02 luglio 2015
Arriviamo in prossimità dell’Islanda risalendo il lungo fiordo di Ísafjörður.
Mi stupisce vedere ancora tutta quella neve sulle montagne intorno, non pensavo ce ne fosse ancora così a bassa quota.
Scendo nel garage della nave, tolgo le cinghie, giro la chiave e la moto non si accende , il motorino di avviamento non gira! Bene, appena arrivato e sono già nei guai.
Provo una seconda volta e con un mezzo giro di motore la moto si accende, meno male.
Esco dalla nave, c’è un po’ di coda per la dogana e sto attento a non fare spegnere la moto.
Cerco una strada in salita nel paese, arrivo in cima alla salita, giro, spengo il motore e provo nuovamente ad accenderla, stesso risultato che sulla nave, la moto non parte.
Devo cercare una batteria nuova !
Metto la terza, lascio che la moto prenda velocità in discesa e con un colpo di culo sul sedile mollo la frizione e la faccio ripartire.
Vedo i trevigiani che stanno facendo uno spuntino di fianco alla strada, li raggiungo e gli dico che ho problemi con la moto e non mi posso fermare.
Parto quindi alla volta di Egilsstaðir, si deve superare un passo a 600 mt circa e ai lati della strada c’è molta neve e alcuni laghetti completamente gelati.
Troppo concentrato sul guasto della moto non mi fermo a fare nessuna foto sul passo, mi fermo alla prima discesa quando scorgo Egilsstaðir.
Alle prime case vedo una autofficina e chiedo se c’è qualcuno in paese che vende ricambi, mi indicano un ricambista nella zona industriale.
Sono ben forniti e vedo sugli scaffali parecchie batterie, quindi smonto la mia per vedere il modello esatto e riescono a trovarmela. La vecchia gliela lascio. Rimonto il tutto e la moto sembra nuova.
Tiro un sospiro di sollievo, mi è andata bene anche questa volta.
Faccio uno spuntino al solito distributore/ristorante e riparto verso Höfn (si pronuncia Hop), meta di oggi .