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Vecchio 09-11-2017, 20:38   #43
Antonio Tempora
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11/08 Shiraz – Sosta e Visita

Risveglio nella nostra bella stanza dove sul frigo bar abbiamo bollitore, tazze e bustine di the e caffè solubile.
Preparo il nostro caffè e mangiamo un po’ dei pochi biscotti friabili regalati da Ali rimasti intatti, gli mando una foto e risponde tutto contento.



Scendiamo a fare una seconda colazione nella sala ristorante dove trovo un avviso, in Farsi ed Inglese, presente su ogni tavolo, che mette in guardia contro l’eccessivo uso di sale e zucchero, di cibi ipercalorici, di una vita troppo sedentaria per evitare malattie cardiovascolari e diabete.





Capisco che anche qui in Iran, alla faccia del regime teocratico, il “junk food” di tipo Americano ha cominciato a fare danno.
Pizza, patatine fritte, hamburgers e bibite gasate sono diventate di moda tra i giovani e non solo con tutti i danni che ne conseguono primo fra tutti un’evidente sovrappeso tra i bambini.
Usciamo in visita a piedi attraversando di nuovo la Shoada Square con la sua fortezza fermandoci a fotografare le sue mura con la sua “torre pendente”.









Cominciamo la nostra visita odierna con il Pars Museum molto ricco di reperti circondato da un bel giardino e con uno splendido soffitto a “stalattiti”.



















Shiraz è famosa per i suoi giardini perciò usciti prendiamo un taxi e ci facciamo portare al Bargh-e-Eram famoso per il suo roseto ed i cipressi centenari.



Passeggiamo volentieri tra rose e fiori circondati da famiglie in visita che consumano la loro merenda sdraiati sulle coperte stese sui curatissimi prati all’ombra degli alberi.





















Entriamo a rinfrescarci in un bar con giardino interno ed incuriositi da quello che sorseggiano quasi tutti ordiniamo anche noi una specie di granita al succo di frutta che sa un po’ di ciliegia e melograno, buona ma per me che non metto zucchero nelle bevande un po’ troppo “smielata”.







In compenso quando vado a pagare scopro che i due bicchieri di granita saranno la consumazione più cara dell’Iran: 200.000 Rial, circa €5,00.
Non è la cifra in sé ma la sproporzione con quanto avevamo pagato in precedenza in altri luoghi, molto più “eleganti”, per due the serviti al tavolo, meno della metà.
Soddisfatti della visita torniamo con un altro taxi nel nostro albergo dove, consci del fatto che stasera ceneremo abbondantemente, consumiamo in camera un pasto frugale a base di frutta secca e bibite dal frigo bar.
Riposiamo fino al tramonto poi ci facciamo chiamare un taxi che ci porta al Mausoleo di Afez, forse il poeta più amato in Iran.
Su suggerimento della LP abbiamo aspettato che scendesse la cena per visitarlo godendo della sua illuminazione multicolore.
Davanti al botteghino c’è una lunghissima fila che noi osserviamo scrupolosamente fino a quando veniamo avvicinati da un signore che con fare gentile ci offre, in regalo, come conferma in Inglese un altro signore anche lui in fila, i suoi due biglietti.
Lo ringraziamo commossi e ci facciamo anche una foto insieme.



Ci rechiamo all’ingresso e quando mostro i biglietti ci guardano stupefatti: sono due biglietti a prezzo ridotto per i locali, spiego l’accaduto e si preoccupano di sapere se abbiamo pagato per averli.
Sono preoccupati del fatto che potevamo essere stati soggetti a una piccola truffa, invece non è stato così, il gentile signore sicuramente non sapeva che i turisti stranieri pagano di più (!).
Pago i due biglietti per intero con l’unico vantaggio di aver saltato la fila ed entriamo in visita.
Il mausoleo è circondato da un bel giardino, illuminato e con musica tradizionale di sottofondo.
C’è una folla composta di famiglie che si recano in pellegrinaggio al gazebo sotto il quale in una bara di alabastro giace il poeta Afez, poi sciamano nel giardino socializzando e facendo “picnic” sui prati godendo del fresco serale dopo una torrida giornata.











Finita la visita con un altro taxi ci facciamo portare al Kateh Mas Restaurant.
L’ ingresso non è molto attraente situato com’è in una strada buia, ma scesa la scala ci si trova nell’ampio ambiente, sotto il livello strada, di una casa tradizionale con persino un pozzo al centro e l’immancabile forno dove viene sfornato il tipico pane Iraniano.







Camerieri con vestiti tradizionali tra cui spicca una “odalisca”





Complessino che suona musica tradizionale, cibo buono specie le mie costolette di agnello.
Finito di mangiare e pagato il conto, dopo che Lilli si sottopone con piacere alla ennesima richiesta di selfie, torniamo a piedi al nostro albergo lungo le strade illuminate seguendo le indicazioni di Google Maps che danno il nostro albergo a soli 15 minuti di distanza.



Superiamo ai lati della fortezza di Shoada Square una famiglia intenta a cenare al fresco della sera che ci saluta e ci invita ad unirci a noi.



Ringraziamo con un sorriso ma preferiamo tornare al nostro albergo dove mi faccio portare nella terrazza all’aperto il mio caffè lungo serale che sorseggio fumando il mio sigarino prima di rientrare in camera e concludere questa giornata di visita con una piacevole dormita.
Domani partiamo direzione Esfahan la città “Metà del Mondo”.
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Antonio Tempora
"Ama il tuo sogno ogni inferiore amore disprezzando" - Ezra Pound
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