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Vecchio 02-02-2012, 23:19   #83
Fagòt
Mukkista doc
 
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ubicazione: Bergamo - A zonzo in Africa
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12° giorno:
Prima di partire facciamo in tempo a vedere la piazza che si prepara per il mercato settimanale.




















L'uscita dall'albergo sembra fatta a misura di Gs...










Gli ultimi chilometri scorrono veloci fino a Biandagara, la porta dei Pays Dogon.
Anche le mobilette ormai si sono evolute. Ora si chiamano KTM R, made in Japan, 125 cc. 4 marce, ruote in lega del 16, 350000 CFA poco più di 500 euro








Alle 11.30 siamo lì, di fronte alla banca, per ritirare il denaro necessario a pagare i lavori per i pozzi di Banani, ma il direttore scolastico che ha ricevuto il bonifico da BND è un emerito stronzo: arriva dopo l’orario di chiusura e nella pausa pomeridiana sparisce nel centro giurando di ritornare per le 14.00. Non vedendolo arrivare, con una rabbia che monta sempre di più, mi metto alla sua ricerca e “scortatolo” direttamente allo sportello gli faccio ritirare il contante. Una volta uscito si rifiuta però di consegnarmelo, con la scusa che vuole vedere una mail di BND ove sia scritto di farlo. Andiamo perciò in comune dopo c’è un cyber e dopo altre 2 ore con l’aiuto di suo fratello e di un impiegato riusciamo a fargli capire che non aveva ricevuto un incarico ufficiale di costruzione da BND, bensì data la sua disponibilità di conto corrente, un semplice versamento da girare più di un mese fa al costruttore.
5 ore per riscuotere 2000000 di CFA…… il viaggio si prende il suo tempo e lo capirò solo a notte inoltrata…..
Finalmente alle 16.30 io e Buba riusciamo a ripartire in direzione di Sangha. La pista è stupenda e corre sulla falesia in mezzo a campi coltivati e fiumi, il sole sta tramontando alle nostre spalle e la luce radente mi impedisce di percepire le buche e così tutto d’un tratto mi metto a danzare col GS……











Gli amici più cari mi chiamano “culo ballerino” altri che mi hanno visto girare in off per la prima volta mi hanno detto che sono una sola cosa con la moto. In entrambi i casi forse hanno ragione, ho ballato per quasi 15 anni danze tradizionali di mezza Europa e quando ero in coppia, sembravamo davvero una cosa sola. Una mano a sostenere la schiena della mia compagna, l’altra a stringere la sua fondendosi a mo’ di prua che fende l’acqua per farsi spazio tra le altre coppie, le gambe vicine con le cosce che si incastrano per girare più velocemente, lo sguardo fisso negli occhi e il respiro che via via diviene sempre più veloce, ma regolare quasi all’unisono….. e poi solo la musica che dona il ritmo. Non era semplice ballare, era complicità, era divertimento, era essere una cosa unica che si muove nello spazio, nel tempo e nel ritmo, era seduzione allo stato puro, in alcuni casi è stato anche amore. E proprio per questo che quando ho conosciuto Franca ho smesso. Non avevo più bisogno di sedurre nessuna donna……

Così allo stesso modo di allora….. mi alzo in piedi, cavo la maschera che mi da fastidio, le ginocchia stringono il serbatoio con dolcezza, due dita sulla frizione pronte ad aiutare il motore, due sulla leva del freno e altre due sul gas, il peso sulle pedane e lo sguardo avanti 10 metri ….. e cominciamo a danzare.
Lo sterzo diviene più leggero, basta spingere col piede che lei ti segue subito dove vuoi….. mi dimentico di Buba che ogni tanto sento appoggiarsi per trovare equilibrio…… le trovo la via migliore tra le buche e i dossi e lei porta il mio corpo senza fatica….. le do un po’ di gas quando arriviamo su una salita o dolcemente le sfioro i freni quando si butta in una curva con troppa veemenza…… 40 chilometri e siamo in centro al villaggio.
Ormai è buio e Buba è preoccupato. Guardo il Gps e vedo che mancano 1200 mt. in linea d’aria…. ma dice che ora ci sono le rocce. Andiamo allora. Le “rocce” come le chiama lui sono meloni appuntiti conficcati nella terra e quando finiscono c’è la sabbia, le discese irte e le salite a tratti cementate sui tornati. In realtà sono 5 chilometri di pista cazzuta che scende dalla falesia da fare alla luce dello xenon e dell’abbagliante. A tratti lo sento urlare intimorito “Sabbia” o “Rocce” allora mi fermo e lui scende per non farmi cadere…. a metà circa mi chiede di tornare a Sangha. Non se ne parla nemmeno gli dico io, si va a Banani….. e così dopo mezzora prendo gli ultimi 200 metri che scendono nella piazzetta del villaggio ovviamente pieni di pietre…. Lui scende ancora e mi urla”Piano piano”…. “Non posso….” rispondo io “…è lei che vuole andare giù così”.
Entro direttamente nell’albergo dove Dougalou ci sta aspettando…… scendo, mi abbraccia e poi mi fa “Ma Buba dov’è?” . “L’ho perso per strada”….. quando arriva lo guardo a lungo e poi deciso gli faccio “Io torno su a Sangha, troppo bella questa pista….”. Mi guarda seriamente e mettendosi a ridere replica “No, facciamoci una birra che è meglio…” .“Hai ragione zio pork, ho fatto 5950 chilometri per venire a prendermela qui a Banani……”.
A cena Dougalou non vede l’ora di parlarci dei lavori, io invece di dargli il denaro per la loro esecuzione. Insieme imprechiamo sul direttore che ci ha fatto aspettare così a lungo.
Nel cielo la luna sta sorgendo in mezzo a migliaia di stelle, neanche a volerlo è piena e nei Pays Dogon non c’è corrente elettrica.




Dopo mezzora puoi vedere tutto il villaggio e la falesia, e così anziché dormire in camera salgo sulla terrazza e mi butto sul materassino col sacco a pelo. Una brezza calda che scende da Sangha muove le chiome degli alberi e porta il ragliare di qualche asino. Provo a chiudere gli occhi ma non c’è niente da fare: l’incazzatura e l’agitazione, la gioia, il divertimento, la soddisfazione, il piacere e l’emozione di essere arrivato fin qui me lo impediscono. Capisco solo ora, in questa notte magica, con una sigaretta dietro l’altra, che il viaggio oggi si è preso il suo tempo e mi ha fatto aspettare perché tutto fosse veramente epico e memorabile. E per interminabili minuti di sfrenato egoismo, mi rendo conto che tutto questo appartiene solo a me, al mio cuore e alla mia mente, che nessuna parola, o foto, o profumo, potrà mai avvicinarsi a questi attimi. Solo la mia memoria….
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Abbi cura del tuo ospite che dio veglierà su di te nel deserto.

F 800 GS - Fotty
T700 - Tenery
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