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Vecchio 16-12-2019, 18:31   #11
Antonio Tempora
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04/07
Yerevan-Gyumri-Grontiera Georgia-Ninotsminda-Vardzia-Hotel Vardzia Resort
Km.257 Tempo Totale H5,30 Media Kmh.57,3
Altitudine Massima 2170mslm



Sveglia alle 06,30 e partenza alle 08,30, usciamo rapidamente dalla città e con il tempo bello prendiamo la M1 direzione NORD verso Gyumri che sui cartelli viene addirittura indicata come “High Way”!
Le 4 corsie durano circa 40 kilometri poi diventano due ma il fondo rimane abbastanza buono e senza troppe interruzioni per i lavori che faranno di questa una strada di veloce comunicazione tra la capitale e la seconda città più grande dell’Armenia.
Superiamo Gyurmi e percorriamo gli ultimi 50 kilometri prima della frontiera attraversando un altopiano a più di 2000 metri di altitudine con pianure verdissime e coltivate, con poco traffico ed il solito fondo stradale che ti fa stare sempre attento nella guida.






Arriviamo a BAVRA e passiamo per il posto di frontiera Armeno riscontrando questa volta una maggiore velocità nel disbrigo delle formalità, poi, dopo che Lilli saluta con un bacio l’Armenia che nonostante le pessime strade ci lascia nel cuore il bel ricordo della popolazione Armena e dei bei paesaggi, passiamo in quello Georgiano dove ancora una volta una volta svolgiamo le procedure di entrata, anche perché abbiamo l’assicurazione fatta a Batumi ancora valida, in maniera veloce.
Tra le foto fatte ai due posti di frontiera spicca quella di una donna con la scopa in mano che pulisce la garitta.
Sia in Armenia che in Georgia è un continuo di donne con scopa e raccoglitore che spazzano strade, marciapiedi, negozi, mercati etc. Una sorta di “Lavoro Socialmente Utile” molto diffuso.












Sono finite le procedure doganali, siamo oramai rientrati in Georgia attraverso questo enorme ed ancora in costruzione posto di frontiera che, una volta rese più transitabili le strade per i TIR provenienti dal Centro-Est della Turchia, Erzurum per intenderci, eviterà la congestione creata dal traffico commerciale alla dogana di Sarpi.
Lilli ha salutato l’Armenia, io non faccio in tempo a dirle “Finalmente sono finite le strade brutte ora torniamo in Georgia dove le strade sono migliori” che appena usciti dalla Dogana Georgiana cominciano i Km.24 di strada peggiori mai affrontati in tanti anni di viaggi in moto.
La strada fino a pochi kilometri da NINOTSMINDA non è semplicemente sterrata ma in costruzione con veri e propri crateri, camion, caterpillar, benne, schiacciasassi, macchine ed operai che distrattamente regolano il traffico in maniera talmente leziosa che quando suono per avvertirli della nostra presenza in carreggiata agitano le mani sorridenti sicuri che li stiamo salutando.
Fortunatamente il fondo è asciutto, non oso immaginare doverlo fare dopo una pioggia con i crateri pieni d’acqua impossibili da valutare nella loro profondità e il fango sdrucciolevole.
Se si nota nel video il beccheggio della moto ci si rende conto di quanto profonde fossero alcune buche che necessariamente non si potevano evitare.
Al solito mi ha aiutato l’esperienza della Tunisia sulla Pipe-Line nel 1996 e 1997, tenendo un’andatura relativamente alta e cambiando direzione tra una traccia e l’altra scegliendo come percorso quello leggermente più sgombero di pietre per il passaggio di auto e mezzi pesanti.
Come sempre i momenti più difficili sono quelli dove il mezzo che ti precede ha una velocità inferiore alla tua.
La moto si comporta benissimo, ancora una volta ringrazio Sant ‘Antonio, Santi Ohlins e Santo GS per la maniera in cui percorriamo tutto il tratto in maniera sicura e, relativamente, veloce.
Lilli ancora una volta si dimostra più che un semplice passeggero un vero e proprio co-pilota: non solo non si lamenta ma arrivati in un tratto dove la carreggiata si restringe ed a causa del mancato avvertimento da parte dell’operaio addetto alle segnalazioni sbaglio prendendo la corsia in costruzione interrotta, mi aiuta a spostare indietro la moto spingendola anche con l’aiuto del povero disgraziato colpevole di distrazione cazziato dal suo capo e coperto dalle mie intraducibili ingiurie.





Il video in forma integrale dura 23 minuti, va dalla partenza in dogana quando ho appena detto che sono finite le strade brutte al piccolo tratto successivo alla sosta per fare il pieno dove finalmente ricomincia l’asfalto che ci farà entrare in NINOTSMINDA.

https://youtu.be/UqLo3NSxHXY

Chi ha fatto lo stesso tratto insieme al gruppo che a Giugno ha visitato il Caucaso avrà bei ricordi….









Finalmente entriamo in Ninotsminda e da lì proseguendo sempre per la N11 arriviamo ad AKHALKALAKI che attraversiamo e superiamo per continuare sulla stessa strada che ci porterà verso l’incrocio con VARDZIA e, dopo la sosta, verso il posto di frontiera con la Turchia.
La strada è bella, sia per il fondo che per il verde degli alberi che fanno da cornice alla carreggiata a due corsie a fianco del quale scorre un torrente.
Guido rilassato ad andatura di “tranquilla crociera” godendomi il panorama, siamo in una stretta valle con ad entrambi i lati rilievi intorno ai 1400-1500 metri.
Quasi quasi mi fermerei a fumarmi un sigarino tanto è diversa l’atmosfera dal passaggio frontiera a quella idilliaca in cui ci troviamo, ma preferisco continuare anche perché non ho idea di come sarà la strada per la nostra meta finale: il Vardzia Resort.
Arriviamo all’incrocio e ci fermiamo il tempo di farci una foto al Castello di Khertvisi, uno dei più antichi della Georgia, che domina la strada.
Punto strategico conquistato da Alessandro Magno, dai Mongoli, dagli Ottomani e dai Russi.






Prendiamo la strada che in circa 14 kilometri ci porterà al nostro albergo, bella, panoramica, piacevole da guidare anche nei punti più stretti come si potrà notare meglio dal video.

https://youtu.be/x9O4Vrvx_oQ









Arriviamo al Vardzia Resort Hotel che ci appare talmente bello da cambiare la nostra prenotazione di solo una notte in due notti facendoci dare una bella stanza comoda e con una bella vista sulla gola attraversata dal Fiume Kura.
https://vardziaresort.com/ Conto per 2 notti €220,00 senza i pasti che sono stati pagati a parte a circa €20,00 l’uno.

Saliamo in camera dotata di tutti i comfort e ci facciamo una splendida doccia poi, avvolti dai comodi accappatoi ci facciamo una birretta in due e mi fumo un Toscanello al Caffè seduto in terrazzino di fronte al bel panorama della Gola di Vardzia e del Complesso Rupestre che visiteremo domani.

https://youtu.be/TyvimbvP0ic

Ci cambiamo e scendiamo al ristorante e ci sediamo ad un tavolo all’esterno in un bel giardino dove consumiamo il primo dei 4 pasti che avremo durante il nostro soggiorno, tutti gustosi e, a parte la Caesar Salad presa da Lilli, sempre a base di piatti tipici come la zuppa allo yogurt con cui comincio io prima del buonissimo Kachapuri nella sua variante locale.







Il riposo pomeridiano è benedetto perché la tappa non è stata lunga ma impegnativa specie nel tratto sterrato che rivediamo nel video della GoPro trovandolo ancora più impressionante.
All’ora di cena scendiamo di nuovo al ristorante e dato che è rinfrescato, non dimentichiamoci che siamo a circa 1400 metri di altezza, mangiamo ad un tavolo all’interno.
Ordiniamo un pollo fritto con salsa ai frutti di bosco e mentre mangiamo si presenta al nostro tavolo Agata, una simpatica giovane signora facente parte di un gruppo di Polacchi (Tu Quoque!) in visita alla Georgia su veicoli 4x4 affittati.
Parla bene l’Italiano perché ex moglie di un Romano da cui ha avuto un figlio e perché ha lavorato in Italia, a Roma, per 18 anni.
Ci racconta la storia della sua vita, ascoltiamo pazienti anche se avrei preferito godermi il pollo ma dopotutto è simpatica e finisco per offrirle anche il dessert.
Finita la cena ci salutiamo e torniamo in camera dove dopo un ultimo sigarino ci addormentiamo.
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Antonio Tempora
"Ama il tuo sogno ogni inferiore amore disprezzando" - Ezra Pound
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