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Titolo: I frutti Dimenticati
Autore: Cristiano Cavina
Casa Ed: Marcos y Marcos
isbn 978.88.7168.563.2
Pag: 201
prezzo: 15,00 €
Prima Pubblicazione: 2008


Ho una lista di libri da leggere talmente lunga che quando qualcuno me ne regala uno di cui non ho sentito parlare - e che magari non mi interessa nemmeno tanto - partono subito i sospetti e il rischio è che rimanga sugli scaffali per un bel pezzo.
I frutti dimenticati me l'ha regalato un'amica per Natale. Era lì sul comodino che mi guardava e, visto che mi dovevo fare almeno 4 orette di treno, mi sono detto "perchè no? diamogli una possibilità".
Ebbene, l'ho letto tutto di un fiato e ho quasi ringraziato Trenitalia per i 30 minuti di ritardo dell'ultimo treno, così sono riuscito a finirlo con calma.

E' una storia bella e onesta. Un momento nella vita dello scrittore che a 33 anni sta per avere un bambino da una donna che non ama più e, allo stesso tempo, si trova per la prima volta ad incontrare suo padre, mai conosciuto.
Questo suo diventare padre e figlio contemporaneamente apre uno squarcio sulla sua infanzia e su tutta la sua vita.
E' un libro divertentissimo e triste allo stesso tempo.
A tratti si sorride - soprattutto nei racconti delle sue avventure di bambino - e in tanti altri ci si commuove: il rapporto con il padre, ormai ammalato e sul punto di morire, è descritto in modo talmente asciutto e lucido che si riesce perfino a condividere l'odio e la compassione che sente il progatonista.

Cavina scrive veramente bene. Una prosa scorrevole, una trama semplice ma accattivante e ti viene voglia di arrivare subito in fondo, per poi sentire un po' di amarezza e il dispiacere che il libro sia già finito.
L'onestà con cui si racconta ti fa quasi venire voglia di andarci davvero, nel suo paese sull'appennino faentino, alla festa annuale dei frutti dimenticati, per conoscerlo e mangiare una pizza dove lavora come pizzaiolo. Tanto per dire, che mi sembra un tipo rimasto con i piedi per terra...

Molto consigliato.