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Visualizza la versione completa : Iran:x romani e non solo.


mattia
19-11-2006, 17:52
Un'amica che l'hanno scorso ha fatto il viaggio in Iran con me espone le sue foto a Roma, per chi fosse interessato ecco qui dove trovarla: se potete vi consiglio vivamente di fare un salto, le foto sono davvero stupende! :eek:

Sulle strade dell'Iran
di Laura Montanari

"Fotoroma"
Via di Monteverde 7/G
Roma


dal 25 novembre al 29 dicembre
orario lun-sab 10:00 - 20:00
inaugurazione: sabato 25 novembre, ore 18.00


Le foto di questo reportage sono appunti di vita quotidiana.


Inverno, nella terra dei leoni alati.

Emerge un paese profondamente diverso da quello che domina l’immaginario collettivo.Attraverso l’hejab si legge in cosa consiste questa differenza.
Non sono i panorami, circondati da montagne; non è l’architettura, che spazia dalle case di terra alle moschee di ogni epoca, ai vecchi ponti o alle moderne costruzioni del quartiere armeno di Esfahan o all’inquietante profilo della centrale nucleare poco lontana dalla città; non è l’abbigliamento, dai chador neri ai foulard poggiati sulla testa delle “mal velate”.
Sono gli occhi delle persone che si incontrano, la forte umanità dei persiani, di ieri e di oggi, la gentilezza, la bellezza e la cultura che si afferma “nonostante tutto”.
La vita prevale, dove può.
Prevale al sud nella raffinata Shiraz, dove la gente ama trascorrere i pomeriggi passeggiando o prendendo il tè nei giardini del sepolcro di Hafez, poeta, eroe e fonte di ispirazione per i persiani.
Prevale anche nei siti archeologici, perfettamente conservati, che esaltano la miscela multiculturale che era alla base di un grande impero.
Prevale nella città delle torri del silenzio, Yazd con le case di fango, badgir dove corre il vento, fabbriche, artigiani ed il centro storico più antico del paese.
Prevale a Esfahan, grandiosa nelle piazze, nelle moschee, nell’infinito bazar, nei ponti ma anche nell’operosità così come prevale nei festosi pellegrinaggi alla città santa di Qom o nel bazar di Kashan o per le strade di Teheran.
E negli occhi che si incrociano vi è l’augurio che continui a dominare su guerre, odio, violenza, esili forzati ed ingiustizia. Come il sole in questo cielo invernale. (Laura Montanari)



“La bellezza di Esfahan prende la mente di sorpresa. Esci in macchina, lungo i viali fiancheggiati da tronchi bianchi e sotto baldacchini di lucide fronde; oltrepassi cupole turchese e giallo tenero, nel cielo di liquido viola-azzurro; costeggi il fiume chiazzato di schiere guizzanti di pesci, che cattura quell’azzurro nel suo argento fangoso ed è fiancheggiato di ciuffi d’alberi dalle chiome leggere, turgidi di linfa; attraversi i ponti di mattoni del colore del caramello chiaro, fatti di arcate su arcate sovrapposte, terminanti in padiglioni su palafitte sorvegliati dalle montagne lilla, dal Kuh-e-Sufi che ha la forma della gobba di Pulcinella e da altre catene, che svaniscono in una linea di schiuma nevosa; e prima che te ne accorga, Esfahan è divenuta indelebile e ha insinuato la sua immagine in quella galleria personale di luoghi che ciascuno conserva gelosamente.” (Robert Byron, La via per l’Oxiana).



“Un duro contrasto iniziai col il cuore

ormai del mio cruccio non oso più dire



Sa il tuo pensiero sa l’anima mia la pena

e quanto col cuore m’azzuffo ogni sera



O tu, rammenta chi indietro è rimasto,

perché pur sproni, amico, il cammello?



Troppo qual folle girai per monti e deserti

cercando un segnale della casa mia vera



Mi arrestai per la via, alla prima stazione:

quando mai al suo lido approdò la mia barca?



Oh, quanto occasioni ho perdute nel viaggio

per questa Fortuna che ignara in me dorme!



Si, corri tu lungo il nostro sentiero

Polvere ormai sono le membra di Hafez

(Hafez, poeta persiano, XIV secolo, Il libro del Coppiere-Ghazal)





Qualche (ironica ? ) nota sull'autore



Laura Montanari è nata a Roma tanto ma tanto tempo fa.

La sua formazione fotografica è da autodidatta ed è basata su sperimentazioni sia in sede di scatto che di camera oscura. Ha seguito successivamente il corso di racconto per immagini presso la Graffiti. Qui ha iniziato a fotografare le persone e non ha più smesso.

Al suo attivo ha numerose pubblicazioni e mostre fotografiche, individuali e collettive e collaborazioni con Amnesty International.

Attualmente collabora con l'agenzia fotogiornalistica Graffiti Press.

Si occupa prevalentemente di reportage sociale.

I suoi ultimi lavori sono vari reportage in India, Palestina, Israele, Iran, Africa Occidentale: Burkina Faso, Togo, Ghana, Benin e su tematiche di immigrazione, condizioni di vita nei campi Rom, religione, Comunità Europea e "visioni nella notte".
Non ha ancora vinto il World Press Photo. Per ora.
Odia le biografie.


P.s.:il post è stato scritto SOLO x condividere con chi ama i viaggi e la fotografia di questa opportunità. :D

ilmaglio
19-11-2006, 18:06
Andrò. Mi interessa e mi è anche vicina.
:wave: