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Vecchio 16-02-2024, 13:35   #48
Fagòt
Mukkista doc
 
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ubicazione: Bergamo - A zonzo in Africa
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Provo a descrivere ...

immaginate una distesa infinita di terra o rocce o sabbia o erba, natura pura e davanti a voi un punto da raggiungere, non importa quale, un picco, una duna, un'oasi, un fiume, una falesia da cui godere il tramonto... la pista c'è, è una linea guida come il tracciato sul Gps che ti tiene puntata la bussola sulla destinazione, ma nella maggior parte dei casi puoi ignorarla e decidere di prendere a destra o sinistra per qualche chilometro che tanto la ritroverai senza problemi.

Posso paragonare il viaggiare in fuoristrada allo sci d'alpinismo, dove sali a fatica per poi scendere lungo i pendii che più ti ispirano oppure alla navigazione in mare aperto, dove cerchi il passaggio migliore o la rotta più proficua in base ai venti.

Per questo motivo la scelta degli itinerari è fatta partendo dalle "cose" da vedere fuori dai percorsi asfaltati... esistono luoghi che difficilmente si possono vedere da un nastro di asfalto che in genere predilige minori costi di realizzazione e congiunzione tra centri abitati. In questa scelta le immagini satellitari sono la base di partenza.

La necessità successiva è stata quella di apprendere e sviluppare un'esperienza di guida in off, che tenendo conto dei miei limiti e di quelli del mezzo da portare con relativi ricambi e sussistenza, mi permettesse di allungare sempre di più le tappe tra un asfalto e l'altro. Sia laterite rossa del sahel, sabbia, hammada roccioso, una mulattiera balcanica, un plateau argilloso, una fangaia appeninica, viaggiare in fuoristrada apre un'orizzonte infinito di spazi e panorami in genere preclusi per il timore di essere lontano dalla civiltà, e non è di certo la paura di cadere, di perdersi, di riparare una foratura o un guasto meccanico a fermarmi.
Anzi a volte la soddisfazione di aver passato un guado, essere salito su una pietraia di rocce taglienti, aver attraversato un chott coperto di sale o aggirato un campo di dune, rende l'arrivo a destinazione (qualsiasi essa sia) quasi una banalità... una semplice sosta in attesa di riprendere a viaggiare.

Io adoro partire di prima mattina con l'aria ancora gelida, fermarmi in mezzo al nulla solo per togliermi il pile o fumarsi una sigaretta.... il ta-ta-ta-ta-ta dei sassi sparati dall'anteriore sul paramotore oppure il drrrrrrrr del posteriore che derapa su sabbia e ghiaia.... l'incontro strada o pista facendo con la gente del posto... il crogiolarmi appoggiato ad una pietra mentre mangio una barretta sotto il sole di mezzogiorno... bere un caffè seduto sul marciapiede di un benzinaio osservando l'umanità che mi passa davanti...sentire la pioggia che mi inzuppa per un temporale improvviso, beandomi del calore che sale dai cilindri del motore... cogliere gli "odori diversi" quando attraversi un centro abitato... arrivare in un posto fuori dall'ordinario e decidere di piantare la tenda solo per godere del silenzio e della solitudine che mi circonda.

E il senso di "Libertà" che ne deriva e che respiro in ogni km passato in piedi sulle pedane o seduto sulla sella, rimpicciolisce e fa scomparire del tutto il disagio dei giacigli, la mancanza di una doccia o le lunghe tappe di trasferimento su insignificanti tratti asfaltati.
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Abbi cura del tuo ospite che dio veglierà su di te nel deserto.

F 800 GS - Fotty
T700 - Tenery
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