Visualizza un messaggio singolo
Vecchio 20-01-2020, 10:01   #70
GS3NO
Mukkista doc
 
L'avatar di GS3NO
 
Registrato dal: 27 Apr 2010
ubicazione: Verona
predefinito 4.9 Jermuk - Tatev - Khor Virap - Yerevan

4.9 Jermuk - Tatev - Khor Virap - Yerevan

Day 8 - 9 giugno 2019
Km percorsi: 4102
Km Tappa: 378

La tappa odierna era una delle più dure: circa 400 km e due visite importanti, ognuna delle quali avrebbe richiesto almeno un’ora e mezza se non più. Questo è uno di quei giorni in cui la colazione deve imprimere gioia alla giornata e quindi ci si alimenta al meglio delle possibilità e si ingerisce la carica caffeinica degna della seconda tappa “Marathon” consecutiva del viaggio.

Si caricano le povere moto che hanno domito "alla ghiaccio" nel vero senso della parola, il termometro indica 8 gradi.






Rapidamente discendiamo da Jermuk fino al bivio che abbiamo imboccato in direzione contraria la sera prima. Svolta a destra verso l’Iran e riding mode: “PASSO MARATHON”.


I primi 10 km sono dentro ad un canyon scavato dal fiume Darb è rendono la guida molto piacevole sebbene le condizioni della strada rimangono orribili. Capimmo che per tutta l’Armenia le strade sebbene asfaltate sono devastate ed erose. Quando il canyon finisce, la strada sale verso il passo Voratan e il traffico di camion, autobus e furgoni trasformati a piccoli bus è importante. Questa è una delle due strade che dalla Russia scende in Iran.




Il passo Voratan è a quota 2400 m e poco dopo c’è la deviazione che porta in Nagorno, ma non c’è nessun cartello stradale che ne indichi la direzione. Questo per significare quanto la Repubblica del Nagorno sia considerata alla stregua di territori occupati.











Pausa benza e dal GPS è chiaro che Tatev è ancora lontano... che strada però, sebbene il manto stradale sia infame è stupenda, la strada che per una miriade di anni collega la Russia europea all'Iran. Paesaggi unici che segnano.




Qui sembra una delle "Trazzere" di Alcamo però

Si deve poi svalicare ancora un secondo passo a quota più o meno simile a quello precedente e durante la discesa, quasi in prossimità di Goris, c'è la svolta per la H45.


Mi sono segnato questo waypoint: 39°26'24.1"N 46°19'20.2"E. E' il mio punto più orientale mai raggiunto via terra. E' come essere a Nassiria in Iraq o Riyadh In Arabia Saudita. Non ci cado più al pensiero che feci altre volte. Non ci cado più al pensiero che feci altre volte. Non ci cado più al pensiero che feci altre volte. No... anche sta volta ci sono caduto: sta volta sono veramente andato lontano dal vialetto di casa.


Si sale ancora poco di quota per poi discendere verso il ponte del diavolo; appena svalico appare in lontananza, ma favore di sole, il mitico monastero di Tatev in tutto il suo magnetico fascino. E’ lì, statuario, sul ciglio del dirupo che domina la valle sottostante; la vista è un qualcosa di una bellezza unica.


Arriviamo a Tatev quando è ancora tutto chiuso.


Cerchiamo un baretto per bere un caffè e la proprietaria non si capacita di come potevamo essere già lì partendo da Jermuk.





Ma questo è il PASSO MARATHON… In ogni modo visitiamo Tatev e poi mi continuo sulla H45 per arrivare al punto panoramico da cui tutti scattano le foto più belle del monastero.

















L’idea originale era quella di continuare sulla H45 fino a Syunik per poi ritornare verso nord tramite la M2. Il cuore rimpiange di non averlo fatto, ma la testa diceva che non era cosa, sia come chilometraggio totale sia per le strade che avremmo dovuto fare: 50km di sterrato carichi in 2.

Tatev. Il monastero fu fondato nel IX secolo nel luogo in cui la tradizione vuole che nel I secolo fu sepolto uno dei discepoli che accompagnarono S. Taddeo in Armenia. La posizione strategica lo ha reso inattaccabile dai nemici - e nella zona ce n’erano tanti… - e anche per questo lo rese sede vescovile. Pare - e purtroppo non posso essere più specifico - che già nel IV secolo esistesse un santuario che cominciò ad attirare i pellegrini. Nel 844 il vescovo Davit esortò i principi di Syunik a donare i terreni per costruire il Monastero come lo conosciamo oggi. Le prime costruzioni iniziarono nel 895 e ne succedettero altre fino al 1087. Di qui molte vicissitudini con aggiunte di edifici, invasioni e riduzioni di proventi dai villaggi, persecuzioni ma che mai nessun invasore fu in grado di attaccare il monastero ma solo di contenere la sua influenza culturale.

FINE PRIMA PARTE
__________________
Un viaggio raccontato diventa la bussola per altri viaggiatori

Ultima modifica di GS3NO; 20-01-2020 a 11:38
GS3NO non è in linea   Rispondi quotando