Brevemente le mie considerazioni dopo 1.000 km percorsi in tre giorni in sella alla nuova Multistrada 1200 DVT, in declinazione S. Cercherò nel contempo un parallelismo con la mia ex KTM 1190 ADV.
La considerazione preliminare, riguarda la solare evidenza del DNA motociclistico.
Chiunque abbia guidato una KTM, anche nella declinazione pistaiola RC8, non può fare a meno di notare la un cordone ombelicale “fuoristradistico” che traspare dall’incedere. Tutte le KTM hanno infatti quella reattività, e quel “non so che “ di teppistico, che solo un DNA OFF può offrire.
Al contrario la Multi trasuda asfalto. Laddove il 1190 ADV è agile ed immediato, la bolognese ha un anteriore che incide la strada. Te ne accorgi soprattutto percorrendo curve “veloci” in discesa.
La Multi offre una postura comoda, ben centrata, ma (anche qui) figlia della strada, più che non della terra. Manubrio largo, più del KTM, ed una seduta quasi motard.
Veniamo al Desmo di nuova generazione. Dividerei il suo comportamento in due distinte fasi.
Dal minimo fino a 5.000 giri, il motore è di una linearità e di una dolcezza disarmante. Incredibile il lavoro svolto dal variatore di fase. Sembra un … quattro cilindri. Decisamente più fluido dell’unità che equipaggia il 1190 ADV.
Il rovescio della medaglia, a sensazione , è una spinta non certo travolgente. Intendiamoci, non manca niente, siamo sui livelli del KTM 1190, ma un bicilindrico 1200 CC potrebbe avere altro incedere.
Passati i 5.000 , il motore esprime prepotentemente tutta la sua verve, allungando con un piglio da propulsore pistaiolo. Decisamente superbo.
In soldoni, e sempre a sensazione, “ ne ha di più “ del pur dotato KTM. Parecchio di più direi…
Nell’uso prevalente, il nuovo Testastretta è un motore eccezionale. Ha una forza travolgente, e regala divertimento a palate. Se tuttavia fosse il caso di immolare 10 CV di punta massima, per avere una spinta ( ancora ) superiore in basso, è una argomento che non è una bestemmia dibattere.
Completa un quadro da applausi un cambio quasi perfetto ( più veloce dell’unità KTM ) , suppur un po’ duro in inserimento degli ultimi due rapporti, ed una frizione che stacca in modo impeccabile, anche se afflitta dalla necessità di un certo sforzo sulla leva.
Altro plus fantastico sono le sospensioni semi attive. Avevo una certa apprensione avendole provate nella declinazione Aprilia , dove agivano con un minimo, seppur percepibile ritardo. Sul Ducati sono fantastiche. Cambiano logica di funzionamento a seconda del settaggio “ riding mode”, ma si aggiustano all’istante. Magiche.
Chi è abituato al 1190 ( come il sottoscritto ) si deve ritarare pensando al comportamento della moto. La Multi è meno immediata, ma più rigorosa. Infonde una maggior sicurezza sull’avantreno, soprattutto in velocità, ed in piega spinta. Ottimi gli pneumatici di primo equipaggiamento. Mi domando come si comporterebbe tanto ben di dio di moto, equipaggiata con le coperture del Panigale.
La frenata del Ducati, è semplicemente il meglio che abbia mai provato su due ruote. Solo la Panamera Turbo dotata di carboceramici si arresta meglio…… Nessuna moto di categoria assimilabile, le si può anche lontanamente avvicinare. Potente, modulabile, incredibile! Per converso il posteriore serve a poco / nulla, da tanto blando è il suo intervento.
L’elettronica è veramente eccelsa. Ci vuol tempo per cucirsela addosso, ma regala infinite possibilità. Faccio finta di essere un collaudatore bravo, e provo a far la punta agli spilli….
Sul KTM 1190 preferivo il settaggio intermedio, che per converso presupponeva una leggera invadenza del TC in piega spinta, o in accelerazione full gas. Settando la moto su SPORT, il KTM era più intonato alle mie esigenze in termini di TC, ma un po’ troppo brusco al richiamo del gas.
Sulla Ducati, dopo una serie di “ tentativi “ , trovi la quadratura perfetta. Fermo restando, che per indole personale, preferisco una certa invadenza dell’elettronica, piuttosto che correre il rischio di volare in terra per aver fatto il fenomeno.
Il display poi, è l’ultima di tante chicche. Fa sembrare preistoria il resto.
Difetti ? Pochi e per lo più dovuti a precise scelte progettuali.
I bassi del testastretta non sono esaltanti. Ripeto, non manca niente, ma non accontentano chi è alla ricerca di una risposta travolgente nei primi 4.000 giri.
Un GS LC, o una CrossTourer hanno un tiro che sicuramente aiuta ad uscire dal classico tornante di montagna percorso in coppia, che alla Ducati difetta. Nessuno dei due ha tuttavia neppure lontanamente l’allungo della Multistrada. Scelte progettuali quindi….
La protezione aerodinamica è solo discreta. Le spalle restano esposte.
La frizione stanca nell’uso cittadino, per lo sforzo richiesto sulla leva.
Le infinite funzioni che si possono attivare , non sono esattamente facili da assimilare. Avrei preferito una divisione tra funzioni base immediatamente consultabili, e declinazioni specifiche, “trastullabili” tramite il menu.
I pulsanti retro illuminati saranno pure belli, ma fanno molto automobile……
Insomma, meglio il KTM 1190 o la Multi 1200 DVT ?
Per chi come il sottoscritto si muove solo su strada, la Ducati è nel complesso una moto migliore. Fa sembrare la KTM una moto ancora da rifinire …. Fa eccezione l’uso in montagna. Vista la stagione non ho provato la bolognese sui passi alpini, ma ad “ occhio “ credo che la 1190 ADV possa essere più indicata per valicare lo Stelvio. Aspetto di provare il KTM 1290, che sarà sicuramente evoluto rispetto alla mia ex.
Chi cerca la moto polivalente , con possibilità di escursioni in OFF, troverà in KTM una alleata più fedele. La Multistrada è una Panigale civilizzata. Avrà pure il pulsante che setta il riding mode in OFF, ma pare più un gadget che una modalità effettivamente utilizzabile.
Per i cultori del genere, confermo che il desmo non scalda…..
Mi rimane un dubbio…. Sarà affidabile ?
Dpelago Ducati MTS 1200 DVT