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Originariamente inviata da mototour
Mah, io pensavo che risalisse all'86 ma forse mi sbaglio.
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Mi sa che hai ragione
Tutto inizio' sulla sabbia, nel lontano 1986, anno in cui Neveu e Lalay
accompagnarono sul podio di Dakar le loro Honda NXR 750 che, al suo
esordio nella gara africana, fece un bel en plein (prima e seconda
posizione), per replicare l'anno successivo con Neveu e Orioli.
Quest'ultimo vincerà poi nel 1988, mentre nel 1989, ultimo anno di
partecipazione Honda ufficiale, vinse Lalay. Un bel poker.
La NXR 750 cc monta un motore 780 cc (83 x 72 mm), monoalbero camme in
testa, 4 valvole per cilindro, angolo 50 gradi tra le bancate,
raffreddato ad acqua. Circa 160 kg di peso, un bel risultato per quei
tempi.
Nello stesso anno del primo successo della NXR nella Parigi-Dakar, Honda
presenta la Transalp, che monta il motore della stessa famiglia di
quelli montati sulla VT500E e sulla Revere. La prima serie dell'Africa
Twin, presentata nel 1987, monta lo stesso motore leggermente
rivisitato: 647 cc (79x66 mm), angolo 52 gradi tra le bancate, tre
valvole per cilindro.
Nel 1990 il primo grande cambiamento (RD04): il bicilindrico a V (sempre
52 gradi, rimarra' una costante) viene portato a 750 cc (81 x72 cc), 60
CV, le valvole per cilindro diventano quattro. Questo motore rimarra'
praticamente immutato fino al 2002, anno di uscita di produzione
dell'Africa Twin, le modifiche negli anni riguarderanno soprattutto la
ciclistica ed il telaio (RD07, RD07a).
La XLV750R, prodotta dal 1983 al 1986, e' stata forse l'antesignana sia
della NXR e delle altre enduro a venire, mantenendo lo spirito
dell'enduro duro e puro (parafanfghi alti, ecc.). Il motore era un 750
cc, bicilindrico a V 45 gradi, con lubrificazione a carter secco, il
singolo albero a camme in testa (OHC) mi fa pensare ad una distribuzione
a due valvole per cilindro.
Non ha avuto un gran successo (telaiaccio, sospensioni e gommatura
risicata non le conferivano molto appeal), pero' ha avuto l'onore di
iniziare in Honda il filone delle enduro dakariane prima e stradali poi,
che hanno avuto tanto successo fino ai nostri giorni