13° giorno: Bandar Abbas
“Welcome to Iran” ci augurano dopo aver timbrato i passaporti. Si ma le moto? Come temevamo gli uffici doganali sono chiusi essendo venerdì, per cui tocca attendere l’indomani mattina per espletare le formalità visto che merce sono e come tale passeranno la notte sulla banchina in compagnia di alcune autovetture nuove.
Alla luce del giorno il traghettino risplende in tutto il suo candore e stupisce il fatto che non ci abbiano chiesto di scendere in sala macchine a dare una mano vogando con un paio di remi.
Insieme agli svizzeri prendiamo un albergo sul lungo mare vicino al centro. Alla reception non cambiano euro, per cui nel pomeriggio assolato girovaghiamo alla ricerca di un cambiavaluta e di un negozio di telefonia per acquistare delle Sim, ma il deserto in confronto si rivela molto più frequentato e vivo di questa città, che è comunque il porto maggiore dell’Iran, nel giorno festivo. Fortuna che Roby ha fatto amicizia con un giovane iraniano sul traghetto e ha così cambiato qualche euro in Rial, altrimenti toccava elemosinare la cena nell’unico localino che abbiamo trovato sul far delle sera, quando i bazar hanno cominciato a rialzare le serrande.
Niente di che per essere il primo giorno in Asia. Speriamo che domani volga al meglio.