4° giorno:
Mi piace viaggiare verso sud. La mattina presto il sole fa capolino sulla tua sinistra e riscalda l’aria frizzante. L’ombra netta sulla tua destra sembra la copia esatta di un compagno motociclista che ti sta accanto. La strada è noiosa: un nastro di asfalto che corre per centinaia di chilometri in mezzo al deserto piatto. Non fosse per i saluti con i pochi camionisti che incontri in senso inverso, ci sarebbe da chiedersi se c’è vita dove stai andando.
A Boujdour la scogliera a picco sul mare è stupenda e restituisce per un attimo il senso di tutto quello che stai facendo.
Fino a Dakhla soltanto un paio di posti dove fermarsi a prendere un tè e vedere così un canadese che in bicicletta si sta facendo la Parigi-Dakar.
E poi dicono che sono io il fuori di testa a far certe cose da solo! Lì sono 300 km di nulla da un abitato all’altro….. Da Dakhla il panorama cambia completamente: la penisola bianca col riverbero del sole, le dune di sabbia finissima e chiara, il mare azzurro….
Cerco il cartello del Tropico del Cancro, ma niente sembra svanito…. ai fatidici 22° 50’ non c’è alcuna traccia. Nel frattempo le ombre tornano a farmi compagnia.....
il sole che tramonta verso ovest non mi dà fastidio e prima di sera sono al confine, già chiuso, dove passo la notte aspettando la mattina per poterlo varcare.