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Vecchio 08-11-2017, 17:34   #36
Antonio Tempora
Mukkista
 
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Yazd – Pasargarde – Persepoli
Km.393-In moto H4,12-Media Kmh 93,5-Quota Media 2000 Massima 2563

“Il Sogno si è Avverato: Siamo arrivati a Persepoli”

Pago il conto dell’albergo e caricate le borse, compreso quella con i regali di Alì, sulla moto nel comodo parcheggio dell’albergo partiamo salutando Yazd ed il Dad Hotel uscendo facilmente la città prendendo la N78 direzione Sud-Sud Ovest per Shiraz.
Strada a 4 corsie scorrevole con fondo gommato e solcato dai camion nella corsia di destra mentre quella di sorpasso non presenta problemi.
Ho scelto questa strada, più scorrevole e diretta, invece di quella più panoramica che corre lungo la Valle di Bavanat ed i suoi accampamenti di nomadi, per avere più tempo per la visita a Pasargarde ed arrivare a Persepoli prima della chiusura del sito e godere della visita alla luce del tramonto.
Poco prima dell’incrocio con la N65, che collega Esfahan con Shiraz, veniamo fermati in un posto di blocco da due gendarmi armati di Kalashnikov, che nelle loro mani sembra un fucile giocattolo per quanto lo maneggiano in maniera distratta, che ci chiedono di fermare la moto e raggiungerli sotto la loro tenda dove, sorridenti e gentili, controllano i nostri passaporti per poi salutarci e farci ripartire.
Riprendiamo la strada e dopo aver fatto il pieno in un distributore che ci costringe ad una doppia “conversione ad U” trovandosi al lato opposto della nostra direzione di marcia, cominciamo a salire fino a quota 2563 con la strada che ha il fondo “zigrinato” per facilitare la frenata in discesa dei pesanti Tir e che rende la guida della moto più complicata, almeno per me che non amo questa superfice in modo particolare in curva.
Arriviamo al cartello che indica il sito di PASARGARDE e mentre lascio la strada principale Lilli, che vede all’orizzonte il profilo delle montagne, mi chiede: “Ma dobbiamo fare una strada di montagna?”.
Naturalmente non saliamo di quota, entriamo in un villaggio con un ampio vialone che porta direttamente all’ ingresso del sito ed invece di andare nel parcheggio fermo la moto proprio davanti alla biglietteria dove, pagati i due biglietti d’ingresso, il gentilissimo funzionario apre con il telecomando il cancello d’ingresso facendoci cenno di entrare con la moto mentre tutti gli altri veicoli sono obbligati a stare fuori!



La Tomba di Ciro è stata liberata dalle impalcature che negli scorsi anni la imprigionavano e tutto il sito è stato restaurato e ristrutturato.
Parcheggio la moto davanti alla tomba dove comincia la fila delle famiglie Iraniane in visita al sito che desiderano farsi una foto con noi e la nostra moto.



Siamo gli unici stranieri presenti ed al solito dobbiamo rispondere a domande sul nostro paese di provenienza ed il nostro itinerario.



Sono emozionato, ci stiamo avvicinando alla meta più rappresentativa del nostro viaggio e lasciamo il sito senza dilungarci nella visita alle rovine del Palazzo di Ciro per riprendere la strada in direzione Persepoli dove arriviamo dopo pochi chilometri imboccando il lungo viale con a fianco ciò che rimane della enorme e lussuosissima tendopoli fatta erigere dallo Shah Reza Pahlevi in occasione delle celebrazioni faraoniche indette nel 1971.



Mi fermo davanti all’ingresso a pagamento dell’ampio parcheggio e chiedo ad un gendarme di chiamare il nostro albergo APADANA HOTEL, l’unico in loco, costruito anch’esso per le celebrazioni e dove soggiornò lo Shah stesso con la sua famiglia.
Sepideh mi aveva detto nell’ultima messaggiata che non c’era posto, io non me ne sono curato e, raggiunto da due inservienti che aperto un cancello ci fanno accedere in moto al giardino dell’hotel, dopo averla messa sul cavalletto centrale, mi dirigo alla reception dove una gentilissima ragazza mi accoglie con un sorriso e saputo che siamo Italiani e per di più in moto, dopo averci rassicurato che Sepideh aveva capito male, ci assegna una delle camere VIP con vista sul sito.



Lascio la moto parcheggiata di fronte all’ingresso, mentre i due inservienti insistono che, dopo aver superato un altissimo gradino, la parcheggi di fianco all’entrata.
Naturalmente lascio la moto dov’è.



Fatte portare le borse in camera ci accomodiamo in questa che chiaramente è un struttura con stile ed arredi molto datati, ma pulitissima e con un personale gentilissimo e professionale.
Inoltre vale la pena soggiornare qui solo per il fatto di poter visitare Persepoli alla luce del tramonto e di prima mattina, dopo e prima dell’arrivo delle “orde” dei turisti.
Chiedo del cocomero che non ci giunge a fette ma squisitamente shakerato in due grossi bicchieri.



Mi faccio la doccia nel bagno datato ma pulito ed all’occidentale facendo scorrere l’acqua della doccia che dopo il primo momento in cui appare marrone come se le tubature non vedessero acqua da diverso tempo, arriva fresca e chiara.
Mi metto in accappatoio a fumarmi il sigaro davanti alla finestra con vista sulle rovine di Persepoli che sorgono a circa 100 metri di distanza.



Fuori fa caldo torrido, siamo a più di 1600 metri, Pasargarde era a più di 1800, la nostra stanza ha l’aria condizionata, sono le 14,30 e ci concediamo un piacevole riposino durante il quale approfitto per collegarmi con il Wi-Fi dell’albergo.
Alle 18,00 indossiamo la “divisa” e pagato il biglietto entriamo per la “Porta Delle Nazioni” in questo splendido sito.









Anche qui siamo gli unici stranieri mentre c’è una folla di turisti Iraniani nonostante a quest’ora i pullman turistici provenienti da Shiraz sono già sulla via di ritorno.
La luce del tramonto rende i monumenti ancora più affascinanti e gli enormi Tori Alati con teste umane scolpiti all’ingresso sono impressionanti.





Efeso-Aphrodisia-Patara-Xantos-Pergamo in Turchia, Leptis Magna e Sabratha in Libia, Palmira-Apamea in Siria, Gerasa e Petra in Giordania, gli anfiteatri e le vestigia Romane in Marocco ed in Tunisia, per non parlare di ciò che di splendido abbiamo in Italia a Paestum ed in Sicilia, ci avevano affascinati ma qui per la prima volta ammiriamo monumenti che non hanno nulla a che vedere con la tradizione architettonica Greco-Romana e lasciano capire lo splendore di quella che è stata la capitale del più importante e vasto impero della Civiltà Occidentale che ha preceduto l’Era Romana.
Specie nei capitelli e nelle basi delle colonne, si nota il motivo a "Petalo di Loto" che non trova riscontro nei monumenti Greci e Romani.









Provo un senso di rabbia e rincrescimento nei confronti di Alessandro Magno e dei suoi generali che incendiarono gli splendidi palazzi, un atto che non può essere giustificato per il loro sentimento di vendetta in ricordo dell’incendio del Partenone e di Atene da parte dei Persiani.
Il sito, come tutti in Iran, è stato sottoposto a restauro, che ancora continua, molto stanno ancora contribuendo gli archeologi Italiani, molte opere sono state asportate durante gli anni dell’Impero Britannico che esercitò la sua influenza su quella che si chiamava ancora Persia, come testimoniano le iscrizioni lasciate da militari e funzionari Britannici sulla Porta Delle Nazioni.





I turisti Iraniani vanno in giro tra i monumenti non rispettando le recinzioni per scattare foto e farsi selfie, ma d’altra parte non possiamo essere noi Italiani, dopo aver distrutto coste e danneggiato le nostre opere d’arte, ad insegnare agli altri come comportarci.



Non sono stati educati al rispetto dei monumenti della loro antichissima storia.
La rivoluzione Khomeinista ha colpito con una sorta di boicottaggio non solo i siti archeologici memori di un’epoca dove la religione di stato non era quella Islamica ma quella Zoroastriana, ma persino le antiche moschee testimoni di dominazioni non conformi, dal punto di vista religioso, alla ortodossia professata dall’attuale vertice religioso Iraniano.
Ora che ci si rende conto dell’importanza degli straordinari reperti storici, archeologici e religiosi, sia dal punto di vista culturale che economico, per la valuta che i sempre più numerosi turisti occidentali portano (specie con i biglietti d’ingresso ai siti che sono MOLTO più cari che per i locali), è tutto un cantiere di restauro sia di monumenti che moschee in ogni città e luogo visitato.
Lascio alle foto la descrizione del luogo, ai testi scritti reperibili in libreria o sul web la storia di questo sito ed il significato simbolico dei monumenti ed in particolare modo degli splendidi bassorilievi sulla scalinata dl Palazzo Apadana ed ai lati del Palazzo di Dario.







































Anche qui incontriamo tanti gruppi di famiglie ed amici che chiedono di fare un selfie con noi, tra i vari spicca un gruppo di amiche tra le quali una ragazza dagli splendidi occhi azzurri ed una comitiva di Arbitri di Palla a Mano in visita dopo un corso di aggiornamento prima dell’inizio del campionato.
Usciamo da questo splendido luogo nella luce del tramonto.



















Sono contento ed emozionato per aver realizzato, dopo tanti anni di attesa, il sogno di visitare Persepoli.





Tornati al nostro albergo alle 20,30 ci sediamo nel giardino ed ordiniamo un Mojito Analcolico che beviamo con gusto dimenticandoci che non è alcolico.



Ci accomodiamo dopo aver finito il mio sigarino nella sontuosa sala da pranzo dove ceniamo serviti in maniera impeccabile dai camerieri di questo Hotel molto “Old Fashion” e concludo la cena mettendo alla prova l’abilità del barman, un ragazzo Iraniano che ha fatto un corso istituito in Iran dalla Lavazza sulle macchine da caffè Italiane, ordinando un cappuccino che alla fine della nostra cena ci sta un pò come “cavoli a merenda” ma che risulta non solo ottimo ma addirittura decorato con il simbolo della bandiera Iraniana.





Mentre Lilli finisce il suo Cocomero Shakerato ed io il mio sigarino seduti fuori in giardino, rivivo con il pensiero, prima di tornare in camera per la nanna, questa nuova splendida giornata di viaggio.
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Antonio Tempora
"Ama il tuo sogno ogni inferiore amore disprezzando" - Ezra Pound
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