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Vecchio 10-07-2017, 21:39   #117
Fagòt
Mukkista doc
 
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20°- 22° giorno: Kerman

Il quinto giorno di degenza si apre con la buona notizia delle sue dimissioni: secondo i medici può uscire dall’ospedale a patto di indossare un corsetto che l’ortopedico gli sta preparando in laboratorio. Quando arrivo in reparto trovo la corsia e tutte le altre stanze deserte e mi sorge il dubbio che tanta solerzia sia in realtà dovuta solo al fatto che qui stanno per chiudere per il Nowruz e i tavolini di Haft Sin, "Le Sette Esse", lo stanno a ricordare.



Mezzora e l’ortopedico arriva armato di forbici da tappezziere con le quali rifinisce le cinghie in cuoio che fissano le spalle alle stecche in alluminio e il velcro sull’addome. Una maglietta sopra e sembra un figurino, scatenando in me l’invidia per la silhouette che la zia sfoggia in questo momento. Chiamo un taxi e raggiungiamo l’albergo dove finalmente possiamo berci un chai pomeridiano accompagnato dai biscotti tanto rinomati di Kerman.
Mentre riposa smonto la ruota posteriore della Fotty che in questi giorni nel tragitto fino all’ospedale continuava ad emettere dei ciclici clonk- clonk. Trovo i cuscinetti letteralmente tritati dalla sabbia del Wahiba e mi metto in cerca di un meccanico che mi sappia indicare un ricambista. Trovatolo salgo in macchina con il suo garzone che mi porta a fare il giro di qualche isolato su una Saipa elaborata che sfreccia a velocità folle nel traffico della città. Niente da fare, ultima chance domani mattina… mi lasciano un numero da chiamare alle nove per vedere se hanno in casa qualcosa.




Il giorno dopo Hesam arriva in albergo per salutarci e ovviamente si offre subito di chiamare e accompagnarmi dal ricambista. Con lui ci sono i figli Airlini e Artini, di 3 e 4 anni, maschio e femmina che giocano sul sedile posteriore e nel giro di venti minuti raggiungiamo il rivenditore di cuscinetti che ha in casa tutto quello che mi serve per la modica cifra di 12 euro. Non resta che trovare un meccanico che abbia un phon per scaldare le sedi ed un estrattore, ma basta fare cento metri ed incrociamo l’ambulanza officina che esegue le riparazioni sui loro mezzi e in 5 minuti gli amici di Hesam sostituiscono i pezzi a bordo strada. Di provare a pagarli od offrire qualcosa da bere non se ne parla nemmeno, anzi Hesam mi chiede se possiamo passare dai suoi genitori che i bimbi non vedono l’ora di salutare i nonni.





La madre ci fa entrare con grandi cerimonie mentre i nipotini le saltano in braccio e corre a scaldare l’acqua per un chai o un caffè. Il padre arriva pochi minuti dopo con regalini e si accomoda accanto a me per fare conversazione. Un omone alto e grosso, dalla faccia rubiconda e due enormi baffoni bianchi.. capisco perché i nipoti siano attratti da un tale ritratto di bontà. Mi chiede subito se vogliono essere ospiti da loro per la cena ma rifiuto cortesemente visto che Roby è appena uscito dall’ospedale. Entrambi sono docenti, lui di educazione fisica alle superiori e lei maestra alle inferiori. Nel centro della sala noto la foto di un giovane con la benda nera a fianco ed oso chiedere, visto che ce n’era una simile dalla zia di Mehdi. Si tratta dello zio di Hesam, morto nella guerra con l’Iraq… un’intera generazione di giovani tra i venti e i trent’anni spazzata via dalla follia scatenata da Saddam Hussein, un numero tra i 900000 e il milione di iraniani. Ogni casa ha il proprio martire…ragazzi che come me avrebbero oggi poco più che 50 anni.

Lasciamo i nonni dopo un’ora con i pianti della piccola che si lamenta di esserci stata troppo poco e torniamo in albergo. Roby è febbricitante e lamenta forti dolori al capo, così attendiamo che Hesam ritorni da casa e ci accompagni di nuovo in pronto soccorso.
La TAC non rileva nulla di anomalo ma il sospetto è di una infezione alla meninge, per cui immediatamente somministrano antibiotico in vena per tutto il pomeriggio, finchè alle 9.00 di sera lo accompagno in un reparto di osservazione dove passerà la notte.


Il giorno dopo la situazione sembra migliorata ma in ogni caso i medici decidono di trattenerlo ancora per una notte. Fuori tira vento che porta sabbia e tempesta. Suo figlio sta arrivando dall’Italia e domani mattina sarà qui a Kerman.
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Abbi cura del tuo ospite che dio veglierà su di te nel deserto.

F 800 GS - Fotty
T700 - Tenery
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