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Vecchio 27-02-2008, 22:27   #15
Guanaco
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A quelli che non hanno letto le pagine 12-13 di Motociclismo Marzo 2008 consiglio di farlo, onde avere le informazioni necessarie per prendere posizione.

Ricordo cmq in breve che:

1 - Per legge non si può chiamare "paraschiena" un dispositivo che non sia omologato come tale; Axo lo fa e commette un reato lampante, giuridicamente perseguibile.

2 - Il paraschiena non è (ancora) obbligatorio, ma questo non toglie che chi ne acquisti uno per la propria sicurezza deve poter contare su una qualità commisurata a quello che si aspetta con il termine "paraschiena". Sennò io domani potrei arricchirmi, vendndo dei coperchi di pentola, chiamandoli "paraschiena".

3 - La colpa di Axo emerge proprio dal fatto che commercializza sia paraschiena veri e propri, cioè item omologati, sia aggeggi che hanno forme simili e che come tali vengono utilizzati, ma che non hanno alcuna certificazione per uso moto. E' ovvio il tentativo di competere su un mercato parallelo.

4 - Axo si discolpa dicendo che quei dispositivi vengono impiegati anche in altri settori, il che è evidentemente un tentativo goffo di arrampicarsi sui vetri.

5 - L'acquirente deve informarsi, è ovvio. Se compra qualcosa di sbagliato può essere colpa sua. Tuttavia, se è indotto in errore da pubblicità ingannevole (che spaccia per "paraschiena" ciò che non può definirsi tale), allora la colpa è anche e soprattutto di chi produce e vende.

6 - La differenza tra un paraschiena omologato e un dispositivo simile non omologato può fare la differenza tra morire e sopravvivere, ma l'acquirente che legge la pubblicità di Axo non lo sa necessariamente e Axo se ne approfitta per vendere prodotti più economici.

7 - Dopo la deunicia di Motociclismo Axo è corsa ai ripari, modificando le diciture sul propri osito: coda di paglia.

Aggiungo che secondo me si tratta di una vicenda piuttosto grave.

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