La parte più critica è sicuramente l'elettronica, che in tecnologia CMOS applicata all'automotive digerisce bene da 10 a 18 V...
Il resto degli ausiliari sono motorini, ev, lampade... progettati per il 12 V e adeguata tolleranza.
Con il Compufire 55402 mi ritrovo al minimo con il minimo carico applicabile a quota 14,38, mentre a massima potenza nominale del generatore 13,36 (sempre al minimo).
In realtà quello che determina la tensione regolata è la tecnologia dell'accumulatore.
Pb-acido, gel, AGM, Litio nelle varie interpretazioni, per tensioni via-via crescenti.
Se alzo la tensione sul Pb con elettrolito liquido, otterrò un consumo di acqua eccessivo e la batteria si deteriorerà oltre a richiedere manutenzione; sul Litio con una tensione bassa avrò una capacità non disponibile...
Sono loro che fanno la differenza, non tanto il lato utenza.
Come giustamente detto, se c'è un R/R di tipo shunt, più alta sarà la tensione regolata, meno stressato sarà il generatore; con il tipo serie la differenza sarà invece risibile.
Piace vedere che i costruttori si stanno orientando su questo tipo di regolatori, ma era ben prevedibile il fenomeno della cottura: meglio tardi che mai, si dice!
Poi, per potenze rilevanti sul generatore il "serie" risulta vantaggioso anche dal punto di vista prestazionale ed ecologico: se ho 400w regolati su shunt, di cui solo 100 effettivamente utilizzati, risulteranno 300w che se ne vanno in calore: è quasi mezzo cavallo perso, che tocca abbeverare, anche!
Notare che questo tipo di regolatori (serie, ma con tecnologie diverse) sono applicati in campo industriale dagli anni '60...
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