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Vecchio 21-02-2016, 20:12   #85
robi_pal
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12 luglio 2015

Da Akureyri la strada fa un giro strano in quanto percorre per un lungo tratto il fiordo verso nord, poi gira dietro le montagne e va a sud.

Pioviggina ed indovinate …. fa freddo anche oggi.



Arrivo al parcheggio di Goðafoss che Mauro sta scendendo dal suo Qashqai a noleggio, accidenti mi tocca pagare il caffe!

Il bar è dall’altro lato del fiume e quindi, già che siamo lì, facciamo prima alcune foto alla cascata e poi ci spostiamo al caldo del bar per raccontarci le rispettive avventure.





Mauro è andato a fare una escursione solitaria di tre giorni sulla penisola di Hornstrandir , ecco perché non riuscivo a mettermi in contatto. Dice che ha vissuto dei brutti momenti perché aveva l’attrezzatura da campeggio ma non abbastanza cibo, pensava di trovare dei rifugi invece si trattava solo di luoghi in cui campeggiare, comunque ha scattato le foto che voleva ed è questo l’importante. Passiamo un’oretta a chiacchierare e poi ci salutiamo, lui dopodomani ha il volo di rientro.

Io proseguo verso il lago Mývatn. Percorro il lato a sud, vedo gli pseudocrateri , le montagne intorno fumano tutte, è una zona ad elevata attività geotermica.









Con una piccola deviazione vado a vedere la grotta di Grjótagjá.

Si può entrare e vedere la vasca di acqua calda all’interno













Proseguo verso sud e superando il passo Námaskarð si raggiunge la zona di Hverir. E’ un po’ come quella che ho visto vicino a Reykiavik ma molto più grande.

Anche qui terreno che sfrigola, fango che ribolle, vapore che esce ovunque, puzza di zolfo. In questi posti si ha l’impressione che l’inferno non sia molto lontano dai tuoi piedi.











Riprendo la moto, mi dirigo verso la grande centrale geotermica e arrivo fino dove finisce la strada , c’è un cratere che si chiama Viti, inferno in islandese, e ci sarebbe l’escursione verso il Krafla, ma non ho voglia di camminare adesso.









Nel ritorno mi fermo presso una doccia CALDA che fuoriesce da un tubo della centrale.



Ritorno al ring e mi dirigo verso la famosissima Dettifoss seguendo la 862 che è completamente asfaltata fino al parcheggio. Una camminata di circa 15 minuti e si vede la cascata. Colpo di fortuna quando arrivo esce per un po’ il sole che forma alcuni arcobaleni. Con un’altra camminata di circa 20 minuti si raggiunge Selfoss.

















Torno al lago Mývatn e mi fermo a mangiare, prendo qualcosa in un supermercato ed esco fuori su delle panche nel parcheggio.

Arriva un islandese con KTM con cui scambio alcune chiacchiere, poi arriva la coppia con la F800 come la mia che ho incontrato a Isafjordur.

Mi chiedono che piani ho per i prossimi giorni, penso che cerchino qualcuno per arrivare all’Askya, mi scappa l’occhio sulla loro catena e visto che è esageratamente lasca capisco che è meglio lasciar perdere perciò divago un po’ sui miei progetti.
Tornato all’Edda hotel vedrò su internet delle foto di giornata del rifugio all’Askia con una nevicata di 20 cm. E’ destino che non ci vada.

Completo il giro attorno al Mývatn passando da nord, ripasso davanti a Goðafoss e torno ad Akureyri per cenare ancora con Fish&chips.



Oggi 333 km
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F 800 GS
Africa Twin RD07A 1996
DRZ VALENTI 2001
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