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Vecchio 21-12-2019, 17:33   #17
Antonio Tempora
Mukkista
 
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10/07
Mardin-Gobekli Tepe-Sanliurfa-Hilton Garden Inn Sanliurfa
Km.250 Tempo Totale H3.45 Quota Massima 902



Pago il conto dell’albergo che per le tre notti e gli extra è costato circa €92,00 e carico la moto.
Sono un po’ preoccupato perché a causa della piccola intossicazione alimentare ed il fatto di aver mangiato in 2 giorni solo due piatti di riso ed un po’ di frutta mi sento un po’ debole, tutto passa quando lasciamo l’albergo ed imbocchiamo la grande tangenziale, che poi è il prolungamento della D950 a poca distanza dal nostro albergo, che scendendo ci porta a prendere la D400 che ci porterà attraverso la pianura verso SANLIURFA.
La strada al solito è grande ed a 4 corsie e per i primi 50-60 kilometri abbiamo un forte vento laterale che però non crea problemi alla guida, poco traffico e quando il vento cessa aumento la velocità di crociera.
Piccola deviazione perché invece di proseguire per la D400 imbocco la nuova autostrada 052 sperando di trovare un’uscita per il Sito Archeologico di Gobeklitepe dove intendiamo fare sosta per la visita, invece devo uscire per Sanliurfa dove fatto il pieno con un po’ di “rinfresco” offerto dal solito gestore che non smentisce l’ospitalità tipica di tutti i gestori di distributori di benzina in Turchia, riprendo la superstrada che in pochi kilometri mi porta alla deviazione per Gobeklitepe.




Questo sito archeologico ha un’importanza eccezionale è sta facendo riscrivere la storia dello sviluppo di quella che definiamo “Civiltà Occidentale” che, come abbiamo studiato a scuola, vede uno sviluppo contraddistinto da varie fasi: Paleolitico (età della pietra), Neolitico (nomadismo-caccia-raccolta dei vegetali adatti all’alimentazione), Età del Rame (che precede quella del Bronzo con l’invenzione dell’aratro probabilmente in Mesopotamia nel V millennio prima di Cristo), Età del Bronzo ( il periodo va dal 3300 BC al 1200 BC ed ha visto lo sviluppo di grandi civiltà come l’Egizia, la Micenea, la Minoica, la Assiro Ittita ed ancora oggi rimane il mistero della sua improvvisa scomparsa).
Fino alla scoperta casuale, un aratro di un contadino portò all’affioramento dei primi reperti nel 1994 con successivo inizio dei lavori di scavo, si riteneva che i templi più antichi fossero quelli situati a Malta datati circa 3500 anni prima di Cristo.
Dato che la costruzione dei templi veniva attribuita solo ai popoli stanziali che avevano già scoperto ed usato l’agricoltura con la semina e raccolta dei cereali facendo finire l’era dei Nomadi-Raccoglitori ed iniziando quella degli agricoltori costruttori di templi e città fondamento delle prime forme di civiltà, la datazione dell’inizio di questa Era veniva posta a circa 3500 anni prima di Cristo con la successiva scoperta della scrittura ( la prima nell’attuale Iraq con i caratteri cuneiformi e la stesura del primo Poema Epico: la Saga Di Gilgamesh scritta 4500 anni fa) che segna il passaggio dalla Preistoria alla Storia.
Ma Gobeklitepe viene costruito 10.000 anni prima di Cristo e dimostra una capacità costruttiva eccezionale attribuibile solo a popolazioni e civiltà sviluppatesi in uno spazio temporale molto successivo!
Altro mistero legato a questo sito, ancora da scavare per il 90%, è che non è stato sepolto, come nel caso di quasi tutti i reperti archeologici che conosciamo, da eventi naturali come inondazioni, terremoti, tempeste di sabbia ma direttamente dai suoi costruttori che inspiegabilmente ad un certo punto decisero di far cessare le funzioni religiose legate alla costruzione dei vari templi che compongono il luogo e di coprire il tutto con materiale di risulta portato anche da luoghi lontani dal sito stesso.
I reperti più importanti sono stati trasportati in un museo costruito appositamente a Sanliurfa, museo che visiteremo domani.

Arriviamo all’ingresso del sito con una breve strada attraversando verdissimi campi coltivati grazie all’acqua portata dalle varie dighe costruite negli ultimi 20 anni sbarrando i due fiumi, Tigri ed Eufrate, che hanno fatto tornare verde una regione conosciuta nell’antichità come “Mezzaluna Fertile”.
Mi rendo conto che il parcheggio posizionato fuori dall’area archeologica, che comprende anche un piccolo museo e caffetteria, non è sicuro per lasciare la nostra moto carica di bagagli, mi reco quindi al gabbiotto all’ingresso dove il custode gentilmente mi lascia parcheggiare nell’area interna sorvegliata a vista custodendo lui nel suo gabbiotto le nostre giacche e caschi oltre alla borsa da serbatoio.
Il tragitto dal parcheggio al sito, coperto da una tenso-struttura che mi fa vergognare come Italiano di come invece lasciamo noi alle intemperie luoghi meravigliosi sparsi in tutta Italia, viene fatto con un piccolo pulmino che copre i circa 500 metri in salita che con il caldo che fa sarebbe stato impegnativo da affrontare.
Nei precedenti viaggi in Turchia ho avuto l’opportunità di visitare luoghi splendidi come Pergamo, Efeso, Afrodisia, Xantos, Lethoon, Patara, le tombe rupestri di Dalyan, quelle sommerse di Kekova, Sagalassos che visiteremo nei giorni a venire, tanti monumenti e splendide Moschee ma non ho mai provato l’emozione e lo sconcerto che questo luogo ricco di storia e mistero provoca.














[IMG]https://imagizer.imageshack.com/img923/2635/PUa94s.jpg[/IMG

https://youtu.be/zChvvpHOiGU

Finita la visita ci trasferiamo nella caffetteria dove acquisto un libro sul sito incontrando anche il figlio del contadino che con il suo aratro scoprì i primi reperti nel 1994.
Ci beviamo due bibite fresche prima di riprendere la strada in una giornata soleggiata e molto calda.
Arriviamo al nostro albergo nel primo pomeriggio e parcheggiamo la moto sull’ampio marciapiede all’ingresso dell’hotel proprio davanti alla grande vetrata da cui la reception la può sorvegliare.




Saliamo in camera, al solito bella, in questo albergo che fa parte della stessa catena degli hotels in cui abbiamo soggiornato a Van e Mardin, forse un po’ più caro (pagheremo €175,00 per due notti) ma sempre molto più economico di un pari categoria Italiano.
Fatta la doccia scendo per ispezionare l’albergo e fumarmi un sigarino che sono costretto a fumare nell’area “smoking” posta in una terrazza all’aperto senza aria condizionata dove la fredda Efes non mitiga il caldo del tardo pomeriggio di questa giornata assolata.
Finito di bere e fumare esco dall’hotel per una passeggiata, mentre Lilli continua il suo riposino in camera, scoprendo che accanto al nostro albergo c’è un grande Centro Commerciale ricco di negozi e ristoranti di tutti i tipi compresi Fast-Food dove certamente ci recheremo a cena stasera dato che ci è tornata la fame.
Ritornato in stanza ci cambiamo ed usciamo, è sera ma fa ancora molto caldo, fortunatamente il Centro Commerciale è climatizzato e scegliamo un ristorante tradizionale dove ci sediamo per la cena.
Nonostante la fame siamo ancora titubanti a scegliere pietanze che potrebbero “risvegliare” il mal di stomaco.
Lilli si prende del pollo arrosto con patatine fritte io invece mi butto sulla specialità della casa: agnello alla brace con contorno di peperoni arrosto e cipolle crude che qui sono buonissime.



Il proprietario del ristorante mi porta anche la tipica “pizza” con pomodoro e spezie già mangiata durante altri viaggi in Turchia ma ne mangio, nonostante sia buonissima come l’agnello, a malincuore solo metà per non esagerare.
Finito di mangiare andiamo in un negozio che dal nome richiama “Mediaworld” ed aiutato da un cortesissimo manager acquisto a pochissimo un ottimo HD esterno da un Tetrabyte.
Ritorniamo in albergo, Lilli si guarda in diretta “Un Posto Al Sole” trasmesso da RAI3 nel televisore satellitare in camera e più tardi ci addormentiamo con la pancia piena e senza mal di stomaco…Finalmente!
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Antonio Tempora
"Ama il tuo sogno ogni inferiore amore disprezzando" - Ezra Pound

Ultima modifica di Antonio Tempora; 23-12-2019 a 17:59
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