Prendo spunto da kurtz.
Credo che abbia messo in luce aspetti e momenti della condizione del motociclista cruciali per realizzare una guida redditizia dal punto di vista della sicurezza.
Io vorrei condividere qualcosa di mio a questa disamina, che consiste nel prendere in considerazione i movimenti necessari per realizzare questa guida, in modo che sia ancora più sicura.
Per chiarezza, distinguo 3 livelli della condizione del motociclista:
1, incoscienza: viaggia senza rendersi conto di ciò che fa, tecnicamente "fa qualcosa per guidare la moto";
2, consapevolezza: guida consapevole di come lo fa, di ciò che potrebbe accadere nelle circostanze che ha immagazzinato con l'esperienza e riesce in buona misura a prevedere situazioni di rischio e ad eseguire le manovre opportune; (esempi di manovre opportune: frenare, arretrare col busto, accelerare, scartare...), tecnicamente "guida con attenzione, consapevole delle manovre da eseguire in ogni momento;
3, funzionalità: nelle situazioni di rischio è in grado di eseguire le manovre opportune realizzando i movimenti necessari in modo "elettronico", ovvero controllato, esatto, rapido e tempestivo, tecnicamente "esegue esattamente movimenti determinati e predeterminati" per guidare la moto.
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INCUDINE1200RS '99
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