Guidare una moto richiede abilità, tecnica e anche un po' di forza fisica. Un insieme di capacità che carica sulle spalle del motociclista gran parte della responsabilità di eventuali manovre errate e quindi di cadute. Nella ricerca condotta dalla Royal Society for the Prevention of Accidents (RoSPA) emerge con chiarezza che sono proprio le scarse capacità di guida del pilota a causare gli incidenti. Si potrebbe riassumere dicendo che l'inesperienza se sottovalutata è la prima fonte sinistri.
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1 - La classifica infatti mette al primo posto le cadute in curva soprattutto fuori dai centri urbani. La maggior parte dei motociclisti ha un'esperienza di guida maturata per lo più nei centri urbani e non sa come rapportarsi alle curve che in montagna possono essere cieche e spesso hanno raggi variabili.
2 - Secondo posto per gli incidenti agli incroci. E' importante infatti per chi è in moto cercare di capire se gli automobilisti si sono accorti della nostra presenza e quindi ci daranno la precedenza. La sagoma di una moto, magari semicoperta da altri veicoli, a volte non viene registrata. Anche in questo caso con un po' di esperienza si impara a leggere i movimenti delle auto e a prevenire le altrui distrazioni.
3 - Seguono gli incidenti durante un sorpasso. Va ricordato che sorpassare un veicolo richiede la giusta interpretazione delle distanze, dei tempi di accelerazione e degli spazi di rientro. Tutto questo va coordinato e valutato in una manciata di secondi. Spesso però basterebbe seguire il CdS per non trovarsi in situazioni pericolose.
4 - Fuori da podio ma stretissimamente collegati all'inesperienza sono gli incidenti causati dall'eccessiva velocità in rapporto alla situazione. Non fa eccezione gli incidenti in area urbana causati dalla velocità inappropriata al traffico. Quando si è in coda la tentazione di sfrecciare tra le file di automobili imbottigliate è forte, ma può essere fatale. Una portiera che si apre, un pedone che attraversa, una buca nascosta.
5 - E proprio le condizioni del manto stradale ci portano al quinto posto in classifica. La perdita di controllo, questa volta non è legata alla guida del pilota. Se le condizioni meteo o dell'asfalto rendono scivoloso il manto stradale l'unica cosa che un buon motociclista può fare è giocare d'anticipo. Se l'asfalto è bagnato ha colori disomogenei o è coperto di macchie di fango o brecciolino l'unica soluzione è chiudere un po' il gas.
Andare in moto è una grande passione che porta in seno anche qualche pericolo, ma con le dovute attenzioni e usando più il cervello che la manetta si possono superare indenni molte situazioni potenzialmente pericolose.
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