Antonio Franchini, Il vecchio lottatore e altri racconti postemingueiani, Enne Enne 2020
Come da titolo: racconti postemingueiani.
Tutti belli, alcuni molto belli e uno - quello che dà il titolo alla raccolta - un capolavoro, a mio parere (consigliato a chi ama le arti marziali e si rende conto di non star ringiovanendo).
Una prosa avvincente, una cura lessicale notevole, una grande precisione ma niente affatto fine a se stessa, e che non va a scapito della scorrevolezza.
Divertente, commovente, fa riflettere (quel che cerco nei libri
).
"Benché nessuno dei due sia stato ideologico, la loro appartenenza generazionale ai Settanta è indiscutibile, e questo anche se gli anni vissuti più a pieno, per entrambi, furono quelli del decennio successivo.
Quando diventi uomo in un'epoca troppo diversa da quella in cui sei stato ragazzo ti sentirai sempre leggermente fuori posto.
Credo che nessuno di loro due considerasse gli anni Settanta un grande decennio, ma erano uomini fedeli.
Si può essere fedeli in molti modi, non tutti encomiabili, si può essere infedeli in molti modi, non tutti disprezzabili, ma a conti fatti è preferibile avere a che fare con i primi piuttosto che con i secondi, in particolare quando si è fedeli non per debolezza, per ostinazione, per ripicca, ma per decenza e per sospetto istintivo verso la spregiudicatezza, quando questa assomiglia un po' troppo alla stronzaggine.
I fedeli possono anche adattarsi a un mondo che cambia, ma almeno avranno il buongusto di non diventarne i portavoce."
(da "Grande fiume dai due cuori")
Buona lettura.