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Vecchio 12-08-2023, 20:05   #76
tirzanello
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REPORT VIAGGIO - parte 5



Non sono morto e non vi ho abbandonati. Rieccomi sul pezzo, dopo una pausa per cose inutili, tipo fingere di lavorare, invece che andare in moto e progettare viaggi.
Avrei voluto concludere con questo episodio, ma non volendo tirare via la descrizione, ci vorrà un’altra puntata per chiudere il giro di nuovo al border a Bazargan.

16° gg.- 12 Maggio: Shiraz

Terminata la visita a Persepolis, ci dirigiamo a Shiraz dove abbiamo sostato due notti. Shiraz è un’altra perla assoluta dell’Iran e del medio oriente e sostare due notti è il minimo sensato Ancora una volta le cose da vedere fra moschee, giardini persiani, dimore storiche, bazar, bagni termali, sono innumerevoli e ritengo inutile che io ripeta qui tutto quello che è ben elencato e descritto in mille siti web e guide turistiche.
Posso solo confermare che si tratta di una città imperdibile con o senza moto. Se fate parte del club “visitatuttoperforza” due giorni non basteranno mai per completare l’elenco altrimenti non sarà difficile trovare il giusto compromesso fra visite e relax nei giardini o a gustare bibite fresche nei tanti locali.
E fra tanta bellezza, come sempre sono stati gli iraniani quelli che più ci hanno sorpreso con alcuni fra i tanti episodi che ci hanno lasciato a bocca aperta e che racconterò qui sotto, dopo una serie di foto di luoghi visitati a Shiraz


--- Casa Cavam ---








--- Moschea di Nasir ol Molk ---







Tutti vi diranno di andarci al mattino per la luce del sole davanti alle vetrate. Per esperienza personale (vista due volte) vi consiglio invece di andarci al pomeriggio perché sarete soli, la luce nei vetri c’è lo stesso ed eviterete alcuni effetti indesiderati di cui vi parlo in questo nel video …https://youtube.com/shorts/QWTVcU8ac_0 .



--- La grande Moschea Santuario Shah Ceragh ---
Immensa moschea, luogo di sepoltura millenaria di due antichi profeti. Principale meta di pellegrinaggio e preghiera a Shiraz. Una specie di Mecca o Vaticano locale. Non appartiene al circuito turistico. Come per la tomba di Khomeyni le misure di sicurezza per entrare sono notevoli. Qui addirittura hanno chiamato una scorta apposita per stranieri che ci ha accompagnato all’ interno. Mi diverte entrare in questi luoghi, chiaramente per loro supersacri, per vedere fino a che punto possiamo tirare la corda essendo palesemente due blasfemi peccatori occidentali che dovrebbero essere convertiti all’Islam dalla Jihad, magari anche con annesso taglio della testa, come succede ogni giorno in Iran perché lo dice la TV e quindi è una verità sacra.
E invece non ci tagliano nulla. Dopo scanner vari, accertatisi che non abbiamo armi nello zainetto, vestizione di Emanuela a sacco della monnezza , la scorta si rivela gentilissima. Ci racconta la storia della moschea e ci spiega che hanno subito alcuni attentati ed è per questo che sono molto attenti. Nessuna ostilità nei nostri confronti. All’interno, quelli che dovrebbero odiarci, ci sorridono gentilmente. Negli immensi cortili i bambini giocano, le famiglie mangiano o riposano. Un’atmosfera da parco giochi del tutto diversa dai nostri luoghi di culto sacrali. Nell’ edificio centrale, c’è chi prega inginocchiato davanti alle tombe ma lì non entro perché mi rimane sempre il dubbio di esagerare e non voglio certo turbare nessuno. All’uscita, mille ringraziamenti per averli onorato della visita e ci regalano anche alcuni piccoli souvenir islamici. In queste situazioni è impossibile non pensare a quanti ci hanno detto e continuano a dirci “ Dove? Cosa? Iraaan ? Siete pazzi ! Ve l’andate a cercare …”





…no comment…



--- Foto varie in giro per Shiraz ---











Il Faloodeh Shirazi, una sorta di granatina-gelato di cui gli iraniani vanno pazzi. I vermi bianchi sono noodles di amido ghiacciato, accompagnato con succo di amarena o zafferano o limone. Molto rinfrescante. Sicuramente da provare. Se invece volete un gelato…lasciate perdere. Meglio aspettare di tornare in Italia.


--- Hotel Forough ---
https://www.foroughboutiquehotel.com/
Consigliato. È una buona location in centro.






Oltre alle tre Tshirt ho preso anche una camicia-che-non-si-sa-mai e stasera è giunto il momento di usarla.
Lasciamo i caschi in camera perché siamo gli unici due di tutto l’Iran ad indossarlo ed oramai mi sento completamente padrone fra il traffico. Tranquilli che ai poliziotti non gliene può fregare di meno.
Anche questo è stato bello da fare visto che appartengo a quella generazione che ha guidato per anni con il vento nei capelli.
Andiamo a cena al famoso ristorante Haft Kahn, che vi consiglio di visitare soprattutto per cogliere i contrasti totali dell’Iran. Si tratta di un ristorante di lusso ( per noi costa meno di nulla ) multipiano . Ogni piano offre un ambiente ed uno stile di cibo differente. Super moderno, tutto scintillante. Sembrerebbe di essere a Las Vegas ed invece sei in Iran. Noi ceniamo al “traditional food floor” perché Yavar vuole che assaggiamo il piatto tipico “kalam polo” , devo dire ottimo ! Riso , agnello, cavolo e spezie .






Tornando verso l’hotel mi fermo un attimo e uno di questi due ragazzi mi obbliga ad aspettare a ripartire. Comincio a innervosirmi perché non parla inglese e non capisco che cosa vuole. Poco dopo, da un negozio di fiori, arriva il suo collega per regalarci dei bellissimi fiori di "mariam" dal profumo incredibile.
Mi lasciano stupefatto e mi sento un po' stronzo.
Sono gesti difficili per noi da capire, completamente al di fuori della nostra cultura.
Si, lo so cosa state pensando... ma non sono affatto due lgbtq+.


Altro episodio che ci ha lasciato il segno, passeggiando di sera di fianco al castello di Karim Khan, ci fermano due ragazzine assieme alla madre

Avranno avuto sui 15 anni. Vogliono conoscerci e come sempre ci prestiamo volentieri. Parlano bene inglese, gli raccontiamo del nostro viaggio, dell’Italia, del perché siamo li ecc. ecc... Gli occhi brillano di curiosità e ci parlano con un entusiasmo ben visibile. Alla fine, quella con la camicia arancione, ci dice testuale “ voi non potete immaginare la gioia che prova ad avervi potuto parlare . Questa notte so che non dormirò pensando a tutte le cose che ci avete raccontato…
Resto di stucco. È chiaro che è sincera. Io e Emanuela ci guardiamo con increduli. Che dire? Le considerazioni potrebbero essere davvero tante, in positivo ed in negativo ma ancora una volta vi trasmetto lo spirito con cui sarete accolti da questo popolo fantastico. Ci invitano anche a casa loro per un tè ma sfortunatamente non abbiamo tempo.
Piccoli episodi di questo tipo sono molto frequenti, dalle offerte di cibo lungo la strada o dai negozianti, la benzina pagata da qualcuno, inviti vari, richieste di foto e continui sorrisi amichevoli. Spesso non parlano inglese e con un cenno del capo sembra che ringrazino loro per averti offerto qualcosa. Anche il popolo iraniano meriterebbe il riconoscimento dell’ Unesco.


17° gg. - 13 maggio: Shiraz ---> Shushtar - 555 km

Oggi siamo al giro di boa geografico. Da Shiraz cominceremo a risalire a nord lungo il confine iracheno. Destinazione odierna Shushtar, piccola cittadina nel Khuzestan, famosa per il suo sistema idraulico storico. Tappa complicata per la distanza e soprattutto per le temperature. Sfioreremo il golfo Persico ma rinunciamo a metterci i piedi a mollo per risparmiare km ed anche perché pare che, nel punto in cui lo avvicineremo, la costa offra prevalentemente impianti petroliferi. Fortunatamente la strada è buona e non molto trafficata. Viaggiamo sempre sopra i 40 gradi con punte fino a 46°. Bagnamo le maglie ad ogni occasione e teniamo caschi e giubbotti chiusi per evitare di seccare pelle e occhi. Nei dintorni della strada vediamo spesso molti impianti di estrazione e tubi kilometrici da cui spesso si sollevano alte lingue di fuoco che rendono lo scenario ancora più infernale. Non c’è molto altro da vedere.

La fatica da caldo mi stordisce e quando sono al limite mi ricarico come e dove posso.

Ripensiamo alla neve di Kandovan di 9 giorni fa e al freddo pungente della Turchia.
Il ritardo per le soste si accumula. Vogliamo arrivare a Shushtar prima del tramonto per non perderci il sistema idrico al calare del sole. Devo pestare il gas ma purtroppo 2 poliziotti in camicia bianca e rayban, tipo Jon e Poncharello nei CHiPs, ci fermano. Immagino mi romperanno le balle per qualche radar. Adotto la tecnica consolidata di tirare subito fuori il cellulare per fare vedere la foto con la traccia dell’infinito viaggio dall’Italia, le tappe previste in Iran e qualche nostra foto lungo il viaggio. A quel punto si rasserenano sempre e l’atteggiamento diventa subito molto amichevole. E così le balle ce le rompono bloccandoci un infinità di tempo per chiacchierare in inglese stentato come al solito di moto, Italia, Iran ecc. . Devo fingere di gradire ma il sole sta calando e vorrei mandarli a cagare . Alla fine ci liberano e corriamo immediatamente a Shushtar per check in e corsa al sistema idraulico . Giusto in tempo per un’altra meraviglia dell’Iran.
Si tratta di una serie di costruzioni idrauliche con briglie e canalizzazioni realizzate per azionare mulini idrici per fornire il moto alle macine dei cereali, alle macchine tessili, vasellame ecc. ecc. terminato nel III sec a.C. ed ora Patrimonio Unesco. Non mi dilungo tanto trovate mille info sul web. Passiamo li l’intera serata per il fresco vicino alle cascate e per fare foto prima e dopo il tramonto.






Per la cena chiediamo a qualcuno e subito ci offrono un passaggio al ristorante Mostofi https://goo.gl/maps/h4E4KjLK4YdAxusb8, che vi consiglio perché è un edificio storico di epoca Qajar con bella vista sul fiume Karun e con tipici soppalchi con tappeti su cui cenare nel giardino interno.
Ottima cena sotto il fresco degli alberi e finalmente un bel taxi sgangherato a 2 euro per tornare in Hotel.
Altra lunghissima, entusiasmante giornata. La fatica per le temperature roventi è più che mai ripagata .



18° gg. - 14 maggio : Shushtar ---> Kermanshah - 499 km

Colazione e relax prima di ripartire. Moto rigorosamente parcheggiata nella corte interna dell’hotel. Le cameriere ci salutano con il rito dell’acqua con petali di rosa.


Siamo all’Afzal Traditional House, https://goo.gl/maps/PKLordP8nwiTSKGH9. Non ai livelli dei precedenti ma se volete prenotare va sicuramente più che bene.
Lasciamo Shushtar, direzione nord verso il sito storico di Bisotun, a Kermanshah. Attraverseremo il Lorestan…… To be continued….



Sospendo bruscamente perché mi stanno minacciando pesantemente che sono in ritardo.
Con la prossima puntata concluderò. Manca la risalita lungo il Kurdistan, un vero paradiso motociclistico.
Ci si rivede a fine agosto perché rimpatrio temporaneamente in Molise, via Appennini, a pascolare e mangiare pecore. Ovviamente in moto.
Buon Ferragosto e buona moto a tutti .
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Attuale R1250GS 2019. Ex R1200GS bialbero; R1100GS.
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