Al di là di tutte le conclusioni cui siamo giunti, credo che per affrontare una qualsiasi curva non ci vogliano chissà quali basi.
Secondo me viene istintivo piegare a seconda del raggio della curva stessa.
La velocità con cui viene affrontata varierà poi l'angolo di inclinazione.
Lasciamo stare le tipologie di "seduta spostata" dei piloti in pista, credo che si parli di guida su strada, ad andature normali. Dipende anche dal modello posseduto (stradali, sportive o enduro hanno caratteristiche comportamentali diverse).
Chi parla è motociclista da oltre trent'anni. Raramente mi sono trovato in difficoltà... seppure qualche volta ho "stretto" il c... per il semplicissimo motivo che ero distratto, non avevo previsto (cosa importantissima) la situazione della strada.
Vedete, percorrendo un tratto misto veloce (intendo con visibilità) non ci sono problemi di valutazione, adegui la velocità e raramente sbagli o ti trovi in difficoltà.
I problemi possono subentrare sulle strade di montagna dove il susseguirsi di curve di svariato raggio può mettere in difficoltà chi non è espertissimo...
L'unico suggerimento è quello di moderare la velocità, riducendo drasticamente l'entrata in curva ed a quel punto, con tutta sicurezza, accelerare in uscita.
Si può correggere uno svarione... frenando con il posteriore, spingendo il manubrio con decisione all'interno della curva, ma non sono manovre di facile esecuzione... e se non eseguite con perizia si rischia il peggio.
Concludo sostenendo che l'
esperienza ed i km macinati sono l'unica soluzione per avere una guida rilassata e sicura, senza scordare mai di usare gli occhi ed il cervello...