gasper
09-07-2006, 19:46
Con una sentenza che per tanti versi non ha precedenti in Italia, il Giudice monocratico di Terni, in data 5 luglio 2006, ha condannato per omicidio colposo funzionari ANAS, ritenendoli responsabili per il decesso dei giovani Vittori e Vesprini.
Il reato omissivo improprio è stato accertato in quanto l'ANAS, nel tratto di strada ove si è verificato l'incidente, all'uscita di una galleria, sul raccordo autostradale Terni - Orte, direzione Orte, Km. 35+700, in corrispondenza di un viadotto, ha omesso di segnalare e/o prevenire con idonei mezzi una precisa situazione di grave pericolo per l'incolumità pubblica. In buona sostanza il viadotto, a livello strada, era suscettivo di ingannare gli utenti, dando la consapevolezza che le due careggiate fossero continue. In realtà si tratta di due impalcature distinte, pertanto scavalcare il guardrail, quale unica via di fuga, per accedere sull'altra careggiata - una volta rimasti in panne - comportava l'inevitabile conseguenza di cadere nel vuoto, quanto meno in assenza di idonee reti di protezione, quelle stesse per cui il responsabile della Toscana per l'Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada, Sergio Cianti, si batte da anni con successo.
Il sottoscritto, nel presente processo, ha patrocinato Codacons, atteso che la Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada - Onlus, di cui sono coordinatore giustizia, all'epoca dei fatti di causa non era stata ancora costituita e pertanto non poteva avere ingresso nel giudizio, non potendo rivendicare soprattutto alcun danno "a posteriori" quale parte civile.
La sentenza consente di recuperare e di dare grande momento alla funzione general-preventiva della pena, ponendo, quanto meno, d'ora dinanzi, tutti gli enti gestori delle strade di fronte la consapevolezza che tale precedente vale a minare quella stessa certezza di impunità alla base di tante, troppe omissioni ed inadempienze e, per l'effetto, di tante tragedie sulla strada.
Con pregheria di massima diffusione.
Avv. Federico Alfredo Bianchi
federicoalbianchi@tiscalinet.it
Il reato omissivo improprio è stato accertato in quanto l'ANAS, nel tratto di strada ove si è verificato l'incidente, all'uscita di una galleria, sul raccordo autostradale Terni - Orte, direzione Orte, Km. 35+700, in corrispondenza di un viadotto, ha omesso di segnalare e/o prevenire con idonei mezzi una precisa situazione di grave pericolo per l'incolumità pubblica. In buona sostanza il viadotto, a livello strada, era suscettivo di ingannare gli utenti, dando la consapevolezza che le due careggiate fossero continue. In realtà si tratta di due impalcature distinte, pertanto scavalcare il guardrail, quale unica via di fuga, per accedere sull'altra careggiata - una volta rimasti in panne - comportava l'inevitabile conseguenza di cadere nel vuoto, quanto meno in assenza di idonee reti di protezione, quelle stesse per cui il responsabile della Toscana per l'Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada, Sergio Cianti, si batte da anni con successo.
Il sottoscritto, nel presente processo, ha patrocinato Codacons, atteso che la Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada - Onlus, di cui sono coordinatore giustizia, all'epoca dei fatti di causa non era stata ancora costituita e pertanto non poteva avere ingresso nel giudizio, non potendo rivendicare soprattutto alcun danno "a posteriori" quale parte civile.
La sentenza consente di recuperare e di dare grande momento alla funzione general-preventiva della pena, ponendo, quanto meno, d'ora dinanzi, tutti gli enti gestori delle strade di fronte la consapevolezza che tale precedente vale a minare quella stessa certezza di impunità alla base di tante, troppe omissioni ed inadempienze e, per l'effetto, di tante tragedie sulla strada.
Con pregheria di massima diffusione.
Avv. Federico Alfredo Bianchi
federicoalbianchi@tiscalinet.it