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Vecchio 19-05-2020, 18:36   #17
mario34
l'uperari del manüber
 
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C'ero anch'io, avevo 18 anni e due fratelli maggiori.
Tutti e tre tifosi di Saarinen (per analogìa e simpatia anche di Lansivuori) e di Pasolini.
Non sopportavamo Agostini, ci piacevano i piloti coraggiosi e funamboli.
Ci dispiaceva tifare "un po' di più" per il finlandese che non per il Paso italiano.
Saarinen era un predestinato, laureato in ingegneria, pilota imbattibile sul bagnato ma eccezionale anche sull'asciutto, una bella compagna e tanta voglia di correre ma con l'intenzione di smettere nel '74 per metter su famiglia e un impiego sicuro alla Puch.
Pasolini era la guida pura d'istinto senza tante menate sull'assetto.
I meccanici di Schiranna dicevano che in una gara gli aveva ceduto un ammortizzatore ma faceva gli stessi tempi anche con uno solo!
Non aveva mai avuto un mezzo all'altezza della sua guida.
20 Maggio 1973, non avevamo molta strada da fare, abitavamo a 8 km dall'autodromo, una volta arrivati e messe al sicuro le moto c'era solo da scavalcare il muro di Biassono, a Monza per i locali, era un disonore pagare il biglietto.
Ci siamo piazzati alla curva della Roggia, un tratto molto veloce e difficile.
La "noia" delle 50 e della 125 e poi la 350.
Pasolini sembrava in grande forma e se la giocava, grippaggio, primo Agostini.
Non l'abbiamo neanche applaudito al giro d'onore.
La 250, eravamo tranquilli, non ci interessava chi vincesse.
Lansivuori, Pasolini, Saarinen, ci andava bene anche Walter Villa.
Primo giro, silenzio irreale passa una sola moto, fumo sopra le piante nella zona del curvone, qualche altra moto, tutto fermo.
Nessuna notizia per un po', mio fratello parte verso il traguardo e torna dopo un po': "sono morti tutti".
Come morti tutti?
Per noi Pasolini e Saarinen erano tutti.
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dove sono andati i tempi di una volta per Giunone
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