Visualizza un messaggio singolo
Vecchio 24-10-2009, 17:16   #54
momi20
Mukkista
 
L'avatar di momi20
 
Registrato dal: 29 Sep 2008
ubicazione: Modena
predefinito













colazione con Tomac e Jnna





Li saluto e vado per andare a fare un giro nella zona pedonale di Odessa . Dalla zona del porto si andava leggermente in salita e dalla mappa si vedeva che la zona centrale era proprio lì.
Mentre sono in moto, nella zona del porto, mi fermo da questa statua



la solita statua militare di stampo ex USSR…ma poi noto il nome Potemkin ! Allora collego tutto: quella che ho fotografato prima è la celeberrima scalinata dell’arcinoto film di Eisenstein, reso celebre in Italia dai film del ragionier Fantozzi !







ve lo ricordate ? Il momento in cui Fantozzi dichiara “Secondo me la corazzata Potemkin è una cagata pazzesca!”



devo andare a fare una foto in cima alla scalinata e quando ci arrivo, mi faccio coraggio e fermo una giovane mamma e provo a spiegarle cosa vorrei fare e incredibilmente lei capisce…mi presta per lo scatto il bimbo e il passeggino ! Una foto fantastica devo dire



..purtroppo il bimbo aveva una palla di plastica verde, che ha iniziato a rotolare per la scala. Quando la mamma me lo ha fatto notare ormai stava rimbalzando in giù. Manco a dirlo l’ho recuperata proprio alla fine, sulla strada. Quella dannata scalinata è moooolto lunga, provare per credere.
Ridata la palla, vado a prendere la moto per fare una foto dalla gradinata, ma una ragazza mi chiede di fare una foto vicino alla moto, ha letto le scritte sul serbatoio. Ci mettiamo in posa e il suo ragazzo (lui è messo davvero male onestamente) scatta la foto, sia con la sua macchina che con la mia.



lei parla inglese e quindi non c’è bisogno di arrampicarmi sugli specchi col russo, si chiama Natassja. Li saluto e mentre sto spostando la moto, vedo lei che scende le scale e lui che se ne va verso il centro: ma allora non era il suo ragazzo. Rimango a guardarla, poi a metà gradinata si gira e mi saluta con la mano. Ok, prendo la moto, faccio il giro e arrivo giù che lei ha appena terminato i gradini. Hellò e così via, le chiedo dove sta andando. Da nessuna parte in particolare, sta girando a caso con la mappa. Sale in moto e andiamo a vedere la zona del porto



il suo lavoro è nel campo dei trasporti marittimi, solo che lei è della Bielorussia ed è venuta ad Odessa a vedere se ci sono opportunità di lavoro. In pratica vorrebbe iniziare la carriera partendo come steward di bordo. Da sola, ha preso il treno ed è arrivata ad Odessa . Ha viaggiato anche in Cina: da sola ha preso l’aereo ed è arrivata a Pechino e con un libro l’ha girata. Fantastica, oltre a tutto riesce anche a parlare un poco in italiano. Poi andiamo in giro in moto e alla fine la porto alla stazione dei treni, perché deve cambiare la destinazione che ha sul suo biglietto. Io avevo già deciso di partire nel primo pomeriggio per Chisanu: ora sono notevolmente in ritardo, ma Natassja è un giusto motivo per mandare all’aria le tabelle di marcia: ci scambiamo le mail e poi ciao ciao



torno in hotel, e ormai sta scendendo la luce saluto tutti poi alla reception mi fermo un’attimo a parlare con 2 biker appena arrivati e quando gli dico che intendo andare a Chisanu mi consigliano di non prendere la M14: perché , è la via più breve ? Poi capisco dovrei passare per la Transnistria e per la capitale Tiraspol. Si tratta di una regione della Moldavia che alla disgregazione dell’USSR ospitava la 14 armata dell’esercito russo a guardia del più grande arsenale e deposito di munizioni in Europa. Dopo la dichiarazione d’indipendenza della Moldavia, quest’ultima chiese a Mosca di cessare l’ocupazione della regione, ma le forze separatiste della Transnistria si opposero e armate e spalleggiate dalla 14 armata si opposero all’esercito moldavo che si ritrovò in posizione di netta inferiorità. Siglato un cessate il fuoco Tiraspol proclamò unilateralmente l’indipendenza della regione, non riconosciuta da nessuno stato, nemmeno la Russia, ma de facto si creò uno stato: la presenza della 14 armata sconsiglia infatti interventi ostili. Passare per quel teritorio, a mio parere, avrebbe significato solamente sborsare dei soldi (si fanno pagare al confine ) per poi poter dire “Sono passato per la Transnistria”. Oltre a tutto la regione è un porto franco per il commercio internazionale delle armi, usato da occidente e oriente. Non mi andava proprio di dargli dei soldi. Decido di andare a nord verso Kiev e poi piegare a est: allungherò al massimo di 150 km. Mi fermo per fare benzina. Già che viaggerò col buio, mi sembra giusto riempire anche la mia manichetta. La slego e…scoppia il finimondo: il benzinaio sembra impazzito. Inizia a gridare “Niet kanistra, niet kanistra (la tanica) !!! Non capisco ma lui continua a sbraitare. Ok gli faccio segno che la metto via. Gli dico solo di fare il pieno con la 95, poi mi giro e lego la tanica allo zaino. Continua a brontolare mentre vado alla cassa e pago. Riparto poi mi ricordo che non ho acqua. Altra sosta, compro l’acqua e due scatolette (il pane ce l’ho) e via verso Chisanu. Errore, dopo pochi km la moto inizia a sbuffare, calano i giri, do gas, scalo, ma niente. Mi fermo e la moto non riparte. Provo e riprovo, niente. Mi sa che dovrò spingere almeno un 20 km per tornare all’albergo: li è pieno di motociclisti, qualcuno mi darà una mano. Tento ancora , tiro l’aria, alzo il minimo e la moto borbotta, ma va. Non riesco ad andare oltre i 3000 giri, ma almeno vado. Passando al pelo alcuni semafori arrivo all’albergo e qui proprio si spegne: poveretta e povero me. Incontro Tomac e gli altri biker: la moto la posso lasciare dentro e dato che sono le nove di sera, per una notte posso anche piantare la tenda nella zona dello show (è un campo proprio attaccato all’albergo). Del resto ho oltre 350$, ma se per caso la moto ha un problema serio ci sarà anche da pagare il meccanico. Copro la moto e mi tiro dietro solo lo zainetto, con il sacco a pelo. Poi ci penso un attimo: non ho assolutamente voglia di montare una tenda, ci sono le stelle e non fa assolutamente freddo. Non prendo la tenda, vado nel campo e non c’è nessun problema a dormire lì. Qualche tenda c’è effettivamente e conosco un ragazzo israeliano che è qui per lo show, come aiuto meccanico: lui dorme su un letto nella zona dove si fa assistenza per le moto.
Mi sistemo per terra mettendo un cartone e del cellophane sotto al sacco a pelo: sono sotto a una di quelle panche-tavolo da birreria e ho trovato anche un pannello di legno che chiude un lato.



il sacco a pelo della Decatlon funziona anche all’aperto (era stao ok anche in Alaska), però verso le 2 di notte arriva un gruppo di ragazzi sui motorini: sono amici dell’israeliano. Mi sveglio e poi imparo che sanno del mio viaggio: si prende un tè e rimaniamo a chiacchierare per un’oretta



__________________
Ogni grande viaggio inizia con un piccolo passo
momi20 non è in linea   Rispondi quotando