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Vecchio 02-11-2017, 17:54   #10
Antonio Tempora
Mukkista
 
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02/09 Jolfa – Ardabil – Sareyn
Km396 In moto H5,38

La giornata comincia come era finita cioè con uno “scacascio” causato più dalla tensione accumulata che dal cibo mangiato. Otturo persino lo scarico ma non ho altre conseguenze durante la giornata quindi niente ricorso a medicinali e corse al gabinetto lungo la strada.
Non bevo neanche il caffè e preparata la moto partiamo su autostrada, con i casellanti che felici di vedere una moto straniera ci salutano e ci fanno passare senza pagare, fino a TABRIZ che superiamo velocemente prendendo poi strada a 4 corsie direzione ARDABIL.
Facciamo senza problemi il nostro primo rifornimento sperimentando la cortesia dei benzinai Iraniani ed il prezzo irrisorio della benzina.
Le strade sono buone, bisogna fare solo attenzione ai dossi in entrata ed uscita dai paesi dove spiccano le foto dei “martiri” della lunga e sanguinosa guerra con l’Iraq che ha causato più di un milione di caduti.
Il traffico è caotico, ad ARDABIL perdiamo tempo a trovare un distributore che non sia per le macchine che qui in Iran, paese che ha il terzo più grande giacimento di Gas, vanno tutte con questo carburante.
Le rotatorie sono un incubo: nessuno rispetta le precedenze e Lilli si sbraccia per indicare la nostra direzione e chiedere di farci passare mentre io sono concentrato a schivare i veicoli che mi stringono lungo la carreggiata.
Facciamo il pieno e ricevuto il WhatsUp di Sepideh scopro che l’albergo è 20 chilometri indietro a SAREYN, una cittadina famosa per le sue acque termali a circa 2000 metri di altitudine, molto più carina di ARDABIL che appare brutta, sporca e caotica.
Giro la moto e seguo GPS ed indicazioni stradali, precise e sia in Farsi che in Inglese, beviamo dalla Camel-Bag, fa molto caldo ma mano-mano che saliamo verso la nostra meta serale l’aria si fa più fresca e gradevole.
Arrivati a SAREYN con l’aiuto del solito taxi arriviamo al nostro albergo, SASAN HOTEL, un po’ nascosto dentro una strada trafficata, carino e molto pulito.
E’ anche questo un tipico “Hotel Familiare”, con stanze e mini appartamenti tipo “Residence” dove le famiglie che vengono per i bagni termali, per le quali questa cittadina è nota, possono trascorrere le giornate potendo anche cucinare in camera.
Il direttore parla bene l’Inglese ed il resto del personale alla reception ha il traduttore simultaneo fisso sullo smartphone già preparato con il commutatore da Farsi ad Alfabeto Occidentale.
Grazie all’aiuto deli ragazzi alla reception riesco a collegare la SIM Iraniana ad Internet così non devo sempre usare il mio telefono con il Roaming internazionale.
Stanza piccola ma accogliente e pulita e bagno con water occidentale.
Doccia e sigarino sul terrazzino della nostra stanza affacciato sulla nostra moto parcheggiata davanti all’ingresso.



Lilli fa un riposino mentre io sbrigo un po’ di lavoro collegato con il Wi-Fi dell’albergo molto efficiente e gratuito come sempre.
Nel tardo pomeriggio, ci vestiamo e scendiamo per la nostra prima passeggiata tra la popolazione Iraniana durante la quale scopro che Lilli, come in tutti i giorni che seguiranno, ha uno straordinario successo fra le donne che la fermano facendole i complimenti per i suoi capelli biondi ed i suoi occhi azzurri.
Naturalmente tutti ci salutano con Welcome in Iran e chiedono di farsi un selfie con noi.





Le strade sono piene di gente a passeggio ed i negozi sono ricchi di merce, cominciamo a capire la modernità ed anche la ricchezza economica di questo paese, tutto il contrario dai preconcetti creati da quanto visto e descritto dalla TV di casa nostra



















Adocchiamo un ristorante che poi su conferma del direttore del nostro albergo risulta il migliore in città, ci sediamo ed ordiniamo il nostro pasto con Kebab di Petto di Pollo per Lilli e misto Manzo-Agnello per me , riso pilaf, verdure miste, coca-cola, cocomero e melone bianco, tutto buonissimo e molto abbondante tanto che non riusciamo a finire tutto (qui l’ abitudine e di portarsi il cibo avanzato a casa nei contenitori). Sediamo al tavolo mentre i locali preferiscono stare seduti sui tappeti stesi sulle piattaforme leggermente rialzate da terra dove io con il mio ginocchio ancora malandato avrei difficoltà a stare accovacciato come fanno loro.
Tutto molto buono ed al costo di €18,00 per due.





Tornato in albergo mi fanno parcheggiare la moto al chiuso, più per cortesia che per sicurezza, accetto per fare loro piacere e mi metto a bere un the con il direttore dell’hotel a cui offro uno dei miei Toscanelli Al Caffé.
Comincia così il primo scambio di indirizzi Instagram e WhatsUp che mi accompagnerà per tutto il viaggio e che ancora oggi rendono vivo il ricordo di tutte le persone incontrate con i loro post che arrivano quasi giornalmente.



Torniamo in camera e mi metto a prendere il fresco sul terrazzino cominciando solo ora a realizzare che siamo in Iran: le preoccupazioni della vigilia di questo viaggio vanificate dalla facilità del passaggio frontiera, le strade sicure e ben segnalate, la gentilezza della popolazione, hanno reso questi primi due giorni una routine piuttosto che un evento straordinario.
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Antonio Tempora
"Ama il tuo sogno ogni inferiore amore disprezzando" - Ezra Pound
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