Segnalo questo:
Andare in moto in sicurezzaLa guida del RoSPA (Royal Society for the Prevention of Accidents)
Molte persone utilizzano la moto per svolgere attività connesse al lavoro. Purtroppo, pur trattandosi di un comodo mezzo di trasporto, ha anche dei notevoli rischi. I datori di lavoro hanno obblighi legali di controllare la sicurezza del personale che utilizza motoveicoli nelle ore di lavoro. Ci sono tuttavia motivi importanti, dal punto di vista economico e morale, per tutelare la salute dei propri impiegati anche quando utilizzano la moto per svago o per commissioni personali.
L'infortunio di un lavoratore, specialmente se inserito in una squadra di lavoro, ha solitamente un effetto negativo notevole sul morale dei dipendenti. I costi di un infortunio, indipendentemente dal fatto che l'incidente sia accaduto durante l'orario di lavoro o meno, sono comunque rilevanti. Il posto di lavoro è quindi un ambiente ideale in cui consigliare di adottare stili di vita più sicuri e più sani in modo da estendere la pratica professionale alla sicurezza anche quando non si è a lavoro.
Simili suggerimenti possono essere una risorsa pratica per aiutare i lavoratori a tutelare la propria salute anche promuovendo iniziative per la sicurezza in moto.
RoSPA (Royal Society for the Prevention of Accidents) ha realizzato una guida che offre ai lavoratori ed ai datori di lavoro la possibilità di utilizzare le ore lavorative per tutelare la salute delle persone nell'arco di tutta la giornata. La pubblicazione contiene i suggerimenti di esperti di settore, inchieste e dimostrazioni, link utili, etc.. >>
Safer Motorcycling Through Work Fonte: Rospa
31 agosto 2007 (
http://www.sicurweb.it/professional/...io.asp?id=6852)
Nella guida della Rospa (
http://www.rospa.com/roadsafety/info...rough_work.pdf) link e bibliografia, come:
The Government’s Motorcycling Strategy
www.dft.gov.uk
(Click on ‘Roads and Vehicles’, then ‘Vehicles’, then ‘Motorcycling’ and then ‘The Government’s Motorcycling Strategy)
Così, tanto per toccare con mano l'abisso che sembra separarci, con la nostra inerzia o improvvisazione.