Discussione: Itinerari by QdE
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Vecchio 25-08-2010, 17:53   #23
fede74
Sono un C1 speriamo che mi passi!
 
Registrato dal: 13 May 2010
ubicazione: Roma
Cool Giro del Parco Nazionale Abruzzo e Velino-Sirente: Arischia, Passo Capannelle, Tione

Regione: Abruzzo
Tipologia: Montagna, alcune strade bianche
Periodo: Giugno-Novembre
km: 380
Durata: 6 ore


Giro del Parco Nazionale Abruzzo e Velino-Sirente: Arischia, Passo Capannelle, Tione, Rocca di Mezzo, Secinaro, Forca Caruso

Come spesso accade lungo questo giro ci sono alcune discontinuità dovute al modo con cui sono fatte le mappe: i produttori inseriscono ad arte dei piccoli tagli di poche decine di metri per impedire ai navigatori satellitari, specie quelli meno evoluti, di chiuedere percorsi che conducano lungo strade bianche. E' un bieco trucco necessario a impedire che un povero caravan venga indirizzato lungo una carrareccia sgangherata per andare da una valle all'altra, ma rende la vita difficile a chi come noi apperezza le stradine bianche o secondarie.
Per ovviare ho diviso in più parti l'itinerario.

parte 1

Il giro parte dal casello Aquila Ovest e sale verso il passo delle Capannelle (1300m) passando per meravigliosi tornanti annegati in un bosco lussureggiante. Il verde della macchia fa contrasto col bianco splendente delle doline calcaree. Al passo, dove è possibile fare una deviazione verso il lago di Campotosto, si prende a destra e si costeggia la dorsale della catena del Gran Sasso per quasi tutta la sua lunghezza.
Si passa sotto il monte San Franco, dove si può interrompere il ritmo indiavolato delle curve e fare una deviazione sulla carrareccia che porta ad Acqua di San Franco e all'eremo, dove il 5 giugno si compie un pellegrinaggio per la festa del santo. Attenzione: questo tratto passa sotto una cresta pericolate ed è teoricamente chiuso dai tempi del terrmoto. La gente passa benissimo, ma occhio ai sassi sulla carreggiata e prudenza sotto la cresta.
Si passa per Fonte Cerreto, base della funivia, e si intraprende un'altra serie di spettacolari tornanti per salire alla piana di Campo Imperatore. Oltre all'asfalto perfetto e alla carreggiata larga, si ha il vantaggio di muoversi in quota: l'assenza di alberi fa sì che spesso si possano vedere le tre curve successive, pianificando le traiettorie in piena sicurezza. Si arriva al bivio per Campo Imperatore, dove è possibile fare una piccola e gustosa variante per raggiungere la vera e propria località di Campo Imperatore (con l'arrivo della funivia e l'albergo).
L'itinerario procede in direzione del celebre Vado di Sole e l' "arrosticinaro", sotto al Monte Prena, dove d'estate si accampano legioni di motociclisti. Prima di arrivare agli arrosticini, però, si prende a destra ad un bivio poco visibile per Santo Stefano di Sessano.

parte 2 pagliare di tione rocca di mezzo secinaro

La strada si fa molto stretta e un po' sporca, ed è contornata da un gran numero di varianti in terra battuta che scendono comunque a Santo Stefano o a Calascio. Arrivati a Santo Stefano si prende a sinistra per Barisciano, Ripa, Fontecchio. La zona era povera già prima del terremoto, collinare e senza grandi attrattive. L'antropizzazione è limitata e molto rurale.

Fontecchio e Tione degli abruzzzi sorgono alla base di un ripido costone, oltre il quale si trovano i pascoli alti e i villaggi abbandonati di Pagliare di Tione, di Fontecchio e di Fagnano. Fontecchio è collegata ai propri pascoli con una mulattiera, mentre la strada che sale da Tione è stata asfalatata, con una terribile pendenza che si avvicina al 30%.
Per arrivare ai pascoli, dopo Tione si prende una interpoderale che scende sul ristretto fondovalle, attraversa la ferrovia ed arriva a Tione costeggiando il costone. Dal paese parte la "rampa". Dopo la salita la strada diventa bianca (e bellissima!) e percorre tutto il territorio selvaggio dei pascoli. Ai bivi tenere la destra altrimenti si scende verso Secinaro Potete sfidare i tafani e fermarvi a visitare Pagliare di Fagnano, che nonstante l'isolamento, il lungo abbandano e la cronica carenza d'acqua ha metà delle case ristrutturate da privati. In generale la strada è pianeggiante e ben tenuta, ma verso la fine ci sono alcune rampe un po' rovinate che richiedono un minimo di decisione. Con l'asciutto le abbiamo fatte anche con il K100 e col bagnato rimangono fattibili dai 1200GS con ruote stradali.
Si torna alla civiltà sbucando nell'Altipiano delle Rocche all'altezza di Terranera, si continua per Rocca di Mezzo e dopo il paese si imbocca la statale per Secinaro, un tratto poco trafficato di asfalto perfetto e curve ben calibrate che scende deciso passando sotto agli spettacolari pinnacoli del Monte Sirente. La strada costeggia dei pratoni meravigliosi e selvaggi con alcune piazzole di sosta fornite di tavoli e caminetti: se non vi siete saziati di arrosticini sul Gran Sasso può essere un ottimo punto per mangiare i propri panini.
A questo punto è possibile seguire le strade principali passando per Secinaro, Castelvecchio Subequo, Castel di Ieri, piccola variante verso Goriano Sicoli per poi passare sotto le imponenti pale eoliche di Forza Caruso lungo la Tiburtina, per scendere nella valle di Avezzano a Collamele. La parte più bella è quella da Goriano a Forca Caruso, con panorami mozzafiato e vagamente inquietanti sotto le solenni pale eoliche.
L'itinerario che suggerisco prende invece una variante per strade bianche e secondarie prima di Secinaro e si snoda per le pendici basse del Sirente: è l'unica parte non collaudata da me personalmente, quindi attenzione. Le stradine passano nella zona del parco Eolico quindi è possibile che siano vietate.

parte 3 carrarecce sotto al Sirente e Tiburtina fino a Celano
Si chiude il giro per stradine immentendosi sulla Tiburtina e scendendo a Collarmele. Si continua verso Avezzano e si può far pausa al distributore Esso subito dopo il casello di Celano, dove decidere se riprendere la A24.

parte 4 -tiburtina valeria da Celano a Mandela - opzionale
Se si vuole tornare a Roma col minimo di autostrada la tiburtina valeria è sempre una buona alternativa, anche se io la sconsiglio di domenica pomeriggio: troppo trafficata. Ritrovo alla stazione di Mandela Scalo per poi prendere la A24.
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Fede74
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