A.Camilleri, G.De Cataldo, C.Lucarelli – Giudici
147 pag., 11,00 euro - Einaudi
Una raccolta di tre racconti sulla figura del giudice, uno per autore. Non riassumo le trame per non togliere il piacere della lettura. Solo i miei giudizi sintetici: 1. Andrea Camilleri, Il giudice Surra: un apologo, senza troppe pretese di verosimiglianza, sui rapporti fra stato e mafia alla nascita dello stato unitario. E assieme una riflessione sulla figura della giustizia "bendata", del giudice come applicatore quasi "ingenuo" (nel senso anglosassone del termine) delle leggi e delle procedure. Carino ma non molto coinvolgente, e lo dico da avido lettore di Camilleri. 2. Carlo Lucarelli, La Bambina: un giudice "ragazzino" (anzi, "ragazzina") e il suo agente di scorta si trovano coinvolti in un gioco piu' grande di loro nella Bologna (e nell'Italia) dell'estate 1980. A gusto mio, di gran lunga il pezzo migliore in termini di trama e profondita' di analisi, vale l'intero libro. 3. Giancarlo De Cataldo, Il triplo sogno del procuratore: ancora una specie di apologo senza pretese di verosimiglianza sul contrasto fra la democrazia piegata ad interessi personali attraverso il populismo e la difesa (senza speranza?) della legalita'. Senz'altro il pezzo piu' "politico" fra i tre, messaggio trasparente, forse anche un po' scontato. Per gli espedienti (il sogno e la quotidianita' che si intrecciano) mi ha ricordato certi racconti di Buzzati, ma dove in Buzzati c'era una prosa esemplare qui scrittura e trama (a gusto mio) sono un po' tortuose. |
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