Visualizza un messaggio singolo
Vecchio 18-12-2019, 17:57   #14
Antonio Tempora
Mukkista
 
L'avatar di Antonio Tempora
 
Registrato dal: 12 Nov 2002
ubicazione: Roma
predefinito

06/07
Vardzia-Frontiera Turchia a Turkgozu-Posof-Kars-Igdir-Dogubeyazit-Van-Double Tree Hilton Hotel Van
Km.598 Tempo Totale H 08,58 Media kmh.72,5
Quota Massima 2556 mslm



Sveglia mattina presto, chiuse le borse e fatta colazione lasciamo lo splendido Vardzia Resort riprendendo i 14 kilometri fino all’incrocio con la N11.
Siamo quasi i soli veicoli e l’unica prudenza è verso le cacate delle mucche che anche qui la fanno da padrone.





La N11 è una strada scorrevole e di tutto riposo, incontriamo solo un cantiere per rifacimento dell’asfalto a riprova di quanto importante sia per la Georgia l’ammodernamento della rete stradale.
Dall’albergo alla frontiera sono poco meno di km.80, arriviamo spediti al posto di frontiera dove veniamo accolti dai funzionari doganali Georgiani che, per la prima volta, si preoccupano di farmi spengere la GoPro cosa che faccio subito.



Solita velocità a svolgere le pratiche di uscita e breve intervista in Inglese da parte di una ragazza per conto del Ministero del Turismo Georgiano che ci domanda itinerario fatto e impressioni avute del loro paese.
Rispondiamo, ed è la verità, che siamo stati benissimo in un paese molto bello dove speriamo di tornare.
Passiamo dalla parte Turca, la dogana ricorda un po’ quella di KILIS da dove entrammo ed uscimmo dalla Siria nel 2007: sperduta e poco trafficata anche se abbiamo il piacere di incontrare un fratello motociclista Olandese che transita dopo di noi a cui diamo indicazioni su come procedere.
Dopo aver fatto vidimare i documenti personali e controllato quelli della moto ci fermiamo alla sbarra di ingresso in Turchia dove la funzionaria ci chiede informazioni in vista di un suo prossimo viaggio in Italia chiedendo ad un suo collega, venuto per l’ispezione ai bagagli, anche questa fatta solo a Kilis, di fare in fretta limitandolo all’apertura di una sola delle due borse esterne.





Passata la frontiera ci sentiamo, come sempre entrando in Turchia, “A Casa”.
E’ una sensazione che ci prende subito, passano le preoccupazioni per strade sconosciute e mete da raggiungere, Lilli comincia a distogliere lo sguardo dalla strada di fronte alla nostra moto per godersi il panorama circostante tanto da indicarmi luoghi e persone ai lati della strada che io naturalmente non posso notare per la concentrazione che comunque si deve sempre tenere quando si guida una moto.
Il tempo è variabile, la strada prima sale verso POSOF raggiungendo i 2550 metri tra rade gocce di pioggia e foschia poi comincia scendere lentamente tra curve e tornanti circondati da panorami che ricordano quelli dell’Altopiano di Campo Imperatore in Abruzzo, anche le casette ricordano un po’ quelle delle nostre montagne e tutto rende il nostro ingresso in Turchia molto piacevole.
Persino le mucche ora hanno un diverso atteggiamento: se ne stanno ordinate sui prati ai lati della strada senza occuparne la carreggiata.



La strada che stiamo percorrendo è la D955, poi D965, che ci porterà a KARS dove soggiornammo nel 2005 per visitare l’antica capitale del Regno Armeno: ANI

https://www.kgm.gov.tr/SiteCollectio...italar/b18.jpg

Ci fermiamo per un pieno e per il primo pranzo in Turchia presso un grazioso ristorantino proprio sulla strada dove ci concediamo un pranzetto a base di ali di pollo fritte e speziate con riso pilaf serviti direttamente dal proprietario-chef al quale poi offro un sigarino ricambiato dal primo Cay.






Riprendiamo la strada con tempo nuvolo e sprazzi di pioggia ma all’orizzonte il tempo è chiaro e come procediamo, per quella che ora è indicata come D70 che dopo usciti dalla provincia di Kars diventerà D80, verso EST la temperatura diventa sempre meno fresca tendente al temperato.
Passato IGDIR prendiamo la D975 direzione DOGUBEYAZIT che raggiungiamo che ha appena smesso di piovere, ci fermiamo ad un semaforo e di fronte a noi un cartella che indica il posto di frontiera di Barzagan da dove entrammo in Iran nel 2007 e di nuovo sento una botta di malinconia per il mancato viaggio in Centro Asia.



Passata Dogubeyazit, lasciato alle spalle il Monte Ararat al solito coperto di nubi, salito per l’ultimo passo a 2664 metri percorrendo un breve tratto di strada in costruzione che ormai, dopo l’esperienza fatta in Georgia-Armenia, facciamo a velocità sostenuta con Lilli che non fa una piega, scendiamo verso il Lago Van dove torniamo dopo 14 anni di cui ricordo la forte emozione arrivando in riva alle sue acque turchesi.





Arrivando all’ingresso di VAN incontriamo il nostro primo dei tanti posti di blocco che incontreremo in Turchia ed anche questa volta, come molte in seguito, siamo stati fatti passare senza essere fermati.
Facciamo l’ultimo pieno e attraversata la città, fortemente danneggiata nel terremoto del 2011 e ricostruita con edifici moderni, arriviamo al nostro albergo situato proprio sul lungolago.






Fatto il check-inn saliamo in camera e, da solo dato che Lilli non vuole essere punta dalle zanzare che qui imperversano con tanto di avviso scritto alla finestra, mi metto sul balcone dove mi fumo un sigarino dopo aver appeso ad asciugare più dal sudore, il tempo è girato a caldo-umido, che da pioggia giacche, pantaloni e camicie.
Scendiamo al ristorante dell’albergo per una semplice cena in un tavolo separato dagli altri occupati da una festa di compleanno, quindi risaliamo in camera dove sempre da solo mi godo il bel tramonto sul Lago Van in questa prima giornata del nostro nuovo viaggio in Turchia.


__________________
Antonio Tempora
"Ama il tuo sogno ogni inferiore amore disprezzando" - Ezra Pound
Antonio Tempora non è in linea   Rispondi quotando