dunque...
entusiasmato dal mio stesso commento
di 15 anni fa, ho riletto la chiave a stella.
Devo fare un paio di scuse sugli errori commessi all'epoca.
Non c'e' alcun racconto dell'autore che si innamora "della assistente russa, per esempio". Ho fatto un mischiotto -credo- di quanto raccontato qui e di qualcosa del genere che probabilmente ho letto ne "la tregua" del medesimo autore. (la tregua racconta il rientro dal campo di concentramento a torino tra le macerie materiali e morali del immediato dopoguerra, secondo me altro ottimo libro)
Mentre mi pare corretto quanto dissi di Faussone, la dicotomia con il pensiero romantico di Levi è abbastanza una mia libera interpretazione. Il motivo, mi par di ricordare, sono i pensieri e le fantasie che la lettura induce, e molto probabilmente anche un periodo "sincero e toccante" della mia vita
Il libro rimane comunque da leggere assolutamente, poi ciascuno se vuole potra fare le sue considerazioni