezione numero tre: perché Sali è passato e io no ? credo che le ruote da 21 hanno fatto la differenza ( io avevo le 19 )

Il seguito del viaggio per me è stato altalenante, per i primi due giorni ho deciso di evitare l’off-road , dal terzo giorno in avanti ho proseguito con Sali come da roadmap ma a quel punto avevo una sola gamba al 100% e le cadute sono state frequenti ma sempre controllate e morbide , oggi , dopo diversi controlli, la caviglia non è ancora al 100% , in seguito mi sarà diagnosticata la rottura dei legamenti.

Se mi chiedete se o rifarei, la risposta è si senz’altro ma con qualche accortezza in più, inoltre con Sali andrei anche in capo al mondo !

Ciao a tutti e buon viaggio
Danilo63 non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 22-08-2017, 23:49   #42
Sali
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Grande Danilo!

Sono stato un po' lontano dal forum e non avevo letto questo post... ma anche questo fa parte dei giri in compagnia.
E' capitato in Marocco, ma poteva capitare ovunque.
Danilo ha comunque dimostrato grande resisitenza e non ha rinunciato al tour. Anzi! è ripartito alla grande!
Non sapevamo ancora che i legamenti fosseri rotti, ma il gonfiore e il colore della caviglia la mattina dopo non erano molto belli...

ora che sono rientrato, a breve, proseguirò il racconto!
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Vecchio 23-08-2017, 15:43   #43
bias
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Mi raccomando, perché l'anno prossimo ci dovrei andare anche io e voglio leggere del vostro viaggio!


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Vecchio 24-08-2017, 11:16   #44
Sali
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16 Maggio 2017 – Merzouga - Zagora
Link al percorso: http://tinyurl.com/km9y326


Non contenti delle visioni serali delle dune, sveglia alle 05:30 per vedere l’alba! Inizio a fare qualche foto dal terrazzo che sovrasta il Riad. Il panorama con i primi colori dell’aurora è magnifico! La mia poca esperienza fotografica non permette di catturarne tutte le sfumature, ma vi assicuro che la levataccia viene pienamente ricompensata.





Scorgo nel terrazzo inferiore Danilo con la gamba sollevata sulla sedia. La caviglia fa male e anche l’aspetto non promette bene. Fortunatamente avevamo Voltaren, bende, e antidolorifici per cercare di tamponare la situazione in attesa di sviluppi.
Facciamo colazione e poi la tentazione di pestare la sabbia delle dune al fresco del mattino è troppo forte…




Mentre Danilo “ricompone” il piede all’interno dello stivale, faccio un veloce salto nel centro di Merzouga. Niente di particolare. Solo il rimpianto di non scendere più a sud quando ho visto l’incrocio per Taouz
vabbè, come dice Igor: “Non puoi vedere tutto in un solo viaggio! Lascia qualcosa, così avrai la scusa per tornare”. E credetemi, di cose da vedere ce ne sono parecchie!

Attraversiamo Rissani che è un cantiere a cielo aperto.
La tappa di oggi prevede strada normale fino a Tazzarine e poi avremmo dovuto cercare una pista verso Est prima di Ikul.

La strada è lunga e noiosa e inizia a fare caldo. E mi si rompe anche il supporto della GoPro che inizia a penzolare tristemente.
A Alnif breve sosta per un te ristoratore e per fare riposare le ossa. Ne approfitto per riparare il supporto della GoPro con il nastro americano che non può mai mancare!

Da bambino, in Valtellina, i motocarri erano una parte importante del trasporto merci (e non solo). Ora sono praticamente spariti. Rivederli qui in versione “moderna” suscita ricordi ormai sepolti…


Arrivati a Tazzarine facciamo benzina, tento di prelevare col bancomat (mai riuscito…) e chiediamo un po’ di informazioni sulla pista.
Superato il paese, ecco la pista che parte alla nostra sinistra!

Ci fermiamo per un consulto veloce e partiamo lungo il tracciato appena visibile. Si salta un po’ e dopo pochi metri Danilo si ferma. Il dolore alla caviglia si risveglia ad ogni sussulto. Torniamo sulla strada e scendiamo lungo la più tranquilla N12 fino alla periferia di Zagora. La condizione della gomma posteriore non è rosea, e fare tutto questo asfalto mangia-gomme non è l’ideale.

50 chilometri prima della nostra meta, vedo un pistone che fiancheggia a sinistra la strada asfaltata. E’ molto larga e dritta come una pista da atterraggio.
Non resisto! Mi ci fiondo e inizio a mangiare polvere! Credo segua il percorso della vecchia Parigi-Dakar.
Si vibra che è una gioia e gli avvallamenti fanno godere le sospensioni. Ho fatto delle riprese con la GoPro fissata sul faro, ma sono inguardabili!

Ma come tutte le cose belle, dura poco…

Arrivo alla periferia di Zagora alle 14:30 e un ragazzino in motorino si affianca e mi dice che il mio amico mi aspetta in un bar in centro… è incredibile come le persone del posto siano attente a tutti i movimenti che possano rappresentare per loro una opportunità.

Proseguo verso il centro e effettivamente trovo Danilo al bar sulla rotonda. Rapida ricerca sul web e troviamo lo Chez Ali con una bella piscina per togliermi di dosso la polvere.


E’ praticamente di fronte alla più grande officina per moto che ho visto in Marocco.
Un ragazzino che lavora li come meccanico si avvicina e mi dice in perfetto italiano “lavo e ingrasso catena 20 dirham”.
Rimando però a dopo. Ora dobbiamo scaricare.
Il caldo si fa sentire, eccome! In camera c’è il condizionatore, ma non amo troppo gli spazi chiusi.

Mi butto in piscina, ma dopo una mezzoretta sono già cotto.
Ne approfitto per fare ingrassare la catena, e su insistenza del ragazzino, le faccio fare anche una bella doccia rinfrescante.




Ci sarebbe da aprire un discorso sui costi, mance, regalie, etc. etc.
Quelli che per noi sono pochi spiccioli, qui valgono sicuramente di più.
E’ il mio primo viaggio in Africa in moto e non vorrei arrivare a semplici conclusioni, ma non mi piace fare la carità.
Preferisco spendere qualche soldo in più per un servizio o per un oggetto. Anche se non necessario.

Comunque ora la moto è perfettamente lavata e ingrassata!
Sotto la tenda nel giardino dell’albergo incontro un francese. Ha noleggiato una moto e sta facendo in solitaria questa zona del Marocco. Sembra conoscere molto bene questi territori e ci dilunghiamo su posti da vedere e sulle caratteristiche di un paio di GPS.

La caviglia di Danilo è sempre più beduina: bluastra! Cerco di convincerlo ad andare da un medico, ma dice che sta migliorando.
Cena e due chiacchiere con i francesi. L’albergo ha un garage dove mettere le moto per la notte.
La tappa di domani prevede di attraversare la zona del Jbel Saghro. Decidiamo di viaggiare assieme fino a Nkob e poi separarci.
Io lungo la pista, Danilo lungo la strada: appuntamento a Tinghir!
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Ultima modifica di Sali; 24-08-2017 a 11:22
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Vecchio 05-09-2017, 12:44   #45
Panda
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Vecchio 11-09-2017, 13:44   #46
omaqua
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Forza Sali!! riprendi in mano la penna! anzi, la tastiera! poi arrivano tante tante domandine
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Vecchio 11-09-2017, 23:28   #47
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Ecco... finalmente sono riuscito a leggerlo tutto insieme!!

Bravi!! Bella esperienza e sicuramente bei ricordi...

Unico consiglio che do a Danilo è quello di non sottovalutare mai i traumi... anche se sembra tutto in ordine a parte il dolore...

😉


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...ma ho promesse da mantenere e miglia da percorrere, prima di dormire...
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Vecchio 12-09-2017, 09:25   #48
Danilo63
Sono un C1 speriamo che mi passi!
 
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Parole sante ....

rimarrà un ferita di "guerra" almeno mi farà ricordare i bei momenti del raid in Marocco
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Vecchio 12-09-2017, 15:45   #49
Dave
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scusate...e per telefonare o usare il traffico dati come avete fatto?
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Vecchio 12-09-2017, 15:47   #50
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se non sbaglio...hanno preso SIM locale.....
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