Mike Gs
19-10-2006, 12:03
Partiti domenica mattina presto io e la mia signora, arrivati intorno alle 10.00 a BOZEN (a metà percorso le indicazioni stradali indicano in bilinguismo prima Bolzano e sotto Bozen, man mano che ti avvicini si invertono ovvero prima Bozen e poi Bolzano, quando sei in loco sei all'estero ovvero solo Bozen), la città mi è piaciuta Molto, siamo capitati fatalità nel giorno della festa della zucca, e la piazza principale era addobbata con miriadi di zucche che si presentavano in maniera fantasiosa, molto bello.....abbiamo mangiato i wurstel bianchi con spetzel alla zucca e litri di birra.
In un Pub sempre a Bozen che si chiama HOPFEN & CO in Piazza delle Erbe nr. 17 www.boznerbier.it oltre alle specialità tipiche tirolesi in un contesto molto old, è possibile gustare uno strudel con crema di vaniglia sublime e una birra artigianale fatta in casa molto buona......i prezzi sono nella media.
A dieci km verso nord si entra nella Valle del Renon, con tipico paesaggio Tirolese e belle curve attraversando paesini dove si respira l'Austria, abbiamo fatto un bel giro e ci siamo fermati in una pasticceria a Collalbo (collegato con trenino storico del 1907 a Bozen), ove le dimensioni dei dolci sono pazzesche, poi ci siamo spostati a Barbiano Paese famoso per le Castagne...e anche qui festa tirolese con fiumi di birra..........km fatti 532.....
http://img183.imageshack.us/img183/3743/bolzano033db9.jpg
http://img207.imageshack.us/img207/9730/bolzano003zz3.jpg
La moto, e che dire della moto, l' Adventure è una estremizzazione del concetto della GS, una moto nata per viaggiare in tutta comodità, ma con quel fascino dakariano che il grosso serbatoio da 33 litri, la sella alta e le ruote a raggi le affibbiano.
Il nuovo motore ha finalmente doti di coppia e allungo che la precedente versione poteva solo sognare e la nuova ciclistica trasmette da subito tanta confidenza, con una guida divertente e poco impegnativa anche a pieno carico.
La seduta è da endurona, col busto dritto, le gambe che si incastrano perfettamente negli svasi dell’enorme serbatoio (che fungono anche da protezione per le ginocchia) e pedane ampie e ben distanziate dal piano di seduta, perfette sia per la guida rilassata su asfalto, sia per la guida in piedi, tipica del fuoristrada.
Il largo manubrio lo trovi proprio lì dove lo vorresti e con i comandi a portata di dita, rispetto alla vecchia Adventure (e come per tutte le BMW) è migliorata l'ergonomia delle manopole riscaldabili che non sono più enormi: le mani si stancano meno nello stringerle e non impacciano, quando si usano i guanti imbottiti.
Sotto le voluminose sovrastrutture la Adventure nasconde tecnica e meccanica ereditata dalla sorella R 1200 GS.
Il motore (sempre con funzione portante) è lo stesso bicilindrico boxer raffreddato ad aria/olio di 1.170 cc con i carter in magnesio, distribuzione monoalbero a camme e 4 valvole per cilindro, 100 CV a 7.000 giri (15 CV in più rispetto alla precedente Adventure) di potenza massima e 115 Nm di coppia massima a 5.500 giri (17 Nm in più).
La rapportatura del cambio è stata rivista nella prima marcia, più corta per facilitarne le partenze a pieno carico e in salita.
L’accensione è a doppia candela, stratagemma che insieme alla doppia sonda Lambda (una per collettore di scarico) e al catalizzatore nascosto sotto il motore consente alla BMW di rientrare nella normativa Euro3.
Il telaio a traliccio con tubi in acciaio ha quote ciclistiche riviste alla ricerca di maggiore maneggevolezza per compensare il maggiore peso: l’inclinazione del cannotto di sterzo e l’avancorsa sono rispettivamente di 26,2° e di 97,6 mm, contro i rispettivi 27,1° e 110 mm della GS.
Aumenta, invece, l’escursione delle sospensioni per affrontare con meno ansia i tratti sterrati: 210 mm all’anteriore e 220 al posteriore per l’Adventure, contro i 190/200 mm della GS standard.
Invariate, invece, le possibilità di regolazione degli ammortizzatori: solo nel precarico della molla per quello anteriore; nel precarico molla (tramite la manopola sul lato destro) e nell’idraulica in estensione per il mono ammortizzatore posteriore.
Immutato anche l’impianto frenante servoassistito, con la coppia di dischi davanti di 305 mm di diametro morsa da due pinze a quattro pistoncini e il disco singolo dietro di 265 mm con pinza a due pistoncini.
I chili in più rispetto alla GS standard si sentono e non si sentono, nel senso che i 256 kg dichiarati col pieno si fanno notare solo quando bisogna issarla dal cavalletto o fare manovra da fermo.
Una volta in movimento, invece, la Adventure sfoggia una maneggevolezza e una agilità nei tratti guidati impensabile.
Ma soprattutto è facile nell’approccio e trasmette da subito tanta confidenza: si fanno pochi metri e i chili in eccesso svaniscono di colpo, mentre la sella alta e le dimensioni abbondanti non intimoriscono più, nemmeno nel traffico dove ci si muove con grande disinvoltura grazie anche all’ampio angolo di sterzo.
Il nuovo motore le dona quel carattere che le è sempre mancato con il vecchio 1.150: elastico e pieno di sostanza sin da subito, il nuovo boxer spinge anche in alto.
Ai bassi l’erogazione piatta e lineare trasmette confidenza, il boxer è regolare già a 1.500 giri; oltre i 3.000 cambia carattere, è più pronto nel rispondere alle aperture di gas, la voce allo scarico si fa cattiva e nella zona alta del contagiri non cede più di schianto come in passato, anzi la spinta continua fino al limitatore supportata da un cambio preciso.
Un’iniezione di carattere che rende l’Adventure un’ottima compagna di viaggio: in autostrada si mantengono medie degne di una sport-tourer grazie anche al cupolino regolabile che protegge bene e a doti dinamiche non inferiori alla più leggera GS.
Se guidata rotonda l’Adventure tra le curve diverte parecchio, è precisa nelle traiettorie e nei cambi di direzione è piuttosto agile, soprattutto, quando il serbatoio inizia a svuotarsi.
Le sospensioni sono tarate sul morbido, filtrano e copiano bene le imperfezioni del manto stradale e ben si adattano anche alla guida su sterrati compatti. Però sentono parecchio gli spostamenti di carico, quando si dà e si toglie il gas, e in frenata: l’impianto frenante è potente, morde subito con cattiveria.
Bene, come Report può andare???!!!!
In un Pub sempre a Bozen che si chiama HOPFEN & CO in Piazza delle Erbe nr. 17 www.boznerbier.it oltre alle specialità tipiche tirolesi in un contesto molto old, è possibile gustare uno strudel con crema di vaniglia sublime e una birra artigianale fatta in casa molto buona......i prezzi sono nella media.
A dieci km verso nord si entra nella Valle del Renon, con tipico paesaggio Tirolese e belle curve attraversando paesini dove si respira l'Austria, abbiamo fatto un bel giro e ci siamo fermati in una pasticceria a Collalbo (collegato con trenino storico del 1907 a Bozen), ove le dimensioni dei dolci sono pazzesche, poi ci siamo spostati a Barbiano Paese famoso per le Castagne...e anche qui festa tirolese con fiumi di birra..........km fatti 532.....
http://img183.imageshack.us/img183/3743/bolzano033db9.jpg
http://img207.imageshack.us/img207/9730/bolzano003zz3.jpg
La moto, e che dire della moto, l' Adventure è una estremizzazione del concetto della GS, una moto nata per viaggiare in tutta comodità, ma con quel fascino dakariano che il grosso serbatoio da 33 litri, la sella alta e le ruote a raggi le affibbiano.
Il nuovo motore ha finalmente doti di coppia e allungo che la precedente versione poteva solo sognare e la nuova ciclistica trasmette da subito tanta confidenza, con una guida divertente e poco impegnativa anche a pieno carico.
La seduta è da endurona, col busto dritto, le gambe che si incastrano perfettamente negli svasi dell’enorme serbatoio (che fungono anche da protezione per le ginocchia) e pedane ampie e ben distanziate dal piano di seduta, perfette sia per la guida rilassata su asfalto, sia per la guida in piedi, tipica del fuoristrada.
Il largo manubrio lo trovi proprio lì dove lo vorresti e con i comandi a portata di dita, rispetto alla vecchia Adventure (e come per tutte le BMW) è migliorata l'ergonomia delle manopole riscaldabili che non sono più enormi: le mani si stancano meno nello stringerle e non impacciano, quando si usano i guanti imbottiti.
Sotto le voluminose sovrastrutture la Adventure nasconde tecnica e meccanica ereditata dalla sorella R 1200 GS.
Il motore (sempre con funzione portante) è lo stesso bicilindrico boxer raffreddato ad aria/olio di 1.170 cc con i carter in magnesio, distribuzione monoalbero a camme e 4 valvole per cilindro, 100 CV a 7.000 giri (15 CV in più rispetto alla precedente Adventure) di potenza massima e 115 Nm di coppia massima a 5.500 giri (17 Nm in più).
La rapportatura del cambio è stata rivista nella prima marcia, più corta per facilitarne le partenze a pieno carico e in salita.
L’accensione è a doppia candela, stratagemma che insieme alla doppia sonda Lambda (una per collettore di scarico) e al catalizzatore nascosto sotto il motore consente alla BMW di rientrare nella normativa Euro3.
Il telaio a traliccio con tubi in acciaio ha quote ciclistiche riviste alla ricerca di maggiore maneggevolezza per compensare il maggiore peso: l’inclinazione del cannotto di sterzo e l’avancorsa sono rispettivamente di 26,2° e di 97,6 mm, contro i rispettivi 27,1° e 110 mm della GS.
Aumenta, invece, l’escursione delle sospensioni per affrontare con meno ansia i tratti sterrati: 210 mm all’anteriore e 220 al posteriore per l’Adventure, contro i 190/200 mm della GS standard.
Invariate, invece, le possibilità di regolazione degli ammortizzatori: solo nel precarico della molla per quello anteriore; nel precarico molla (tramite la manopola sul lato destro) e nell’idraulica in estensione per il mono ammortizzatore posteriore.
Immutato anche l’impianto frenante servoassistito, con la coppia di dischi davanti di 305 mm di diametro morsa da due pinze a quattro pistoncini e il disco singolo dietro di 265 mm con pinza a due pistoncini.
I chili in più rispetto alla GS standard si sentono e non si sentono, nel senso che i 256 kg dichiarati col pieno si fanno notare solo quando bisogna issarla dal cavalletto o fare manovra da fermo.
Una volta in movimento, invece, la Adventure sfoggia una maneggevolezza e una agilità nei tratti guidati impensabile.
Ma soprattutto è facile nell’approccio e trasmette da subito tanta confidenza: si fanno pochi metri e i chili in eccesso svaniscono di colpo, mentre la sella alta e le dimensioni abbondanti non intimoriscono più, nemmeno nel traffico dove ci si muove con grande disinvoltura grazie anche all’ampio angolo di sterzo.
Il nuovo motore le dona quel carattere che le è sempre mancato con il vecchio 1.150: elastico e pieno di sostanza sin da subito, il nuovo boxer spinge anche in alto.
Ai bassi l’erogazione piatta e lineare trasmette confidenza, il boxer è regolare già a 1.500 giri; oltre i 3.000 cambia carattere, è più pronto nel rispondere alle aperture di gas, la voce allo scarico si fa cattiva e nella zona alta del contagiri non cede più di schianto come in passato, anzi la spinta continua fino al limitatore supportata da un cambio preciso.
Un’iniezione di carattere che rende l’Adventure un’ottima compagna di viaggio: in autostrada si mantengono medie degne di una sport-tourer grazie anche al cupolino regolabile che protegge bene e a doti dinamiche non inferiori alla più leggera GS.
Se guidata rotonda l’Adventure tra le curve diverte parecchio, è precisa nelle traiettorie e nei cambi di direzione è piuttosto agile, soprattutto, quando il serbatoio inizia a svuotarsi.
Le sospensioni sono tarate sul morbido, filtrano e copiano bene le imperfezioni del manto stradale e ben si adattano anche alla guida su sterrati compatti. Però sentono parecchio gli spostamenti di carico, quando si dà e si toglie il gas, e in frenata: l’impianto frenante è potente, morde subito con cattiveria.
Bene, come Report può andare???!!!!